“I miei occhi non hanno un colore naturale: sono viola come i giaggioli che crescono sul greto del fiume. I miei capelli sono cresciuti troppo e sono così ingarbugliati che ormai è impossibile pettinarli. Sono tutta occhi e capelli. Il resto di me è solo acqua.”

Così si descrive la protagonista di questo romanzo, Selina Penaluna una bella sirena. Il romanzo intitolato appunto Selina Penaluna (Selina Penaluna, 2008) è stato scritto da Jan Page.

L'autore. Jan Page è nata a Londra e cresciuta nell’Essex. La passione per la narrazione le viene dalle storie che le raccontava la madre prima di dormire. E’ una scrittrice free-lance e sceneggiatrice, ha una lunga esperienza come autrice televisiva e teatrale. Vive a Londra, ma il luogo che ama di più per lavorare è la Cornovaglia.

Nel suo romanzo l’autrice ha ben mescolato fantasia, storia e folklore

Cover originale
Cover originale
della Cornovaglia e come lei stessa dichiara l’ispirazione le è venuta dalla lettura di un racconto gotico: A Mermaid’s Vengeance di Robert Hunt.

Ecco cosa è scritto nel prologo:

"Selina se ne sta seduta su uno scoglio nero, con i capelli che le sferzano il viso e la coda di pesce che si dimena nel buio. Il suo canto strano ed etereo vola via nel vento; parole in una lingua sottomarina talmente bella da ferire le orecchie. Acuti che affondano nell’anima. Voglio che quel giovane si volti, o che si leghi all’albero maestro, ma lui muove la barra del timone verso la roccia frastagliata. Il mare si fa grosso mentre lancia verso di lei la sua barchetta, che si spacca e si scheggia, e l’acqua ghiacciata gli sale intorno alle caviglie, e le reti da pesca s’ingarbugliano. Selina lo osserva con i suoi occhi viola: è calma, posata, con il sangue marino che le scorre freddo nelle vene. Si tuffa e con un colpo della coda argentea scompare.

Scaraventato attraverso il ponte che imbarca acqua da tutte le parti, il marinaio si frattura le costole. Punta lo sguardo negli abissi oscuri e tempestosi e invoca il suo nome. Di colpo lei guizza fuori dall’acqua come un pesce volante e, fermandosi di fianco alla barca, gli tende la mano. Nel suo sguardo si legge il pericolo, ma lui le stringe ugualmente le dita gelide e sorride. Si lascia trascinare. Lei gli scansa una ciocca di capelli bagnati dagli occhi e lo abbraccia; poi gli bacia l’ultimo respiro dalla bocca disegnata ad arco e insieme affondano sotto le onde."

La quarta di copertina. Selina Penaluna è una sirena, così le diceva sempre sua madre, prima di abbandonarla. Raccontava che sua figlia neonata le era caduta in una pozza senza fondo, e il mare le aveva restituito lei: bionda, pallida come il marmo e dagli occhi viola. Così Selina è cresciuta come una sirena: bellissima e selvatica, senza scuola, in riva all’oceano.

Jack ed Ellen sono due gemelli sfollati in Cornovaglia all’inizio della guerra e affidati a una ricca famiglia. L’incontro con Selina lascerà nelle loro vite un segno indelebile, che riapparirà prepotente quando Ellen, ormai anziana e alle prese con un trasloco, sarà costretta ad affrontare il ricordo di Jack innamorato della sua sirena.

Una storia d’amore e segreti, gelosia e speranza, rimpianti e promesse racchiuse nella profondità del mare.

Jan Page, Selina Penaluna (Selina Penaluna, 2008) traduzione di Maurizio Bartocci, Mondadori, collana I Grandi, pagg. 348, euro 17,00.