Il saggio del semiologo Paolo Bertetti, è inserito in una collana di testi universitari, ma vorrebbe rivolgersi in tono divulgativo a un pubblico ampio. Basta superare lo scoglio di un primo capitolo che comunque, a detta dello stesso autore, si può tranquillamente ignorare se non si è appassionati alla teoria della semiotica.

Lo studio dei segni, ovvero di come essi vengono realizzati formando un senso, è sicuramente più digeribile se applicato a modelli concreti, a personaggi che sono nell'immaginario popolare come Conan. Il solco tracciato dal saggio di Umberto Eco Apocalittici e Integrati, del 1964, è quello in cui si muovono opere di questo tipo.

Attraverso la descrizione e il racconto delle diverse versioni mediatiche del personaggio di Robert Ervin Howard viene compiuta una significativa esposizione di quelle che sono le caratteristiche di un personaggio, ossia quali sono gli elementi che lo rendono narrativamente interessante.

L'esposizione delle analogie e differenze tra il Conan letterario, cinematografico, fumettistico, ludico e videoludico ha quindi lo scopo di rendere digeribile l'esposizione di concetti e teorie che senza un supporto concreto sarebbero di difficile comprensione per il non studioso, anche se però il tono del saggio è sempre divulgativo.

Uno sforzo è richiesto al lettore, che non deve pensare a questo saggio come a una wikipedia su Conan.

Cio che è nozionistico e di riferimento nel saggio è a ovvio rischio di invecchiamento, dato che su Conan la produzione mediatica ha conosciuto magari brevi soste, ma poi è sempre proseguita con vigore. 

Ma se avrete la pazienza di leggere, e poi di riflettere su quanto esposto, troverete che è sorprendente come a un personaggio come Conan possano in realtà corrispondere personaggi molto diversi tra loro. Azioni e attributi del personaggio variano non solo in funzione del media, ma anche delle intenzioni del narratore, ma il personaggio riesce a mantenere alcune di quelle invarianti che lo rendono "mito".

Sono concetti che prescindono da Conan, e se siete interessati a costruire personaggi, o anche ai meccanismi della costruzione, li troverete di sicuro interesse.

Non sono molti nel volume i confronti trasversali con altre saghe fantasy, il saggio si preoccupa di analizzare più che altro le differenze tra i diversi approcci allo stesso personaggio, ma è da segnalare un paragrafo che mostra la specularità e complementarità tra Conan ed Elric di Michael Moorcock. 

E' un saggio che mi sento di consigliare sia ai fan del cimmero che ai cosidetti "cultori della materia".