Arriva dal 29 gennaio, ogni giovedì in terza serata su Italia 1, la serie tv, prodotta dalla Hbo, Six feet under, letteralmente ‘sei piedi sotto (terra)’, cioè la profondità necessaria per interrare una bara.

La black comedy più attesa in Italia dai tempi di X-Files, negli Stati Uniti è divenuta un cult, in sole 39 puntate, ed è fresca vincitrice di un altro Emmy Award (con quello di settembre fanno sei, oltre a due Golden Globes un Grammy per la colonna sonora e un Golden Globe come miglior serie televisiva).

La vicende sono quelle di una singolare famiglia americana, che opera privatamente nel settore delle onoranza funebri in quel di Los Angeles. Il patriarca-fondatore della famiglia-impresa Nathaniel non è più in vita, eccezion fatta per i ricordi e i flash back dei suoi familiari, che portano avanti l’azienda: la moglie Ruth, i figli Nate e David, la figlia Claire, tutti alla prese con la routine e le particolarità dell’impresa familiare.

Scritto dallo sceneggiatore Alan Ball premio Oscar per American Beauty, Six Feet Under miscela con sapienza le atmosfere gotiche di Tween Peaks con quelle tipiche delle sit-com familiari, avvolgendo ogni scena con una dirompente carica di humor nero.

A sottolineare l'umorismo macabro che caratterizza Six Feet Under è l'interruzione degli episodi, di tanto in tanto, con spot pubblicitari legati all'attività della famiglia Fisher. Ecco quindi che vediamo reclamizzati prodotti per morti come la crema emolliente Living Splendor ("Solo la vita è meglio!"), l'elegantissima macchina per funerali, il miracoloso stucco per "riempire le ferite" che consente alla defunta di continuare a essere al meglio, anche dopo l'orribile incidente fatale.

Gli attori fanno la fila, negli Usa, per un cameo (tra questi, l’attrice di Misery non deve morire Kathy Bates) e registi eccellenti hanno già firmato alcuni episodi. La scommessa che questo serial, immerso fino al collo nel macabro tutto da ridere, sarà un successo anche in Italia.