Apparentemente, il pubblico USA non è così ansioso di vedere le gesta di Mohinder Suresh, con il suo look alla Seth Brundle. O forse è stanco all'idea dell'ennesimo plot basato sul tentativo di cambiare un futuro del quale viene mostrata una anteprima, come nelle precedenti stagioni.

In ogni caso, la premiere della terza stagione di Heroes ha visto l'audience crollare decisamente rispetto all'esordio della seconda. Così in basso che a tutti gli effetti, Danzando con le stelle e CSI:Miami hanno dato agli eroi un metaforico calcio nel loro supereroico didietro.

I dati di ascolto della serata della premiere, durate ben tre ore tra i primi due episodi trasmessi uno in fila all'altro e speciali vari di contorno, sono diminuiti del 25% rispetto all'anno scorso. È abbastanza da fare innervosire i vertici della NBC, specialmente quando non si può accusare di ciò un calo generale dell'audience. Lo show della CBS, How I Met Your Mother ha avuto un aumento del 21%, ed anche un show niente affatto divertente come Two And Half Men, ha avuto un aumento del 10%, guadagnando sostanzialmente dalle sfortune della NBC.

Hanno ragione ad arrabbiarsi, se quello che una volta era uno degli show preferiti dal pubblico ha perso un quarto della sua audience?

Qualcosa non è andato per il verso giusto. Ma cosa? In rete i pareri si sprecano.

Probabilmente avevano un ora di buco da coprire prima dell'inizio dello show, ma probabilmente molte persone sono state annoiate, dal "conto alla rovescia autocelebrativo" che ha preceduto l'episodio. Lo show è popolare. Chi lo conosce non ha bisogno di essere bombardato da un ora di clip che raccontano di quanti posti nel mondo amino Heroes (l'Italia non era inclusa, en passant) o che mostrano gli attori che goffamente cercano di raccontarci quanto la cosa gli importi. Sono tutte cose che si sorpassano velocemente quando lo show si vede in differita, usando a manetta il tasto FF del proprio telecomando. E saranno stati in tanti a farlo.

Sicuramente molti problemi sono stati superati prima delle fine di quella cortissima stagione, ma molti pensano che larga parte di quel 25% di spettatori mancanti sia dovuta alla lentezza della prima parte della seconda stagione, che è riuscita a fare desistere anche i fan più volenterosi. Per quanto la stagione si sia risollevata, molti hanno desistito prima del cambio di rotta.

E forse si cominciano anche a vedere i primi sintomi di saturazione da supereroi. Dopo un'estate piena di film di questo genere, gli eroi televisivi potrebbero anche avere subito il confronto con le proposte cinematografiche, che sono state numerose in quantità e qualità: il confronto tra Robert Downey Jr. e Milo Ventimiglia è decisamente impari.

La nostra riflessione è che forse Heroes non è il prodotto che la NBC spera, ma un prodotto di nicchia, che mandato nell'arena della TV generalista non crea i numeri che gli sponsor si attendono. Pur amando molto il telefilm, possiamo solo constatare che gli show fantastici non riescono a uscire dal ghetto dei fan puri e duri.

Lo spettatore occasionale si è fatto irretire dalla prima stagione, ma alla riproposizione dello stesso schema alla seconda, non reagisce con la curiosità e l'aspettativa del fan, ma si limita a cambiare canale.

Obiettivamente non capiamo perché questo accada con le serie fantastiche, e non con le ripetitivissime serie poliziesche o con il dottor House. Lo stesso pubblico che va in brodo di giuggiole a sentire parlare Hugh Laurie di "sarcoidosis" per 100 episodi, si stanca velocemente dei temi fantastici. Non c'è niente di male in questo.

Ma è meglio che i dirigenti dei network comincino a valutare i dati di ascolto in senso relativo e non assoluto.