L'avevamo già anticipato (vedi /notizie/2703); adesso ci siamo. Da oggi è disponibile nelle librerie Il talismano del potere, terza e conclusiva parte della saga delle Cronache del Mondo Emerso. Abbiamo colto l'occasione per fare qualche domanda a Licia Troisi, da lungo tempo amica di FantasyMagazine.

Come ti senti col terzo volume in libreria? Arrivata o al punto di partenza?

Al punto di partenza più che mai. Certo, l'avventura delle Cronache è finita, ma la mia evoluzione come scrittrice è decisamente agli inizi. Del resto, scrivere mi piace molto, e non vorrei fermarmi solo alla saga delle Cronache.

Cosa stai scrivendo al momento? Nuovi progetti in vista?

Ho scritto un'altra storia ambientata prima delle Cronache che per certi versi ne rappresenta il prologo, anche se non c'è traccia né di Nihal né di Sennar, mentre negli ultimi giorni sono alle prese con una storia ancora antecedente alle Cronache, ambientata durante la Guerra dei Duecento anni.

Rispetto ai tuoi inizi come hai modificato la tua tecnica di scrittura? Ti senti più matura in questo senso?

Sicuramente il mio modo di scrivere è cambiato, e per certi versi mi sento più padrona dello stile e della storia. Certi meccanismi che prima erano inconsapevoli ora mi sono più chiari. Al contempo ho cercato di snellire la scrittura per renderla più incisiva. Sono comunque ancora agli inizi, e di cose da imparare ce ne sono tante.

Tempo fa ci hai detto che ti ispira anche la musica... in particolare cosa ascolti quando cerchi ispirazione?

Per parecchio tempo ho avuto una specie di rito: prima di mettermi a scrivere spegnevo la luce e al buio sentivo un paio di canzoni che mi servissero a entrare in atmosfera. In generale si tratta di canzoni dei Muse, che sono il mio gruppo preferito, ma anche musiche di Loreena McKennitt, o musica classica, Bach principalmente. Sono piuttosto onnivora in ambito musicale.

Hai un tuo metodo preciso nella scrittura? Un numero di pagine al giorno o qualcosa di simile?

In genere cerco di darmi una disciplina, ossia scrivere più o meno tutte le sere e almeno tre o quattro pagine a sera. Poi può esserci la serata in cui non riesco a buttare giù una riga e la sera in cui invece sono particolarmente ispirata e continuo fino a notte tarda. Di recente i ritmi si sono un po' stravolti, sia a causa del lavoro che della stanchezza, e sono meno marziale nell'organizzazione del lavoro.

Conta più la storia o saper scrivere bene?

Direi che ci vogliono entrambe. Senza una storia non si va da nessuna parte, ma se non si sa raccontare anche la tematica migliore finisce sprecata. Credo però che la cosa davvero indispensabile sia saper scrivere.

Sappiamo che i diritti della tua saga sono stati comprati anche all'estero. Hai già qualche notizia a riguardo?

Per ora niente. La pubblicazione dovrebbe essere imminente in Turchia, ma non ne ho notizie.

Per quanto poco originale sia la domanda, te la faccio lo stesso: cosa consiglieresti agli aspiranti scrittori fantasy italiani?

Leggere tanto, indubbiamente fantasy, ma non chiudersi su un solo genere, quanto piuttosto leggere di tutto, o si finisce per diventare autoreferenziali. E non aver paura di scrivere né di proporsi; il più delle volte non si è buoni giudici di se stessi.

Grazie a Licia, disponibile come sempre. Gli appassionati saranno sicuramente contenti di sapere che in futuro avremo altre storie ambientate nel passato delle Terre Emerse. E quando sarà il momento noi saremo sempre qui pronti a informarvi. Per il momento godiamoci la conclusione della trilogia, di cui riportiamo la quarta di copertina:

Nelle Terre Libere la situazione è precipitata e il Tiranno sembra ormai inarrestabile. La giovane guerriera Nihal, l'ultimo mezzoelfo esistente nel mondo emerso, è in viaggio con il mago Sennar alla ricerca di misteriosi talismani di cui si è persa la memoria. In essi è racchiuso un potere inarrestabile, l'unico capace di sconfiggere il Tiranno. Ma faranno in tempo?