Che il Batman interpretato da Ben Affleck fosse a rischio lo si era già intuito a settembre dell’anno scorso: l’alcolismo aveva spinto l’attore all’ennesimo ricovero per riabilitazione e gli Studios avevano iniziato a mettere in discussione i costi legati alla sua inaffidabilità. Un altro indizio negativo si era riscontrato quando Affleck aveva abbandonato l’idea di essere regista del suo stesso film dedicato all’Uomo Pipistrello, film già in fase di pre-produzione e per cui si farà tabula rasa.

Dopo mesi di incertezza, il 30 gennaio scorso il magazine Deadline ha annunciato la rinuncia di Warner Bros. ad Affleck in favore del regista Matt Reeves (Cloverfield), il suo ruolo attoriale sarà invece ricoperto da un non meglio definito collega più giovane. 

Addio al DC Expanded Universe

Con il fallimento di critica e botteghino riscontrato dagli ultimi film DC non sorprende che le grandi star stiano iniziando a disilludersi e disinnamorarsi. Lo stesso Henry Cavill sembra pronto ad appendere al chiodo il mantello di Superman in favore di un impegno completo alla serie di Netfilx The Witcher.

Superman sarebbe inoltre dovuto comparire in Shazam! – in uscita il 5 aprile –, ma lo stesso Cavill ha abbandonato la negoziazione di un suo eventuale cameo. Lentamente il cosiddetto “universo espanso” dei Detective Comics si sta sgretolando per tornare ai più canonici lungometraggi in solitaria, destino che pare essere condiviso dall’intero panorama hollywoodiano.

Superman (Henry Cavill), Wonder Woman (Gal Gadot) e Batman (Ben Affleck) in <i>Batman v Superman: Dawn of Justice</i>
Superman (Henry Cavill), Wonder Woman (Gal Gadot) e Batman (Ben Affleck) in Batman v Superman: Dawn of Justice

Il fallimento degli universi condivisi

Con esclusione di Disney/Marvel, sono molte le aziende che hanno provato a dominare questa promettente strategia di marketing e hanno fallito. Il Dark Universe che doveva riportare in auge i mostri Universal si è arenato al primo episodio, il MonsterVerse di Godzilla e King Kong fatica a far quadrare i conti, solamente il Conjuring Universe sembra prosperare grazie ai costi contenuti delle sue pellicole horror, ma la critica gli è sempre più avversa. Che si stia prospettando l’epilogo della moda cinematografica dei multi-franchise?