The Believers è un fumetto in due volumi scritto da Andrea Pau e disegnato da Alberto Locatelli, edito tra il settembre 2016 e il febbraio 2017 da It Comics, piccola casa editrice indipendente creata da Fabiano Ambu e Francesco Abrignani.

1910, Austria. L'imperatore austriaco Francesco Giuseppe vuole un paese unito a quello dei popoli slavi, ma non tutti sono d'accordo. Nella versione steampunk di Pau e Locatelli, tra dirigibili e moto d'acqua (tutte versioni a vapore e ingranaggi) troviamo l'elemento più anacronistico che possa esserci: il social network. Tramite quello che potrebbe essere l'antenato di Twitter, il duo di autori porta nei primi anni del '900 il fenomeno delle fake news, le notizie false che girano per il web e alimentano odio e razzismo.

Penny e Gustav, due reporter, si trovano nel mezzo di una rissa scoppiata a causa di un incidente durante una gara. Un pilota slavo sembra abbia spinto uno austriaco fuori pista, causando l'esplosione del mezzo. Tra le persone accorse ad aiutare il pilota iniziano a rumoreggiare insulti verso gli slavi, forti del fatto che è come quella notizia sulla rete…. Insomma, le bufale, portate all'estremo dai fomentatori d'odio del web che si fanno chiamare Società Forteana, stanno scatenando la I Guerra Mondiale.

Nel corso dei due volumi di cui The Believers si compone, Pau e Locatelli mettono in scena un teatrino ben orchestrato di mosse e contromosse tra la Società Forteana, che si muove nell'ombra, e il Pig Club, gruppo composto da un misto di personaggi inventati, come la Peggy al centro delle vicende, e di personaggi storici, come la tiratrice Annie Oakley, pseudonimo della circense Phoebe Ann Mosey diventata la prima superdiva americana grazie al ruolo da protagonista nello spettacolo Buffalo Bill Wild West.

La storia è, onestamente, troppo breve. Due volumi non sono davvero abbastanza per sviscerare le vicende del Pig Club, i cui membri si trovano coinvolti e travolti dagli eventi che si risolvono in modi quasi banali, lasciando l'amaro in bocca.

Tuttavia, Pau e Locatelli hanno il merito di provare ad affrontare un problema reale estraendolo dal contesto odierno e ricollocandolo in un'epoca d'odio e sospetto dove non serviva certo Internet per veicolare notizie fasulle. Ma l'uso dei social network rischia di anticipare l'inizio del conflitto mondiale: siamo nel 1910, quattro anni troppo presto.

Non servono più di due/tre ore per leggere questa coppia di volumi, ma sicuramente non bastano per riflettere su quello che dicono. Per quanto la situazione venga estremizzata, portando le bufale a essere motivo di conflitto mondiale o quasi, esiste davvero un problema nel web e se non se ne parla e, soprattutto, se non ci si sa difendere si rimane sempre in balia di ciò che ha detto la rete. Un po' come quando, da piccoli, se la mamma diceva qualcosa non poteva essere sbagliata: lo ha detto la mia mamma! Allo stesso modo l'ho letto su Internet sta diventando la scusa di chi non si rende conto che una notizia non può essere racchiusa nei 280 caratteri di Twitter.

Se però le vicende non convincono, le battute e i disegni, uniti alla cura dei dettagli e al modo di trattare il problema delle fake news e dei social network, portano The Believers in cima alla lista dei fumetti italiani da leggere sotto l'ombrellone (e magari anche in classe quando ricomincia la scuola!).

Di seguito trovate la nostra gallery con le prime pagine del primo volume.