La Bussola d'oro non è anticattolica. E se lo dice una nota e riconosciuta credente come Nicole Kidman possimo anche crederci.

La star, che nell'atteso film diretto da Chris Weitz interpreta l'affascinante e pericolosa Mrs. Coulter, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Londra negli scorsi giorni ha deciso di rispondere alle accuse lanciate alla pellicola da alcuni gruppi religiosi conservatori che ritengono il film tratto dal libro dello scrittore inglese Philip Pullman possa diffondere sentimenti anticlericali ed esaltare l'ateismo (notizie/8232/).

Certamente, questa non è la prima, e non sarà l'ultima opera fantasy a scatenare le iree di gruppi intransigenti che vedono nella letteratura e nel cinema di genere attacchi alla religione cattolica. Vale la pena ricordare che in questo caso, però, alle pià gettonate critiche mosse contro il genere fantasy, si aggiungono osservazioni più circostanziate contro il modo in cui Pullman ha presentato la Chiesa nella sua opera: una sorta di autorità sovranazionale oppressiva, chiamata Magisterium,  che controlla con ferrea determinazione lo sviluppo delle scienze (chiamata teologia sperimentale) e che attraverso l'organizzazione segreta dell'Intendenza Generale per l'Oblazione rapisce centinaia di ragazzi sui quali conduce poi crudeli e dolorosi esperimenti. 

A surriscaldare gli animi hanno contribuito alcune dichiarazioni dello scrittore che in un discorso più ampio, nel quale si è spinto ad avvicinare la Chiesa agli stati totalitari come la Russia di Stalin (in cui il libro di preghiere era il Capitale di Marx e il sacerdozio era sostituito dalla militanza nel partito comunista), ha dichiarato che la migliore religione è quella che si tiene lontana dal potere, perché quando una religione raggiunge il potere si volge al male.

Fra Pavel membro del Magisterium. Il personaggi di Simon McBurney non è presente nel libro dal quale è tratto il film.
Fra Pavel membro del Magisterium. Il personaggi di Simon McBurney non è presente nel libro dal quale è tratto il film.

La Kidman, da cattolica praticante, ha assicurato che non avrebbe mai partecipato a un film apertamente contrario alla religione o al cattolicesimo. "Vengo da una famiglia cattolica" ha dichiarato a star australiana, che ha frequentato l'esclusivo St Mary's Cathedral College di Sidney  "e mia nonna non sarebbe contenta di sapere che recito in un film che esprime giudizi negativi contro la religione. Non penso che ci sia questo nella Bussola d'oro". "C'è molto allarmismo, ma quando vedrete il film vi accorgerete che è infondato".

Anche Chris Weitz si è entrato nel merito della questione ammettendo candidamente di saper, fin dall'inizio della produzione, che avrebbe finito col trovarsi in una scomoda posione. "Sapevo che mi sarei trovato tra l'incudine e il martello, tra i fan scontenti per i cambiamenti apportati alla storia e i gruppi religisiosi preuccupati del fatto che il film sia una specie di manifesto dell'ateismo. Non credo che sia così. Philip Pullman è ateo, m non credo che Queste oscure materie siano un attacco aggressivo alla Chiesa Cattolica o alla religione."

Che dire? Il timore è che le dichiarazioni di Weitz possano trasformarsi in un clamoroso autogoal e che la questione difficilmente avrà una soluzione, che soddisfi o meno le parti interessate.