Inghilterra. XI secolo. Riccardo I Cuor di Leone ha lasciato il trono al fratello minore, Giovanni Senza Terra, ed è partito alla volta di Gerusalemme per offrire il suo braccio nella nobile impresa della liberazione del Santo Sepolcro.

Il principe reggente, con la complicità di alcuni uomini fedeli, conduce il regno sull’orlo della rovina e affama il civile popolo inglese: tasse esorbitanti e terre confiscate, davanti al Tesoro di Sua Maestà nobili e popolani sono uguali.

Solo un uomo si erge a paladino dei sudditi di re Riccardo. Il suo nome è Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri e che con i compari dell’allegra brigata bivacca nel cuore della foresta di Sherwood. Giusto?

Sbagliato! O, almeno, è sbagliato per alcuni storici inglesi secondo i quali i cicli di storie che hanno come protagonista il celebre paladino dei deboli sarebbero stati ispirati da un fuorilegge dalle gesta davvero poche eroiche: un uomo avido e violento vissuto nel 1200, che avrebbe ucciso il povero sceriffo di Nottingham tagliandogli la testa.

Questa versione alternativa della bella storia del giovane nobile innamorato della dolce cugina del re tenuta in ostaggio dal principe cattivo presto sarà portata sugli schermi da una coppia d' eccezione composta dal regista Ridley Scott, che torna al cinema in costume dopo il grande successo delle Crociate, e Russel Crowe.

Nella storia, scritta da Ethan Reiff e Cyrus Voris, il quarantenne attore australiano, che ha già lavorato con Scott nel Gradiatore, Un'ottima annata e in American Gangster, interpreterà lo sceriffo di Nottingham, il buono che dovrà contendere a quella canaglia di Robin Hood il cuore della bella Lady Marion.

Dimenticate il folle Alan Rickman, succube della strega malvagia, del Robin Hood principe dei ladri, il grottesco Roger Rees, il cattivo in Robin Hood: un uomo in calzamaglia e il lupo che fa la guardia ai sacchetti pieni d'oro del principe Giovanni nel cartone della Disney.

Scordate i sorrisi sicuri e l'aria spavalda dei vari Errol Flynn, Sean Connery e  Kevin Costner. Nella rilettura dei due sceneggiatori Nottingham è un nobile, un coraggioso uomo della legge costretto a lavorare per un re corrotto e impegnato a indagare su una serie di morti sospette di cui il principale indiziato è proprio Robin Hood.

"Parte della forza della sceneggiatura" ha commentato Reiff "è proprio questa idea semplice di fare un altro Robin Hood facendo dello sceriffo il bravo ragazzo. E' una cosa di cui non abbiamo parlato a nessuno fino a quando non abbiamo finito di scrivere la storia."

 

Le riprese di Nottingham, film coprodotto dalla Universal Pictures e dall'Imagine Entertainment, dovrebbero iniziare a fine anno o, al più tardi, nelle prime settimane del 2008.

Che dire? Dopo l'esperimento di Antoine Fuqua che, in King Arthur, ha portato al cinema il comandante romano Lucio Artorio Casto, c'era quasi da aspettarsi (non augurarsi) una revisione del secondo più importante mito anglosassone.