La diffusione del primo trailer ufficiale di Iron Man 3, ha scatenato parecchie discussioni in rete. 

Il trailer potrebbe dire molto dell'approccio al personaggio del regista Shane Black, subentrato a Jon Favreau, che diresse i primi due capitoli.

Prima parla Tony Stark:

È cambiato tutto dopo New York.

Vivi delle esperienze al limite e poi tutto finisce.

Non dormo più.

E se dormo ho gli incubi. Davvero.

Molte persone vogliono uccidermi. 

Ma c'è che una cosa che voglio proteggere, senza la quale non vivrei.

Segue poi Il Mandarino:

Signore. Bambini. Pecore.

Alcuni mi ritengono un terrorista. 

Io mi considero un maestro.

Lezione numero uno: gli eroi non esistono.

Durante i due piccoli monologhi vediamo scene concitate, piccoli flash sui vari personaggi che parteciperanno alla storia, un violento attacco missilistico a Villa Stark, che ne provoca la completa distruzione.

L'esperienza però ci insegna che i trailer da un lato vogliono stuzzicare la fantasia, ma dall'altro non rivelano sempre tutto. Anzi, il più delle volte tendono a spiazzare.

Però qualche elemento di riflessione questo trailer lo pone. I film del Marvel Cinematic Universe raccontano di eroi ancora "giovani", per i quali la battaglia campale vista in The Avengers è un evento unico, la prima grande prova della loro neonata carriera. Se pur giovani però questi eroi hanno già molti nemici che non sono disposti a tollerare la loro esistenza. Il Mandarino è tra questi e sono disposto a credere che il film tenterà di consacrare il personaggio come la nemesi per eccellenza di Tony Stark, dopo i tentativi non riuscitissimi con Obadiah Stane, Ivan Vanko e Justin Hammer.

Il Mandarino, personaggio che nei fumetti era in fondo uno stereotipato clone del Dottor Fu Manchu (ne ho parlato qualche tempo fa in /notizie/12458/), con l'interpretazione di Ben Kingsley saprà diventare una figura degna di confrontarsi con Tony Stark?

Intanto c'è da osservare l'assoluto senso di superiorità del personaggio, che saluta donne e bambini e definisce gli uomini "pecore".

Il suo genio sarà all'altezza dell'ego? Certo per contrastare un "miliardario, filantropo, premio nobel" ci vuole molto di più di una grande autostima.

Se la caratura degli antagonisti nei primi due capitoli non è risultata all'altezza di Tony Stark è forse dovuto in parte al carisma del suo interprete, un attore con cui non è facile dividere la scena.

L'ironica e autoironica caratterizzazione di Robert Downey Jr. è parte del successo del primo film e probabilmente ha salvato il secondo da giudizi molto negativi.

Pertanto molti fan si sono chiesti se questo trailer dai tondi drammatici volesse significare una svolta "nolaniana" al franchise.

A questo punto, a fugare ogni dubbio è dovuto intervenire Kevin Feige, capo supremo dei Marvel Studios, che in una intervista a Empire ha ribadito con forza che: "Non è un film serio, ma stiamo seriamente scavando nell'esplorare di più Tony. La sfida è provare a realizzare grandi film. Stiamo cercando tutti di realizzare qualcosa di grande, totalmente differente e totalmente nuovo. Quello che vedrete in Iron Man 3 è qualcosa di veramente unico tra le direzioni che si potevano prendere."

L'intervista a Feige ha voluto chiarire diversi punti.

War Machine con la livrea a stelle e strisce in Iron Man 3. Copertina di Empire
War Machine con la livrea a stelle e strisce in Iron Man 3. Copertina di Empire
Sull'incidente occorso a Robert Downey Jr. durante le riprese ha confermato che non si è trattato di un rischio inutile corso dall'attore, che è molto coscienzioso e si fa sostituire dagli stunt-men quando serve. L'incidente è stato molto più banale, una semplice scivolata scendendo da una piattaforma. 

Durante la fermata forzata Black si è portato avanti sul montaggio e ha affinato ulteriormente la sceneggiatura, pertanto di necessità di è fatta virtù.

La distruzione della villa Stark di Malibu è stata definita da Feige come un "sequenza stupefacente". Il produttore ha affermato di aver visto per la prima volta la scena come animazione computerizzata circa un anno fa, e di aver compreso allora che Shane stava portando il franchise verso livelli di spettacolarità mai visti prima e, allo stesso tempo, stava impregnando il film del suo "tocco oscuro" (Shane Blackism in originale, gioco di parole intraducibile o quasi). "Non sarà un film natalizio" ha ribadito, a sottolineare che oscurità e violenza comunque non mancheranno.

Quanto ai rischi connaturati alle nuove direzioni, Feige ha affermato che tutto nel cinema è un rischio. The Avengers fu un rischio, così come scritturare Robert Downey Jr.. Il produttore non crede che il successo di The Avengers significhi per forza minori o maggiori rischi per Iron Man 3, ma che abbia rafforzato la convinzione dei Marvel Studios che la via rischiosa a volte è anche la migliore possibile.

Feige ha anche ribadito che, come visto dal trailer, Tony si troverà davanti alle conseguenze, anche psicologiche, degli eventi di The Avengers. Dopo aver vissuto  eventi cataclismatici come l'apertura di un portale dimensionale, aver incontrato Thor e Hulk e affrontato i Chitauri, Tony ha compreso che non conosce tutto di tutto. E mentre ancora deve realizzare, ecco che il suo mondo crolla all'improvviso.

Ben Kingsley è il Mandarino in Iron Man 3
Ben Kingsley è il Mandarino in Iron Man 3
Feige ha confermato che il Mandarino era presente nella prima stesura della sceneggiatura del primo Iron Man, come antagonista. È il nemico più famoso di testa di ferro, ma più che altro perché il più antico. A parere di Feige però non c'è nella saga fumettistica una storia con il Mandarino che sia epocale. Pertanto il suo uso nel film rimase solo un'idea, visto che non erano interessati a trattarlo in modo stereotipato. Nella caratterizzazione che ora si vuole dare invece è un nemico implacabile. Partendo dal presupposto che lui è il responsabile di ciò che accade a casa di Tony, nessuno altro nemico è stato in grado di colpire così velocemente e duramente uno degli eroi Marvel (nel MCU beninteso). È un personaggio che crede che il mondo abbia bisogno di avere una lezione, per essere piegato alla sua visione.

Sul perché l'armatura di War Machine, indossata da James Rhodes, alias Rhodey, abbia gli stessi colori di Iron Patriot, Feige è stato vago.

L'idea del film è che un'armatura colorata di bianco, rosso e blu sia una dichiarazione di audacia. Rhodey è il personaggio destinato a bilanciare le eccentricità di Tony, ricreando quelle dinamiche di amicizia e cameratismo, ma anche di contrasto per le quali Black è noto (si pensi alla serie Arma Letale).

In Iron Man 3 non ci sarà posto nella trama per altri vendicatori. Feige ha confermato che non vedremo neanche Nick Fury o quegli intermezzi che hanno caratterizzato la Fase Uno del Marvel Cinematic Universe.

Questo anche perché la lavorazione del film è in realtà cominciata un anno e mezzo prima dell'uscita di The Avengers. Inoltre lo scopo del film è anche quello di mostrare come le storie in solitaria dei personaggi siano interessanti tanto quanto quelle in gruppo.

Per questo Feige promette che in Iron Man 3 ci saranno allo stesso tempo, sia più sequenze d'azione in armatura di quante viste nei precedenti film messe assieme, che più sequenze dedicate al "semplice" Tony Stark.

Vedremo nuovi modelli di armature. Il nuovo modello sarà un armatura color oro denoninata Mark XLVII (47). Dato che il modello di The Avengers era il Mark VII i fan si stanno chiedendo se nel frattempo il prolifico Stark abbia prodotto 40 nuovi modelli. A loro Feige risponde ridendo che "la logica imporrebbe che ci dovrebbe essere il modello Mark VIII, ma abbiamo appena parlato circa il prendere dei rischi, pertanto potremmo non usare la logica!"

L'armatura Mark XLVII presente in Iron Man 3
L'armatura Mark XLVII presente in Iron Man 3
Tutti i dettagli sul cast ribadiscono che il plot riprenderà l'arco narrativo Extremis, scritto da Warren Ellis. Ma a tutti coloro che hanno letto i fumetti, e pertanto sono convinti di sapere in anticipo cosa accadrà nel film Feige dice schiettamente che i fan dei fumetti sono sia avvantaggiati che svantaggiati. Conoscono il materiale originale e sono in grado di comprendere per prim alcuni indizi. Ma sono anche svantaggiati perché non sempre collegano gli indizi nel modo esatto.

Come a dire che se il fumetto è fonte d'ispirazione, qualche libertà verrà presa.

Shane Black rafforza la posizione del suo boss affermando: "Non stiamo per forza puntando sul più grande. Stiamo puntando verso qualcosa di fresco e nuovo, si tratta di catturare il feeling ottimale, facendo il meglio possibile. Stiamo cercando di concentrare tantissime emozioni in poco spazio, per realizzare un prodotto gradevole per voi (pubblico NDR)."

E last but not least, anche Robert Downey Jr. ha ribadito il concetto che questo film è storia a sé affermando: "Potete discutere sul perché [The Avengers] fosse il film giusto con le persone giuste e il regista giusto in quel momento. Ma ci sentiamo nella stessa condizione con Iron Man 3 adesso."

Oltre a riproporvi il trailer della discordia, aggiorniamo la nostra galleria con nuove immagini dalla rete. 

L'attesa per l'uscita di Iron Man 3, prevista nel nostro paese per il 24 aprile 2013, è ancora lunga.