Giochi Uniti si è recentemente lanciata nel sostenere con convinzione l’industria del board game designing nostrano, offrendo un’attenzione particolare a quei titoli che cercano di fondere il mondo dei fumetti con quello dei giochi in scatola.

L’ultimo esponente di questo trend è Blood Lilyum, gioco di carte che nasce dalla collaborazione tra Sergio Roncucci, Raffaele Simonelli ed Enzo Troiano. Un titolo che sviluppa elementi interessanti, ma che finisce anche per patire il peso delle sue stesse ambizioni.

Ambientazione

Il regno di Lylia è scosso da costanti tumulti. Nonostante siano passati venti anni da che la guerra ha ridefinito gli equilibri di potere, nobili e leader ancora non si danno pace e fanno di tutto per primeggiare. Le casate dei Madusyan, dei Misaryan, dei Glesya e dei Margrande si stanno preparando a una nuova fase di ostilità, con l’obiettivo di schiacciare gli avversari e consolidare una coorte stabile e duratura.

Quello di Blood Lilyum è un universo che ricorda i grandi classici della letteratura fumettistica, in primis le opere franco-belghe a la Moebius. Ideata da Simonelli, l’ambientazione esiste a cavallo tra fantascienza e fantasy, con mondi feudali che coesistono con navi volanti e creature strampalate. 

A parte qualche rara caduta di stile – come il sistema di telecomunicazioni chiamato rephone – si tratta di una struttura narrativa profonda e sfaccettata, ricca di un’intensa concentrazione di intrighi parricidi e ambizioni di riscatto. Ai fini del gioco, tuttavia, tutto questo sottotesto è ininfluente e l’intera trama finisce con l’essere una nota di colore, più che un elemento integrato nell'esperienza ludica.

Il fumetto

In effetti, buona parte della trama precedentemente accennata è condensata nel manuale delle regole, nonché riassunta in maniera meno sbrigativa dal fumetto disegnato da Troiano incluso nella confezione di Blood Lilyum. Si tratta di un fascicoletto pinzato stampato su carta di grammatura tanto corposa da dare l’impressione di aver per le mani un brossurato d’alto livello. Sono 46 pagine, tutte colorate, che riproducono tavole illustrate con il tratto distintivo e organico che mescola pastelli e acquerelli su superfici di cartoncino. 

A livello narrativo, il fumetto cerca di fare i salti mortali per concedere, con dubbio successo, spazio a tutti i personaggi e a tutte le casate. Una mole di dati molto ingombrante che cerca di soddisfare l’impossibile esigenza di sintetizzare una trama che potrebbe riempire un intero libro fantasy. 

Sistema di gioco

Su piano teorico, le partite di Blood Lilyum sarebbero normate da regole esili e immediate, ma queste, una volta messe in campo, sono oberate da una dose barocca di piccole clausole e variabili. Il traguardo è comunque semplice: il primo che riesce a riunire i protagonisti chiave del regno (un re, una regina, due nobili, un castellano, due guardie e tre popolani) vince la partita. Anche la suddivisione del turno è tutto sommato molto agile, spaccandosi nelle fasi di approvvigionamento, richiamo, popolamento e crepuscolo.

Durante l’approvvigionamento si pesca una carta e si attivano le abilità approvvigionamento presenti sulle carte messe in campo, durante il popolamento si possono giocare fino a due carte e attivare le loro eventuali abilità di ingresso, infine nel crepuscolo si sistemano alcuni dettagli minori e si attivano le abilità crepuscolo, quelle più comuni e numerose.

Un discorso a parte se lo merita la fase di richiamo, occasione nella quale è possibile “scommettere” una delle proprie carte giocate per sondare la mano degli avversari. Il giocatore attivo può domandare se questi possiedono una certa tipologia di carta: se la domanda viene accolta, il giocatore può reclamare il personaggio in questione, altrimenti può accusarli di aver bluffato e provare ad attingere casualmente dalle loro risorse.

Se la carta pescata non dovesse corrispondere a quella “chiamata”, la fase si conclude con un nulla di fatto, in caso contrario il giocatore attivo non solo può reclamare la carta per sé, ma può prenderne due ulteriori. Infine, si potrebbe avere la sventura di incappare in un re, eventualità che farebbe definitivamente perdere la posta messa a repentaglio per dar via all'azzardo.

Ad ammantare con un ulteriore strato di complessità giunge la fitta selva delle abilità, venti differenti variabili che impongono di avere sempre sottomano il sommario che ne espliciti gli effetti. Non solo queste tendono a rallentare il gioco, ma in alcune situazioni i loro effetti o le loro grafiche finiscono con l’essere molto simili tra di loro, fomentando la confusione.

Materiali

All'interno della scatola di Blood Lilyum potete trovare il fumetto, 92 carte (divise in quattro mazzi da 23), una plancia di gioco, sei schede riepilogative delle abilità, il regolamento e 24 segnalini Grado, necessari ad assegnare un ruolo gerarchico alle rare carte “jolly”.

Nonostante la qualità di produzione del fumetto sia ineccepibile, il mazzo risente dell'uso di materiali economici, patendo il difetto di carte leggere e facilmente deformabili, spiacevoli al tatto e dalla dubbia resistenza. 

Conclusioni

Blood Lilyum è un prodotto che mette molta, forse troppa, carne al fuoco. Sviluppato in uno spazio tanto claustrofobico, il mordente del suo “lore” si perde nel nulla, dissipando molte delle sue possibilità narrative. Qualora il sodalizio tra Roncucci, Simonelli e Troiano dovesse sopravvivere agli annali, non possiamo che augurarci finiscano con l’optare per un sistema affine a quello già collaudato da Ryan Laukat, ovvero spalmare contenuti narrativi tanto densi su una platea di giochi vasta e relativamente più leggera.

Per quanto concerne la componente ludica in senso stretto, il titolo ingrana con molta difficoltà. L’esperienza diviene digeribile solamente una volta che si sono metabolizzati tutti quegli orpelli tecnici causati dalla quantità estrema di abilità, una curva di apprendimento che stona con la tendenza del mercato a snellire sempre più le meccaniche di gioco (si veda il Tellstones a cui hanno lavorato i designer di Riot Games).

Tenendo conto del suo costo contenuto, investire in Blood Lilyum comporta pochi rischi al portafoglio, tuttavia ci sentiamo di consigliarlo solamente a coloro che sono pronti sin da subito a dedicarvi il dovuto tempo, cioè a superare lo scoglio delle prime partite con l’intenzione di cogliere quei risvolti che il prodotto ha invece azzeccato.