Marilyn Manson, personaggio tanto controverso quanto osannato, continua a non trovare spazi per il concerto italiano; dopo i forfeit del 7 e 22 giugno del Mazda Palace di Milano (giustificati in vario modo - tracheite di Manson, concomitanza con altre iniziative), sembra che nessuno abbia la voglia e il coraggio di ospitare la performance del reverendo del rock maledetto. E i possessori del tagliando "sfortunato" vengono invitati alla calma, anche se sarebbe più onesto dire alla rassegnazione giacché (grazie a una serie di cavilli) gli organizzatori non sembrano molto propensi a rimborsare il costo del biglietto.

Tutta colpa degli orrori di cui Marilyn Manson è capace? Forse. Le recenti polemiche non sono certo una novità. Chi segue le gesta del poliedrico re del grottesco e dell'horror-fetish sa bene che, fin dagli esordi, Marilyn Manson è stato osteggiato in ogni modo da schiere sempre più compatte e furibonde di censori che lo accusano di avere un impatto psicologico e sociale altamente deleterio, o di essere semplicemente "diseducativo" (e mi viene da pensare: l'arte deve per forza essere educativa? Insomma: deve per forza contenere un messaggio sano e bello e gratificante? Forse sì, visto che praticamente viviamo in una nuova Epoca Vittoriana).

Probabilmente, appena la polemica smetterà di fare notizia, si troverà un posto dove far cantare Manson. Al che lui offrirà un altro dei suoi memorabili spettacoli a base di ferocia musicale e coreografie folli, un vero godimento per tutti i fan e un incubo per le mamme apprensive. E, statene pur certi, la polemica esploderà di nuovo, come sempre violentissima.

Marilyn Manson, che ha appena pubblicato il nuovo album The Golden Age of Grotesque e continua a comporre colonne sonore horror (Resident evil, il remake di Non aprite quella porta), insiste a essere un personaggio veramente scomodo, bontà sua. E, ogni volta che ne sento parlare, mi torna alla mente ciò che lessi tanto tempo fa a proposito di James Joyce, su un libro di scuola: quella di Joyce, diceva lo stucchevole tomo, non è arte, perché manca la qualità rasserenatrice propria, appunto, della vera arte...

A ognuno il proprio giudizio, fermo restando che Marilyn Manson rasserenante non lo sarà mai: astenersi, dunque, deboli di cuore e persone facilmente impressionabili. Sempre che il suo concerto qualcuno riesca, finalmente, a vederlo.