In una nota pubblicata su internet all’inizio di gennaio, la Noah (National Organization for Albinism and Hypopigmentation) ha espresso le proprie preoccupazioni legate alla figura di Silas, il malvagio albino del Codice Da Vinci che, sulle tracce del Santo Graal, si macchia di efferati delitti.

A partire dal febbraio 2004, data in cui la Imagine Entertainment ha annunciato di voler trarre un film dal romanzo di Dan Brown, l’associazione americana ha cercato di contattare i produttori della pellicola per chiedere di voler considerare l’idea di non rappresentare Silas come albino.

Ron Howard e la Imagine possono fare una grande differenza per le persone affette da albinismo” Così il presidente della Noha, Mike McGowan, ha cercato di spiegare la loro posizione: “Negli anni gli stereotipi e la disinformazione dei registi sull’albinismo hanno creato problemi seri alle persone reali.”

“Il problema maggiore con il Codice da Vinci” continua McGowan “è come Silas viene descritto.” Silas nel romanzo ha gli occhi rossi, ma “questo è un mito. Molto spesso le persone affette da albinismo hanno gli occhi celesti o color nocciola”.

Allegata alla dichiarazione ci sono numeri interessanti: negli anni ottanta in ben dodici pellicole il cattivo era un albino, negli anni novanta i film sono saliti a venti fino a raggiungere quota ventiquattro dal 2000 al 2004. Solo nel 2003 l’associazione ha criticato i personaggi di Bosie in Cold Mountain e dei gemelli in Matrix Reloaded.

Il 2004 è stato il primo anno, in più di due decadi, in cui in nessun film c’è stato un albino malvagio, “Ron Howard e l’Imagine possono continuare questa tendenza positiva se modificheranno il personaggio di Silas”

La casa di produzione e il regista americano non hanno ancora rilasciato alcun commento.