Mancano ancora pochi giorni al debutto del film nelle sale italiane ed è già disponibile sugli scaffali l’avventura interattiva inserita nel carosello che accompagna i Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma, secondo capitolo delle imprese marinaresche del corsaro Johnny Depp. Pellicola che dopo i successi registrati ai botteghini americani, dove ha polverizzato quasi ogni record di incassi, è anche da noi una buona candidata ai posti alti della classifica dei film più visti della stagione.

Naturale, oggigiorno, se ne faccia anche un videogame.

Per chi avesse provato il titolo per computer e console legato al primo film dei Pirati dei Caraibi, sono cambiate molte cose. A cominciare dagli sviluppatori per continuare con l’impostazione di gioco. Al posto di Akella, per i Pirati dei Caraibi: La leggenda di Jack Sparrow l’editore Bethesda si è affidato a 7 Studios. E piuttosto che riproporre, rifinito, lo schema dell’esplorazione libera dei sette mari a caccia di avventura, tra velieri e tenzoni, il progetto è stato deviato su lunghe passeggiate di botte da orbi, un canale ludico sicuramente più convenzionale, la cui unica nota di colore è una modalità cooperativa (dove con un amico si controllano contemporaneamente Jack e Will Turner o Jack ed Elizabeth Swann).

Ciò che non è mutato è invece l’estraneità dei fatti narrati nel videogame rispetto alla pellicola. Niente forziere fantasma, insomma, ma una specie di raccolta delle gesta del capitano Jack Sparrow prima del suo approdo a Hollywood. Le racconta lui stesso, attraverso la voce di Johnny Depp (o del suo doppiatore italiano), concedendosi qua e là qualche licenza da bucaniere, per far colpo su una folla desiderosa di essere rapita da storie di mille duelli e altrettante fantasticherie.

Si intuisce presto però che, prima di arrivare alla Disney, l’eccentrico pirata - più vicino a un divo del rock’n’roll che a Barbarossa - non avesse una vita così entusiasmante. Correre tutto il tempo a destra e a manca ad affettare nemici o aprire scrigni e portoni si potrebbe anche sopportare; le sbavature tecniche e il sistema di controllo per pc enigmatico meno. Un’esperienza che comunque dura poco, circa come una maratona dei due film messi insieme. Quelli che, con La maledizione della prima luna nel 2003 e La maledizione del forziere fantasma adesso, hanno consegnato al cinema fantastico un eroe incredibilmente affascinante. Da ricordare più piacevolmente del videogioco.