Lo spazio fantascienza.com ieri ha visto Giovanni Mongini presentare La Fantascienza sugli schermi 2, l’opera che segue, amplia e completa il primo volume uscito circa un anno fa sempre per i tipi della Perseo.. Autore della Storia del Cinema di Fantascienza in 11 volumi scritta in collaborazione con la figlia Claudia e uscita tra il 1999 e il 2000 presso Fanucci, Giovanni Mongini, che Malaguti definisce come ‘un uomo dal carattere fumantino’ è stato ospite squisito e ha intrattenuto il pubblico discorrendo dei contenuti del libro, di fantascienza cinematografica, di letteratura, di critici e dei nuovi progetti della Studio Universal.

Le proiezioni che ho scelto di vedere sono state: Autopilot di Anthony Carpendale UK,2001,col.,60 ’ Due giorni dell’eccentrica vita di uno “yuppie ”narcisista e drogato che tenta di scoprire i sinistri segreti dei suoi demoniaci superiori, ma finisce col perdere la valigetta, la macchina, gli amici, e la testa. Lungo il viaggio negli angoli malfamati della città, inciampa in psicopatici che sfasciano auto, centralinisti che vedono tutto, skater che brandiscono coltelli, e infine il suo eterno rivale sul lavoro. Un thriller girato in digitale che trae ispirazione dalla musica che non mi ha convinto del tutto e che avrebbe bisogno di un’altra visione per poterne dare un giudizio definitivo.

Discorso diverso per Les enfants de la pluie di Philippe Leclerc (F/ROK,2002,col.86). Parliamo di fantasy puro e di film d’animazione ispirato da un romanzo di Serge Brussolo (A l'image du Dragon). Il disegnatore è quel Philippe Caza che ha firmato molti fumetti su riviste come Pilote, Metal Hurlant e Heavy Metal. Nel film si narra della lotta tra due razze: quella discendente dal popolo del sole, ombrosa, guerrafondaia e scorbutica; e quella della pioggia, solare, gioiosa e pacifica. Tra guerrieri che cavalcano brontosauri, donne d’acciaio, “cattivi ”veri e da ninfe e lamie (creature simili a sirene ma con le zampe di uccelli) si sviluppa la storia d’amore impossibile tra un giovane appartenente alla razza guerriera dei Pyross e una fanciulla del popolo degli Hydross; Les Enfants de la pluie è diretto da Philippe Leclrec. Gradevole, ben condotto, è tecnicamente lontano dalle produzioni faraoniche della Pixar ma ugualmente godibile. Senza molte sfumature i disegni di Caza perdono parte del loro fascino, ma mantengono il tratto distintivo che fa di Caza uno dei protagonisti assoluti dell'illustrazione.

Oggi appuntamento con Giuseppe Lippi, Urania, Evangelisti e altre sorprese.

Franco Clun