La vita narrata dal punto di vista di un golden retriever appassionato di automobilismo: la trama de Attraverso i miei occhi aveva tutte le premesse per garantire un abominio cinematografico, ma una buona direzione artistica e un copione con carattere offrono agli spettatori un’esperienza inaspettatamente gradevole.

Trama – Enzo

Maestro di scuola guida e pilota automobilistico, Denny Swift (Milo Ventimiglia) ha tre grandi passioni: i motori e il suo cane, Enzo (Kevin Costner). Giunto all’epilogo della propria vita, Enzo ricorda successi e sventure, gioie e dolori, esplora l'intero bagaglio di esperienze sviluppato nel restare fedelmente affianco al suo padrone.

Il connubio di invidia e affetto provato per Avery (Amanda Seyfried), compagna di Denny, l’estatico stupore di veder nascere la figlia della coppia, il dolore condiviso del lutto, la complicità nell’affrontare le frustrazioni quotidiane, lo spaesamento frutto di un fato avverso: Enzo racconta una vita tumultuosa, ma anche le vicende di un campione umanista che ha affrontato di petto ogni problema, che ha dominato l’arte del gareggiare sotto la pioggia.

Tecnica – Anselmo

Attraverso i miei occhi è un film funambolico, sempre sull’orlo del precipizio eppure stabile nel mantenere una rotta sicura. La struttura del copione è, almeno su carta, stucchevole, ma Simon Curtis (Vi presento Christopher Robin) applica una regia di stampo teatrale che riesce a preservare quella sobrietà essenziale a non scadere nel pacchiano. 

La fotografia di Ross Emery (Matrix, Io Frankenstein) propone inquadrature discrete, fa sì che l’opera si salvi dal defluire nell’ampio bacino delle commedie canine quali Beethoven o Air Bud. Musiche, montaggio, testi non raggiungono l’eccellenza, ma concorrono nel mantenere standard dignitosi capaci di preservare il linguaggio narrativo da eventuali goffaggini.

Attori – Giuseppe

L’intera pellicola si struttura su un animale domestico e la sua famiglia, il che fa cadere su Milo Ventimiglia (Rocky Balboa, Gamers) e Amanda Seyfried (Mamma Mia!, Un milione di modi per morire nel West) l'intero carico recitativo. Ambo attori di secondo piano, ai due protagonisti viene qui chiesto solamente di esibire un volto pulito e un’atteggiamento affabile, nessuna sfumatura o complessità che possa esaltare le loro doti recitative. A conti fatti, ambo le parti esistono esclusivamente in supporto a Enzo, vero fulcro delle vicende.

Con la voce di Kevin Costner – Gigi Proietti nella versione italiana – Enzo avvolge il pubblico con un tono di voce caldo, accogliente e suadente, impossibile non empatizzare con il suo racconto. Ottimo il casting per ambo i doppiatori, il risultato è assolutamente positivo e coinvolgente.

Conclusioni – Maria

Melenso, drammatico, lezioso: Attraverso i miei occhi è un film atto a intenerire, se non addirittura a indurre al pianto. Complice la sua facile fruibilità, la pellicola si presta a toccare a fondo ogni spettatore, colpendo con la violenza di un’incudine la sensibilità del pubblico cinofilo. Non un film eccelso, ma sicuramente catartico, adatto a rispondere ai bisogni di chi vuole visionare un lungometraggio abbracciando fermamente una scatola di kleenex.