L’articolo che state per leggere contiene delle anticipazioni. Se non volete sapere nulla della trama del Ritorno del Re, Vi consigliamo di leggere solo dopo essere stati al cinema; se invece avete già letto il libro, proseguite per conoscerete in dettaglio cosa pensano i recensori di ComingSoon.net delle scelte di Peter Jackson.

Il film è altrettanto buono se non migliore dei primi due. Diversamente da film come Matrix o Star Wars, questo conclude una trilogia con un vero e proprio fuoco d’artificio.

La componente emotiva è forte. Le scene delle battaglie sono spettacolari e più lunghe. Lo spettatore si scoprirà a piangere, ridere, trattenere il fiato e sarà intimorito da alcune scene e personaggi; non a caso il film può essere visto al di sotto dei 13 anni solo con la presenza dei genitori proprio per le epiche scene di guerra e alcune immagini terrorizzanti.

Il film comincia con un flash-back sulle origini di Gollum, una scena particolarmente incisiva che subito proietta lo spettatore nel vivo della storia e, al contempo, lo prepara a quello che succederà successivamente. Comunque per circa un’ora l’azione è piuttosto lenta, Jackson ne approfitta per “riposizionare” le pedine per la grande battaglia finale e i personaggi si lasciano andare a spiegazioni e drammatizzazioni che rischiano di far annoiare una parte del pubblico. Per fortuna il film pigia sull’acceleratore e offre un impressionante quanto soddisfacente finale per l’epico racconto.

Senza dubbio le scene maggiormente degne di nota sono quelle delle spettacolari battaglie di fronte alle quali anche quella del Fosso di Helm appare come una scaramuccia pur senza esserne sminuita.

Stavolta ci si troveremo davanti a nuovi guerrieri, nuove creature, e tantissime scene ci lasceranno con il dispiacere di non poterne vedere di più. Uno dei momenti più coinvolgenti della battaglia è il combattimento tra i cavalieri di Rohan e i giganteschi Olifanti (già visti per un momento ne Le Due Torri). I fan di Legolas saranno particolarmente felici di vedere il loro beniamino abbatterne uno completamente da solo.

Lo scontro tra Eowyn e il Re Stregone è piuttosto impressionante e l’arrivo dell’esercito degli Spettri è una delle cose più incredibili che si siano viste sul grande schermo.

E’ l’immaginazione che è unica e sorprendente e terrà avvinto lo spettatore anche dopo che avrà lasciato il cinema. Jackson in questo episodio ha inserito anche tutte quelle creature che fino a ora sono state viste solo di sfuggita, per cui occhio a orchi, troll, aquile e altro ancora.

In ogni film ci sono alcuni personaggi che emergono più di altri e anche questo non fa eccezione e stavolta a occupare la ribalta è Samwise Gamgee, interpretato da Sean Astin.

Saranno la profonda devozione verso Frodo e la sua immensa amicizia che gli permetteranno di manifestare le sue emozioni: si arrabbierà con Gollum, si dispererà quando sarà costretto a separarsi da Frodo, mostrerà tutta la sua determinazione sulle pendici di Monte Fato e, alla fine, dimostrerà tutto il suo coraggio e la sua bravura fronteggiando Shelob. Quando alla fine torna a casa e rincontra la ragazza di cui è innamorato non si potrà fare a meno di essere felici per lui soprattutto quando, con un sorriso fiducioso, decide che la sposerà.

Un altro dei personaggi più belli del film è quello di Eowyn (Miranda Otto. Il suo cambiamento da potenziale innamorata di Aragorn a principessa-soldato è qualcosa che merita proprio di essere visto ed è proprio lei che arricchirà il film di momenti di grande pregio.

Anche Ian McKellen mostrerà un lato del carattere di Gandalf che fino a questo momento era rimasto un po’ in ombra. Lui si trasforma da stregone in guerriero e in comandante e lo si potrà vedere in alcune scene di combattimento in cui lotta sia con il bastone che con la spada. Un momento estremamente toccante è quando, in mezzo alla mischia, Gandalf interrompe la lotta per rincuorare Pipino il cui volto, e quello degli altri intorno a lui, passa dalla disperazione alla speranza nonostante il destino che sembra attenderli.

Un eccellente Re Theoden (Bernard Hill) pronuncia un infuocato discorso di incoraggiamento ai suo cavalieri prima della battaglia e, in ultimo, Andy Serkis è semplicemente superbo nel suo suolo di Smeagol/Gollum. Nel Prologo sarà possibile vedere il suo vero viso e l’accurata ricerca per i dettagli di Serkis fa dimenticare che Gollum è un personaggio creato al computer.

La colonna sonora di Howard Shore è probabilmente la migliore delle tre. Pur riutilizzando i brani precedentemente scritti per i primi due film ne ha scritto uno nuovo per la battaglia finale

Gli effetti speciali sono eccellenti. Le realizzazioni computerizzate sono di qualità assai elevata e le miniature tradizionali, utilizzate come supporto, contribuiscono a renderle estremamente realistiche. Shelob, per esempio, ha raggiunto un tale standard di perfezione grafica da creare un precedente per i futuri ragni cinematografici.

Visto che la perfezione non è di questo mondo, come recita un vecchio adagio, Il Ritorno del Re presenta qualche piccola pecca.

Innanzitutto la durata, con le sue oltre tre ore di lunghezza il film sarà sicuramente un valido test di resistenza per le vesciche dei più accaniti spettatori. Forse un intervallo non ci starebbe male.

Nonostante la lunghezza verso la fine ci sono delle parti che sembrano tirate via, quando Aragorn, alla fine, indossa il mantello regale e guida il suo esercito in battaglia tutto sembra avvenire piuttosto in fretta.

Ci sarebbe anche da discutere dei molteplici addii del film. Ci sono scene su scene in cui sembra che tutto stia per finire nonostante queste risultino poi essere assolutamente necessarie per riannodare le fila della storia. Coloro che hanno letto il libro sanno benissimo che gran parte del terzo volume è l’epilogo dopo che è stata vinta la battaglia principale.

Per ogni film i lettori più intransigenti si sono lamentati per quello che è stato cambiato o tagliato rispetto al libro. A parte l’ovvia inclusione in questo film di Shelob, che fa parte del secondo volume, ci sono fin troppi cambiamenti. E’ scomparso il ritorno alla Contea dove gli Hobbit tornano per cacciare gli invasori. Il confronto finale con Saruman e Vermilinguo è un’altra cosa di cui non c’è più traccia e, oltretutto, Christopher Lee non è nel film; inoltre non ci è dato vedere il matrimonio tra Faramir e Eowyn, si può solo sperare che piccoli suggerimenti di tutti questi fatti vengano poi aggiunti nell’edizione estesa in DVD.

Un’altra lagnanza riguarda l’aspetto del Comandante degli Orchi: sembrava Slot nei Goonies e la somiglianza è fuorviante.

Il Ritorno del Re resta comunque la degna conclusione della serie e uno dei pochi finali soddisfacenti mai realizzati per una trilogia.