Buon ultimo nel sottogenere horror dell'esorcismo, L’Esorcismo di Emma Schmidt – The Ritual, diretto e co-scritto da David Midell, ha tutti ma proprio tutti i canoni.
Siamo negli Stati Uniti, fine anni venti dello scorso secolo. Padre Joseph Steiger (Dan Stevens) riceve l'ordine di mettere a disposizione la sua chiesa nella campagne dell'Iowa, con annesso convento di suore, per una pratica di esorcismo nei riguardi della giovane Emma (Abigail Cowen), gestita dal prete Theophilus Riesinger (Al Pacino).

Pur essendo un religioso, Padre Steiger è un uomo che abbraccia la moderna concezione che prima di procedere con rituali, nel caso di presunte possessioni sia meglio indagare con la psicanalisi, pertanto è riluttante. Ma gli eventi dei successivi quattordici giorni, non solo faranno venire meno le sue convinzioni, ma persino la sua fede e quella di una giovane suora Sorella Rose (Ashley Greene).

I due sceneggiatori David Midell ed Enrico Natale si sono ispirati a un fatto documentato, ma tutti i film del genere dicono di ispirarsi a storie con un fondo di verità. Per dare un senso di realismo, ma mai di documentarismo, va detto, la regia di Midell è essenziale, così come essenziale l'ambientazione. Pochi set, la chiesa, corridoi e stanze semibuie, pochissimi esterni.

Un'ambientazione claustrofobica a momenti, rafforzata da una narrazione appoggiata per lo più su primi piani e primissimi piani, o piani americani.
Anche le interazioni tra i personaggi sono le più classiche e prevedibili che non si può. Prevedibile la tensione erotica sublimata tra il giovane prete e la giovane suora, prevedibili i giochi psicologici tra posseduta e religiosi. Ogni personaggio, financo la Madre Superiora, risponde a un cliché, senza molta fantasia.

In tal senso forse l'originalità dell'approccio stavolta è sul fronte della mancanza di effetti visivi iperbolici, ai quali siamo abituati sin dai tempi dell'Esorcista di WIlliam Friedkin, che da oltre 52 anni è l'indiscusso punto di riferimento del genere, citato, plagiato, parodiato all'inverosimile.
Il minimalismo dell'allestimento risulta crudo ed essenziale, quasi a ribadire che si tratti di un fatto vero stavolta, romanzato il meno possibile.

Ma alla fine, l'essenzialità non riesce a essere sinonimi di esattezza, bensì di incompletezza, di occasione persa.
L’Esorcismo di Emma Schmidt – The Ritual può avere il suo pubblico come horror "di passaggio", magari su piattaforma, in forza di un cast di richiamo, interpreti pur bravi in altri contesti, ma qui imprigionati in una gabbia di presunto realismo, un tentativo di verità che paradossalmente rende difficile sospendere l'incredulità.
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