Il nostro viaggio approda ora ai lidi della cultura greca e latina. Sempre in tema di Marillion, ecco emergere una similitudine con lo sfortunato e imprudente Icaro (Fallin' From The Moon, LP Brave, '94), così come riferimenti alla bella Elena (Incubus, LP Fugazi), causa della decennale guerra di Troia, al canto ipnotico delle Sirene (Script For A Jester's Tear), e al Vaso di Pandora, origine di tutti i mali dell'umanità e usato in Fugazi per simboleggiare la minaccia nucleare (nell'84 ancora vivissima). Invece, il Pandora's Box dei Procol Harum (LP Procol's Ninth, '75) sembra più un generico contenitore di immagini fantastiche, da Biancaneve al mitico cavallo alato Pegaso. 

Gli Emerson Lake & Palmer paiono più interessati a celebrare ‘pianisticamente’ le Moire, le dee del destino (Clotho Lachesis Atropos, LP ELP, '70), mentre il tastierista dei Genesis, Tony Banks rivolge l'attenzione alle acque del fiume dell'oblio, intitolando loro una canzone del suo primo album solista A Curious Feeling ('79). Da quello stesso fiume, più tardi, prenderà il nome il gruppo prog italiano dei Lethe. E visti i trascorsi classici degli onnipresenti Genesis, quasi tutti rampolli di buona famiglia educati in un’aristocratica public school, era ovvio che il filone influisse abbondantemente almeno sulla loro prima produzione. In Fountain Of Salmacis (LP Nursery Cryme) essi narrano la storia di Ermafrodito ispirata alle Metamorfosi di Ovidio (IV, 285-388). Figlio, come dice il nome, di Ermes e Afrodite, il ragazzo è allevato segretamente dalle Ninfe dei boschi. Imbattutosi, cacciando, nella sorgente della Ninfa Salmacis, regina delle Naiadi, resta ammaliato e viene spinto a bere. Tale gesto lo unirà per sempre alla Ninfa. Ma il dio, che non avrebbe voluto tale sorte, lancia una maledizione sulla fonte, per cui chiunque berrà di quell'acqua, condividerà il suo fato.

Peter Gabriel trasformato in Fiore come Narciso
Peter Gabriel trasformato in Fiore come Narciso

Sempre in casa Genesis, incontriamo poi l'indovino Tiresia e la sua doppia esistenza come uomo e come donna (Cinema Show, LP Selling England By The Pound), l'infelice Narciso (How Dare I Be So Beautiful, LP From Genesis To Revelation, '69, dedicata, pare, alle arie divistiche del discografico Jonathan King primo pigmalione della band), e il Vello d'Oro (Carpet Crawl, LP The Lamb Lies Down On Broadway, '74), agognata meta degli Argonauti, qui però dissacrata a rifugio per pulci. Poi, di nuovo, il richiamo delle Sirene (Firth Of Fifth, LP ‘Selling England…) e, di nuovo, Elena di Troia (Ripples,  LP A Trick Of…; Blood On The Rooftops, LP Wind & Wuthering, '78).

L'unione fra Rael e le Lamia
L'unione fra Rael e le Lamia

Infine, le Lamia, forse meno conosciute a livello popolare, ma con una poderosa tradizione letteraria alle spalle: tali creature secondo gli antichi,  possedevano l'aspetto di una donna bellissima, per quel che riguarda la parte superiore del corpo, mentre quella inferiore aveva le sembianze di un serpente. Considerate fattucchiere o mostri malvagi, fischiando melodiosamente attiravano i viaggiatori per poi divorarli. La potenza evocativa di questi esseri ha influenzato, come si diceva, parecchi scrittori, seppure in vesti differenti: nella classicità, Aristofane (Le Rane, Le Ecclesiazuse), Filostrato l'Ateniese (Vita di Apollonio di Tiana), e perfino Orazio; nel Medioevo, Martino di Braga (De Correctione Rusticorum) e Gervasio di Tilbury (Otia Imperialia); nella modernità Robert Burton (Anatomia della malinconia), che, a sua volta, ispirò J.Keats per la sua ode 'Lamia'. E anche il poeta dei Genesis, Peter Gabriel,  decise, per il protagonista del capolavoro concept The Lamb Lies Down On Broadway ('74), un incontro con tre di questi esseri. E così, Rael, immersosi in una piscina d’acqua profumata e unitosi a loro, scoprirà che l'esperienza l'ha reso un individuo preda di un'insaziabile fame dei sensi e destinato a divenire, col tempo, un gibboso figuro (l'Amorfo). Con ciò Gabriel pare essersi ricordato degli ammonimenti degli antichi, secondo cui l'uomo non può avere l'amore di esseri divini senza cadere nell'eccesso: "non ha vita fiorente colui che giace con dee immortali", afferma infatti Anchise nell'inno omerico 'Ad Afrodite'.   

7.Oltre l'Immaginazione

Ma l'intero 'The Lamb' è una fonte inesauribile di 'sense of wonder', benché in chiave allucinata. Sembra infatti una versione di Alice Nel Paese Delle Meraviglie per adulti (con, in più, risvolti psicanalitici: il rito cannibalistico sulle Lamia, il proprio doppio visto da Rael sul volto del fratello, l’ansia della castrazione etc.).

Peter Gabriel travestito da Amorfo
Peter Gabriel travestito da Amorfo

Le situazioni sono infatti surreali quanto quelle vissute dall'eroina di Lewis Carroll, come, del resto, lo sono molti contenuti genesisiani del periodo Gabriel: le pazzesche storielle raccontate tra un brano e l'altro (come quella della ragazza del metrò che divide il proprio corpo tramite una cerniera zip e che affascinò pure il regista William Friedkin), o le immagini come il guardaroba di I Know What I Like (che pare mutuato da M.Peake o dal 'Narnia' di  C.S.Lewis), o le assurdità originate dai giochi di parole (come l'Unifauno di Dancing With The Moonlit Knight per metà un unicorno che pare uscito dalle raccolte di leggende di Duncan Williamson e per metà fauno sfornato dal mito greco). O ancora, la copertina di Nursery Cryme, che sembra dipinta dalla mano metafisica di un De Chirico, e che, curiosamente, rivela un'ulteriore attinenza con Alice: infatti, raffigura il gioco del croquet e delle teste mozzate, grandi passioni sia della Regina Di Cuori che della Cynthia di The Musical Box… E non si dimentichi, poi, che l'emblema della Charisma, etichetta per la quale i Genesis hanno quasi sempre inciso, era proprio il Cappellaio Matto!  

Il Cappellaio Matto, emblema dell'etichetta Charisma
Il Cappellaio Matto, emblema dell'etichetta Charisma

Ma, tornando all'esame di The Lamb, si scopre che tale LP indulge anche nel mistico (esperienza comunque non isolata nel prog, visto che Tales From Topographic Ocean ('73) degli Yes, si ispira agli scritti di Paramhansa Yogananda): infatti, il personaggio di Lilith, ossia colei che guiderà Rael fuori dal Labirinto delle 32 Porte, è una figura tratta dalla tradizione ebraica, secondo cui ella era un serpente e fu la prima moglie di Adamo. Poiché si professava uguale a quest’ultimo, Dio creò in Eva una compagna più sottomessa, e Lilith, per vendicarsi della moglie umana del suo consorte, la spinse ad assaggiare il frutto dell’Albero della Conoscenza e a concepire Caino. Nel Medioevo Lilith si trasformò poi in spirito notturno, a volte demone, a volte angelo ed è appunto nella sua veste positiva che Rael la incontra.

Peter Gabriel /Magog durante l'esecuzione di Supper's Ready
Peter Gabriel /Magog durante l'esecuzione di Supper's Ready

Con i Genesis, Gabriel ha esplorato anche il lato visionario delle profezie. Alcuni hanno addirittura scomodato paragoni con la produzione di William Blake. Quel che è sicuro è che almeno il Libro di Ezechiele e l'Apocalisse di S.Giovanni erano ben presenti nella mente del cantante durante la stesura della stupenda suite Supper's Ready (LP Foxtrot), ove si parla del Paese di Magog, dei sette trombettieri, del dragone dell'abisso, del 666, famoso numero della bestia (Apocalipse In 9/8) e, infine, dell'Angelo del Signore che celebra la Cena dell'Onnipotente (As Sure As Egg Is Egg, che chiude la suite e i cui versi iniziali sono un autentico prestito letterale – cfr. Apoc. XIX v.17). Di quest'ultima immagine è rimasta storica la raffigurazione on stage. E quale migliore chiusa per questa lunga dissertazione sull'immaginario?

Peter Gabriel nel finale dell'esecuzione di Supper's Ready
Peter Gabriel nel finale dell'esecuzione di Supper's Ready

Dopo mille travestimenti, tutte incarnazioni dei personaggi delle liriche esaminate in queste pagine – la Volpe, il Fiore, l'Amorfo, il Vecchio – Peter, immerso nell'oscurità avanzava dal fondo del palco semplicemente reggendo in verticale un tubo luminoso, un po' Excalibur, un po' spada laser di Guerre Stellari  ‘ante litteram’. Dal passato e dal futuro, i due simboli più evocativi e poetici, nell'immaginario collettivo odierno, del trionfo del Bene sul Male.