Guillermo del Toro va molto fiero del lavoro effettuato per i suoni nei suoi film. Anche nell’ultimo Pan’s Labyrinth, alcuni personaggi hanno la voce del protagonista. La cura a cui dedica il montaggio del sonoro è maniacale, forse superiore a quella riservata agli altri aspetti del film. Da Cronos a oggi è orgoglioso del dettagliato fronte sonoro che è riuscito a ricostruire.

Del Toro è nella versione originale la voce dei mostri nella maggior parte dei suoi film: gli insetti giganti di Cronos, gli insetti ‘Progenie di Giuda di Mimic; la voce del fantasma ansante nella Spina del Diavolo.

Nel Labirinto di Pan, la protagonista della vicenda interagisce con una varietà di creature e insetti, incluso un fauno, una figura bianca e spettrale chiamata l'Uomo Pallido, fate e una rana enorme, che hanno tutti la voce di Del Toro. Il regista ricorda come uno dei momenti più belli della sua vita quando ha scoperto di riuscire a produrre il suono del battito di ali di un uccello usando un pezzo di carta strofinato sulla stoffa della camicia.

Del Toro spesso utilizza basse frequenze, poiché secondo uno studio degli anni 70 i mammiferi, incluso l’uomo, reagiscono alle basse frequenze, anche quelle inudibili. Sono presenti nei terremoti e nelle eruzioni vulcaniche, e si imprimono nella nostra memoria genetica accanto alla sensazione di angoscia.

Per questo il regista li usa in tutti i momenti di tensione.

La stessa filosofia la ritroveremo nel Labirinto di Pan, per rendere evidente la differenza tra il mondo fantasy e quello reale. Fino a che non è infettato dal mondo fantasy, il mondo reale è molto lineare: le scene di battaglia non hanno musica, per esempio, e i suoni delle pallottole sono realistici. Nel mondo fantastico la stanza dell’uomo pallido continua a respirare, e si tratta del respiro di Del Toro, naturalmente.