Dopo le speculazioni sulla possibilità di un ottavo libro di Harry Potter -che si trascinano da anni e che periodicamente vengono riesumate dalla stampa non appena J.K. Rowling fa accenno a una semplice tentazione di riprendere in mano la penna anche dopo l'epilogo della storia -spuntano ora delle voci riguardo a un ottavo film, che sarebbe in realtà la seconda parte della pellicola dedicata al settimo libro, I Doni della Morte.

A raccogliere tale voce è la testata Cleveland Leader che, dopo aver interpellato la stessa Warner Bros per un commento in merito, ha ottenuto come risposta un diplomatico "si stanno vagliando tutte le possibilità".

Le ragioni per un'operazione di questo tipo sono presto dette: anzitutto la mole dell'ultimo volume che, anche alla luce della deludente esperienza del quinto film, fa temere come un'unica sceneggiatura condensata in due ore o poco più non sia in grado di rendergli giustizia. Da qui la necessità di spezzare in due il racconto, che risulta il triplo della Pietra Filosofale. Del resto la Warner non è nuova all'idea di una pellicola in due parti, avendola già accarezzata ai tempi del Calice di Fuoco.

Ma a questa considerazione artistica non è difficile aggiungerne anche un'altra, più cinica ma altrettanto valida: un ottavo film permetterebbe a Warner di allungare la vita cinematografica del maghetto, con comprensibili aumenti degli introiti già preventivati. Del resto, ora che la saga libraria è terminata, quale fan non sarebbe felice di poter prolungare un po' la magia di Hogwarts  oltre il suo normale tempo limite?