Come già accaduto negli ultimi anni a molti scrittori del Fantastico, anche Stephanie Mayer approda in tribunale. La pluriacclamata autrice della saga vampiresca di Twilight è stata infatti citata in giudizio per plagio davanti a un tribunale del XIII Circuito.

Secondo la parte attrice Paula Van Leugenaar, diciottenne di origini olandesi naturalizzata californiana, la Mayer si sarebbe impossessata del romanzo da lei scritto all’età di dodici anni e pubblicato parzialmente a puntate sul suo blog fra la fine del 2003 e il marzo 2004.

A quanto si legge nella citazione, la Mayer, nonostante i 18 anni di differenza fra le due, sarebbe stata un’assidua frequentatrice del blog della Van Leugenaar, dove questa intervallava i capitoli del libro agli sfoghi adolescenziali sulla scuola, ai litigi con le amichette e alle prime pene sentimentali.

La Mayer, guadagnatasi la fiducia della ragazza mediante accorti consigli rilasciati nella sezione 'commenti' del blog, iniziò a incoraggiarla a postare il materiale del libro con maggiore frequenza, poiché si dichiarava impaziente di conoscerne gli sviluppi.

Lusingata dall’attenzione di una ragazza tanto più grande, la Van Leugenaar finì per postare dieci capitoli sul blog, finché il sevizio di hosting gratuito dove era allocata la piattaforma chiuse senza tanti preamboli dalla sera alla mattina.

Benché dunque non vi sia più traccia di questa interazione pregressa della Mayer, la Van Leugenaar è riuscita comunque a rintracciare altre sue coetanee, ex assidue del blog, pronte a testimoniare.

Non solo. La giovane scrittrice sostiene che, alla chiusura del blog, la Mayer la pregò di inviarle via mail il resto del lavoro, dichiarando che non avrebbe potuto vivere senza sapere cosa sarebbe successo a Karina ed Edik, i due protagonisti del romanzo poi ribattezzati Bella ed Edward nella versione conosciuta in tutto il mondo.

La Van Leugenaar, che aderì di buon grado alla richiesta, nulla sospettando, conserva ancora la prova schiacciante della mail che la Mayer le mandò, mentre la datazione dei file del romanzo, presenti nel suo pc, è al vaglio di un perito di parte, che presenterà i risultati già nel corso della prima udienza, fissata per il 28 giugno prossimo.

La Van Leugenaar ha dichiarato di avere scritto il romanzo trasfigurando nei due protagonisti se stessa e il compagno di classe Edik Langetand di cui era segretamente innamorata da due anni. Questi ha recentemente dichiarato alla stampa di non essersi  mai accorto di nulla e, anzi, si è detto sorpreso di essere stato oggetto di attenzioni amorose da parte di Paula, perché spesso la prendeva in giro, fino a farla piangere, per via del suo aspetto non propriamente da top model. “Da ragazzino ero un vero bastardo insensibile” – ha riconosciuto l’interessato – “e mi rincresce sapere di aver fatto soffrire Paula in questo modo. Dopotutto non è mica colpa sua se ha sempre assomigliato a Ugly Betty, no? Ma non deve preoccuparsi, oggi la chirurgia plastica fa miracoli e a dimostrazione del mio pentimento e della mia mutata sensibilità verso l’altrui sofferenza, sono disponibile a raccomandarla presso il mio patrigno, noto chirurgo di Hollywood, facendole saltare la lista d’attesa. Anche perché il caso di Paula è effettivamente grave e non può permettersi indugi. E che nessuno dica che non sto agendo da vero amico riparando al male fattole ai tempi della scuola”.

Ci si potrebbe a questo punto domandare il perché della scelta di trasformare Edik in vampiro nella finzione letteraria. Ecco come la giovane autrice spiega la decisione: “L’ho fatto per castigarlo della sua indifferenza nei miei confronti, almeno all’inizio, prima che mi presentassi formalmente e riuscissi ad attirare la sua attenzione. E’ noto infatti a tutti che i vampiri siano creature dannate al servizio di Satana e così mi sono presa la mia vendetta, oltre naturalmente a quella di farlo innamorare del mio alter-ego, Karina, senza tuttavia poterla mai avere pienamente. Quando poi Edik ha iniziato a lanciarmi addosso oggetti contundenti ho capito che stavamo facendo progressi e un po’ mi sono pentita di averlo trattato così duramente nel libro. Ma ormai era fatta, cambiare quel particolare avrebbe compromesso tutta la trama...”.

La pentalogia della Mayer avrebbe attinto a piene mani, semplicemente allungando un po’ il brodo, dalle cinque parti in cui era diviso il romanzo della Van Leugenaar.

Perfino i titoli rivelerebbero una parentela sospetta. La saga della Mayer, in lingua originale, si presenta infatti con:

Twilight

New Moon

Eclipse

Breaking Dawn

Midnight Sun

La Van Leugenaar afferma che le sue suddivisioni erano invece:

Dusk

Mutuata da una vecchia canzone dei Genesis che suo padre usava quando lei era piccola come ninnananna, in quanto unico brano in grado di addormentarla.

Si tratta della musica che ha sentito risuonare nella sua testa la prima volta che si è presentata a Edik, ma alcuni compagni che assisterono alla scena sostengono che sia stato invece un effetto secondario della botta provocatale dal libro di storia che lui le lanciò in testa al grido di “sparisci, brutto scorfano!”. In questo senso, il titolo si accorderebbe anche con lo svenimento di Paula conseguente alla contusione, mentre l’interessata lo ascrive al fatto che da quel momento un velo crepuscolare calò sul suo cuore di fronte alla realizzazione che quella con Edik sarebbe stata un relazione molto difficile.

La Mayer avrebbe semplicemente usato, per confondere le acque, una parola analoga ma altrettanto suggestiva e poetica.

New Moon on Tuesday

Un omaggio alla sua canzone preferita, un vecchio pezzo dei Duran Duran fattole conoscere dalla sua migliore amica. Il cambio del giorno della settimana, da Monday a Tuesday, è dovuto al fatto che fu un martedì il giorno in cui Paula poté passare un’ora intera da sola con Edik, anche se sotto la supervisione della professoressa di matematica, in quanto entrambi erano stati sorpresi a copiare il compito in classe ed erano stati punti con un’ora supplementare di esercizi.

L’episodio, che Paula definisce come il più romantico da lei vissuto con Edik, avrebbe dato vita a quello del compleanno di Bella, dove l’Edik ideale di Paula, Edward, interviene per proteggerla dalla minacciosa figura di Jasper, che altri non è che un sostituto della severa e odiata insegnante di matematica. “Sentii che quell’esperienza aveva portato a un nuovo livello la nostra relazione, legandoci indissolubilmente" - ha dichiarato Paula. "Ecco perché parlo dello spuntare di una 'nuova luna'”.

Trascurabile il fatto che in realtà, anziché difenderla dalle supposte angherie della professoressa, in quel frangente Edik le lanciasse contro i gessetti della lavagna ogni volta che l’insegnante guardava altrove.

Poiché la Mayer ignorava la crucialità di quel particolare giorno della settimana, non ha esitato a sbarazzarsene conservando unicamente l'immagine della nuova luna.

Sun in tune eclipsed by the moon

Un verso ripreso dalla canzone dei Pink Flyod preferita dal fratello di Paula. La Mayer l’avrebbe cambiato riportando come titolo semplicemente il titolo della lirica floydiana.

L’eclissi cui allude Paula rappresenta l’arrivo, all’indomani dell’episodio dei gessetti di cui sopra, di una nuova compagna di scuola che, in quanto somigliante a Charlize Theron, assorbì tutte le attenzioni di Edik. Egli, da quel momento in poi ignorò completamente Paula, non degnandola più nemmeno dei dispetti e delle canzonature.

“Ebbene sì” – ha dichiarato a questo riguardo la Van Leugenaar – “il tormento del licantropo Jacob per Karina/Bella è in realtà il mio per Edik/Edward e mi è servito da modello per la storia dello sfortunato personaggio. Da quel momento in poi, la prospettiva di Jacob è diventata la mia, ed ecco spiegato perché – non rappresentando più me, bensì la mia rivale - ho lasciato che Bella diventasse in seguito una vampira. In questo modo ho punito anche lei, che fra l’altro non mi è mai sembrata proprio niente di che, se proprio devo dirlo… La solita, banale Barbie-stangona bionda tutta tette e niente personalità come ce ne sono in giro milioni”.

Il repentino cambiamento appena descritto non ha sorpreso gli addetti ai lavori: come ha infatti sottolineato Franz Cloon - noto esperto internazionale del genere Fantastico da noi raggiunto per un commento a caldo in merito a questa svolta cruciale della vicenda - “è noto che uno dei punti deboli degli scrittori alle prime armi sia proprio il disinvolto cambio di prospettiva nel corso della narrazione”.

This empty space you call your home

Un altro verso, questa volta tratto dalla canzone degli Skid Row intitolata Breaking Down. Anche qui la Mayer ha compiuto la stessa operazione fatta sui Floyd, ma ha inconsapevolmente scambiato la grafia di ‘down’ con quella di ‘dawn’.

Una volta accortasi, il volume era già in stampa, ma la Van Leugenaar insinua che, se non altro, è servito a far capire alla Mayer che era ora di andare a fare una visita dall’oculista per aumentare la gradazione degli occhiali usati in gran segreto per correggere un’incipiente presbiopia.

Del resto, si sa, se interiormente si può conservare il fresco candore dei sentimenti dell’adolescenza, il guscio esterno inizia a creparsi, secondo i medici, dopo i 25 anni e la Mayer ne ha ormai già dieci di più…

Flame to an ember

Di nuovo un verso di canzone, questa volta un vecchio pezzo di Ella Fitzgerald particolarmente amato dalla nonna di Paula, la quale rassicurava la nipotina sul fatto che la sua passione per Edik si sarebbe presto estinta una volta superata la fase dell’adolescenza.

Anche qui la Mayer non avrebbe fatto altro che sostituire il verso col titolo della lirica.

Dal canto suo, la famosa scrittrice non ha voluto rilasciare dichiarazioni dirette, ma solo un laconico commento dal suo ufficio stampa, che liquida le pretese della Van Leugenaar come “menzogne di una fan incapace di distinguere la realtà dalle sue fantasie”. Pare infatti che la giovane olandesina abbia più volte scritto alla Mayer dichiarandole la sua ammirazione per la saga e che, a riprova, la convenuta abbia un intero fascio di mail prodotte come documentazione a discarico.

Dove sta la verità allora? Chi delle due è stata la prima fan dell’altra? E se ciò che afferma la Van Leugenaar è vero, come mai non si è fatta avanti prima? Il mistero sembra chiarirsi grazie a un altro documento probatorio, risalente al 2006, in cui un non meglio qualificato emissario della Mayer scrive alla Van Leugenaar dicendole di pazientare ancora, assicurando che “la cara Stephanie” stava caldeggiando presso il proprio editore il ‘secondo’ romanzo di Paula, scritto in realtà ancor prima della saga sui vampiri. Si tratta di un prova indiziaria che testimonierebbe appunto come il silenzio della ragazzina sia stato comprato dietro la promessa di farle pubblicare uno dei suoi altri lavori.

Secondo la Van Leugenaar, tutta la manfrina sulla presunta fuga del manoscritto di Midnight Sun su Internet non è che una montatura inventata per confondere le acque non appena la Mayer ha compreso che la sua rivale, stanca di attendere una pubblicazione che non sarebbe mai arrivata, ha manifestato l’intenzione di citarla in tribunale. In questo modo la Mayer sperava di screditare la tesi di Paula, dimostrandone l’assoluta mancanza di originalità e suffragando l’inaffidabilità di Internet nel provare con certezza la paternità di una qualsiasi opera.

La notizia sta iniziando adesso a diffondersi nel web e, naturalmente, fra gli scrittori più famosi.

Una fonte anonima ma molto vicina a Stephen King, il quale alcuni mesi fa aveva già polemizzato con la qualità degli scritti della Mayer (www.fantasymagazine.it/notizie/9886/stephen-king-vs-stephenie-meyer), giura di averlo sentito affermare: “Lo dicevo io, che non sa scrivere nemmeno la lista della spesa. Adesso capisco perché i suoi personaggi hanno la stessa profondità di un bassorilievo egizio: se hai dodici anni e sei alla prima cotta non corrisposta, questo spiega tutto, mentre se sei una madre di famiglia trentenne è meglio che tu ti dia esclusivamente alle torte di mele…”.

E a proposito dello scambio grafico riguardante il secondo titolo della saga, King avrebbe soggiunto: “Ma siamo proprio sicuri che fosse solo colpa degli occhiali?”.

Non è tuttora chiaro, per via della sua cripticità intrinseca, il senso di quest’ultima affermazione, ma ci riserviamo di raggiungere il diretto interessato per richiedere qualche nota esplicativa, che naturalmente non mancheremo di riferirvi.

Nota della redazione: trattasi di scherzo d'aprile. Speriamo che abbia fatto ridere voi come ha divertito noi prepararlo.