Joe è in cerca della grande occasione. Insegnante di musica in una scuola media, da sempre cerca di sfondare suonando dal vivo nei jazz club, ma ancora non è riuscito nell'intento. Quando l'audizione della vita ha esito positivo non gli sembra vero, tanto che, distrattosi, cade e la sua anima si ritrova destinata all'aldilà. Joe non ci sta. Ha atteso per troppo tempo la sua occasione e la vuole sfruttare. Strepitando e fuggendo da un destino che sembra ineluttabile sconfina nell'Ante-Mondo, ovvero il luogo in cui le anime soggiornano e vengono preparate alla vita prima di nascere. Si ritrova mentore di 22, un'anima non interessata a incarnarsi sulla Terra, tanto desiderosa di non vivere quanto Joe di non morire.

Soul
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I due stringeranno un riottosa alleanza, per aiutarsi reciprocamente nei propri scopi, iniziando un viaggio che li porterà sulla Terra, incarnandosi in modo imprevisto. Un viaggio che sarà un’occasione per entrambi di imparare parecchie cose sulla vita e di sistemare i propri conflitti irrisolti. Nel mentre dovranno anche scappare da qualcuno che nell’aldilà si è accorto della fuga di Joe, e sta cercando di rimettere le cose a posto.

Soul
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Soul è una doppia storia di formazione. Da un lato quella dell’anima acerba che vuole cogliere il senso di vivere sulla Terra, ma da un altro ci mostra come in qualunque fase dell’esistenza sia possibile fare nuove scoperte su se stessi e il mondo che ci circonda.

Il film è scoppiettante. Fughe e gag si alternano a momenti di riflessione che scaturiscono dagli eventi, in un film che non si ferma mai. Non ci sono lunghe spiegazioni, momenti in cui i personaggi fanno “la morale”. La morale, se c’è, viene tratta dall’incastro di eventi, dalle relazioni intrecciate dei personaggi.

Soul
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Le invenzioni visive sono narrative esse stesse. È immersiva la colorata frenesia di New York. L’Ante-Mondo, è descritto con luoghi colorati e colori pastello, ma non mancano anfratti oscuri. Le linee che tratteggiano i suoi gestori, ricordano la linea di Cavandoli, e sono funzionali alla sensazione di stare descrivendo un’entità che esistono e non esistono, in uno stato di fluttuazione continua, tra le pieghe del cosiddetto “reale”.

Soul
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Componente fondamentale dell’immersione nella storia sono effetti sonori e musica. Anche qui New York è resa in tutta la sua gamma, dai rumori urbani fino al pilastro fondamentale della sua personalità sonora costituito dalla musica jazz dei suoi più famosi club. Le splendide esecuzioni non sono stacchi nella narrazione, ma passaggi fondamentali della storia del film. La musica permea tutti i passaggi narrativi, non solo con il jazz di Jon Batiste, ma anche con le partiture di Trent Reznor e Atticus Ross che riguardano i meta-luoghi dell’Ante-Mondo.

Soul
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Al di là di simbologie grafiche, di metafore filosofiche e ragionamenti e speculazioni sul senso della vita, Soul di Pete Docter e Kemp Powers, che hanno collaborato alla sceneggiatura con Mike Jones è una straordinaria avventura, la storia di un’amicizia vera e totalizzante, di quelle per le quali si arrivano a compiere scelte anche difficili con naturalezza.

Un film che dispiace solo non aver potuto vedere al cinema causa pandemia, ma che sono certo allieterà il Natale di chi è abbonato a Disney+.