In World of  Warcraft: The Burning Crusade, la prima razza giocabile, lo sapevamo già (/notizie/3642/), saranno gli Elfi del Sangue, ultimi sopravvissuti alla distruzione dei Quel’Thalas a opera del principe decaduto Artahas e del suo Flagello dei non-morti.

Dopo aver raso al suolo la patria dei poveri elfi, Arthas ha pensato bene di prosciugare il Pozzo Solare, la fonte della loro magia. Un’operazione necessaria per trasformare il fantasma del negromante Kel’ Thusad in un terribile Lich non-morto.

E così gli elfi si sono ritrovati consumati da un’insaziabile fame di magia, e dopo una tanto disperata quanto inutile alleanza col demone Illidan, sono rimasti confinati nelle Terre Esterne, ciò che rimane del distrutto mondo natale degli orchi, Draenor.

Elfi del Sangue
Elfi del Sangue
Ora si chiamano Elfi del Sangue, per non dimenticare mai il sangue versato dai loro compatrioti caduti.  Guidati dal principe Kael'thas Sunstrider, hanno finito per allearsi all’Orda, l’unica fazione in grado di accoglierli dopo le loro frequentazioni demoniache.

L’utente che impersonerà un elfo del sangue potrà naturalmente scegliere il sesso (le elfe sono praticamente tutte delle playmate). Per questa razza, le classi sono state confermate alla recente E3, convention annuale di Los Angeles: guerriero, rogue, mago, warlock e chierico.

 

La seconda razza, e qui sta la grossa novità, sarà proprio quella già ipotizzata da molti appasionati: i Draenei.

Archimonde
Archimonde
E così i fan avevano ragione; e torto. Molti, infatti, giudicavano il look dei Draenei, già conosciuti in Frozen Throne, piuttosto deprimente e scialbo, poco in linea con le accattivanti mostruosità di orchi e troll o le conturbanti forme delle elfe della notte.

E allora lo staff creativo Blizzard (di sicuro ci sarà lo zampino dei due guru Chris Metzen e Samwise Didier) ha pensato bene di cambiare le carte in tavola, mettendo in gioco il passato storico dell’universo di Warcraft.

Scopriamo così che i Draenei altri non sono, se non gli Eredar, razza a cui appartengono gli arci-cattivi della nostra saga videoludica: Kil'jaeden e Archimonde, capi di quella legione demoniaca che fin dal primo Warcraft ce la mette tutta per distruggere, fra fuoco e fiamme, il mondo di Azeroth. Una Crociata Bruciante, Burning Crusade, appunto.

Millenni addietro il Titano Oscuro Sargeras aveva pescato gli Eredar sul mondo di Argus. Trovandoli particolarmente interessanti, data la loro straordinaria affinità con tutte le forme di magia, decise di reclutarli per guidare il suo esercito votato alla distruzione.

Gli Eredar si divisero in due: una parte, guidata da Kil'jaeden e Archimonde, si fece corrompere e si trasformò in un’élite di demoni; l’altra fuggì, dietro al capo carismatico Velen.

Draenei, prima e dopo la contaminazione demoniaca
Draenei, prima e dopo la contaminazione demoniaca
Gli Eredar malvagi inseguirono per millenni i buoni. Non si sa quando questo titanico gioco del gatto con topo finì; ma fatto sta, che a un certo punto Velen e i suoi si stabilirono su un pianeta che chiamarono Draenor. Divennero i Draenei, gli esiliati. Nel frattempo erano diventati devoti a un potere magico superiore chiamato la Luce.

L’idillio non durò molto e Kil'jaeden li trovò. Da buon demone maligno qual era diventato, il cattivone decise di sterminare i Draenei con subdoli mezzi: corruppe l’altra razza di Draenor, gli orchi.

Pacifici e dediti al culto degli elementi della natura, gli orchi furono trasformati in un’Orda assetata di sangue.

L’ottanta per cento dei poveri Draenei ci lasciò la pelle. Alcuni di loro, a causa del continuo contatto con gli orchi corrotti dai demoni, cambiarono aspetto fino a divenire irriconoscibili. Sono loro, i Broken e i Lost Ones,  quelli mosci e bruttini che abbiamo conosciuto in Frozen Throne.

In Burning Crusade, invece, guideremo un gruppo dall’aspetto ben più gagliardo: in fuga verso Azeroth verranno pescati dall’Allenza, con la quale hanno in comune la fede per la Luce.

Fra le loro fila abbonderanno di sicuro paladini e chierici, notoriamente affini alla Luce. Dovrebbero aggiungersi guerrieri, maghi e cacciatori; o almeno sono queste le classi giocate all'E3, ma non ci sono conferme ufficiali.

Un mostruoso groon
Un mostruoso groon
Non mancheranno nuove quest e nuove location, naturalmente.

Prima di tutto le Terre Esterne, ciò che resta di Draenor, distrutto dalle ambizioni dello sciamano orco Ner’zhul. In pratica un grosso gruppo di isole fluttuanti in un vortice di nubi rosse come il sangue. Conta come un nuovo continente. 

Nelle Terre Esterne sorge la Cittadella delle Fiamme Infernali, ancora in piedi dopo la devastazione di Draenor.

Benché ora gli orchi siano ormai liberi dalla maledizione demoniaca, nella loro nuova città di Draenor, nella Cittadella c’è ancora un gruppo corrotto dal sangue dei demoni; nessuno sa quale sia la fonte del loro potere.

Il nuovo dungeon sarà la fortezza di Karazhan, antico teatro di scontro fra Sargeras e Medivh, l’ultimo Guardiano.

Fra i nuovi nemici troviamo i giganteschi ciclopi groons e i troll della foresta, antichi alleati degli orchi.

Si potrà inoltre imparare una nuova professione, il gioielliere; ci saranno nuovi oggetti unici, nuove armi e, soprattutto, il livello massimo del personaggio potrà arrivare a 70.

Non è nemmeno ufficiale la data di uscita per la versione beta dal gioco. Come al solito Blizzard si prende tutto il tempo necessario e anche di più. Finora, però, visti i dati di vendita (più di sei milioni di copie per World of Warcraft), sono stati pochi quelli delusi dai risultati.

Qui sotto una gallery di Burning Crusade.