Birgitte aveva spiegato a Perrin che la porta conduceva ai reami degli Aelfinn e degli Eelfinn, creature che non sono cattive “allo stesso modo dell’Ombra, eppure sono talmente differenti dall’umanità che potrebbero anche esserlo”.

Il loro aspetto è descritto da Mat ancora nell’Ascesa dell’Ombra nelle due occasioni in cui ha modo di incontrare una delle due razze, dopo essere passato attraverso due diversi ter’angreal. La prima volta (capitolo 15: Attraverso la soglia) vede una figura simile a un essere umano, ma “troppo esile per l’altezza, con un sottile viso allungato. La pelle e i capelli neri lisci assorbivano la luce pallida come le scaglie di un serpente. E quegli occhi… le pupille nere erano tagli verticali. No, non umano”. La seconda volta (capitolo 24: Rhuidean) incontra una creatura completamente diversa, i cui “occhi erano troppo grandi e quasi incolore, profondi in un volto dalla mascella fine. I capelli corti e rossicci erano tagliati a spazzola, le orecchie, piatte contro il capo, avevano un accenno di punta” e i cui denti affilati contribuivano a dare “l’impressione di una volpe pronta a balzare su una gallina stretta in un angolo”.

Serpenti e volpi, le due creature presenti proprio nell’icona del decimo capitolo della Lama dei sogni. Ma anche le creature di un gioco per bambini molto popolare al quale anche Olver è molto appassionato. Quando Perrin contempla la Torre ha uno scambio di battute molto significativo con Birgitte: “«Hai mai giocato a quel gioco chiamato serpenti e volpi?»

«Tutti i bambini lo hanno fatto. Almeno nei Fiumi Gemelli. Ma smettono quando sono abbastanza grandi da capire che non c’è modo di vincere.»

«A meno che non violi le regole» rispose la donna. «Coraggio per rinforzare, fuoco per accecare, musica per stordire, ferro per legare.»

«Quella è una frase del gioco. Non capisco. Cosa ha a che fare con questa torre?»

«Questi sono i vari sistemi per vincere contro i serpenti e le volpi. Il gioco è una rievocazione di antiche relazioni.»

Se il gioco rievoca qualcosa di tanto antico per gli esseri umani da essersi perso e trasformato nella nebbia del tempo fino a diventare nulla più che un gioco da bambini, per Aelfinn ed Eelfinn si tratta di memorie vive, legate a un patto ancora attuale. La guida dall’aspetto di serpente che Mat incontra oltre la soglia del ter’angreal nota che questi non ha “portato lampade, o torce, come l’accordo era, è e sempre sarà” e si preoccupa di chiedere “Non hai ferro? Nessuno strumento musicale?”. Le stesse preoccupazioni attraversano i pensieri della figura volpina e al termine del secondo incontro sappiamo che Mat viene impiccato, confermando la scarsa preoccupazione delle misteriose creature per gli esseri umani.

Moiraine spiega chiaramente che il tentativo di salvataggio potrebbe portare alla morte di qualcuno, se non di tutti i componenti del gruppo, e nella sua lettera ammonisce “Ricorda quello che sai sul gioco di serpenti e volpi. Ricorda e presta attenzione.” Ma se è vero che è impossibile vincere a serpenti e volpi senza barare, il terzetto di eroi parte fin dall’inizio con un asso ben nascosto nella manica.

Thom, che negli ultimi anni ha vissuto la vita errante di un menestrello, in passato è stato un bardo di corte, e più di una volta la sua voce viene descritta come capace di affascinare completamente i suoi ascoltatori. Letteralmente non si tratta di uno “strumento” musicale, ma la musica della sua voce potrebbe ugualmente essere in grado di compiere qualche magia.

Il salvataggio, anche nella migliore delle ipotesi, non sarà indolore. Proprio gli Aelfinn hanno fatto a Mat una serie di profezie sul suo destino: “«Sposare la Figlia delle Nove Lune!»

«Morire e vivere nuovamente, e vivere ancora una volta una parte di ciò che fu!»

«Rinunciare a metà della luce del mondo per salvarlo!»

La maggior parte di queste frasi sono ormai diventate evidenti. La Figlia delle Nove Lune è Tuon, comparsa per la prima volta in Il cuore dell’inverno. E in La lama dei sogni (capitolo 36: Sotto una quercia) la cerimonia nuziale viene completata.

Morire e vivere nuovamente, la profezia apparentemente più difficile, si era già compiuta ne I fuochi del cielo, quando Mat era stato ucciso da Rahvin (capitolo 54: A Caemlyn) ed era poi tornato in vita il capitolo successivo grazie al fatto che Rand aveva ucciso il Reietto usando una quantità notevole di Fuoco malefico.

Vivere ancora una volta una parte di ciò che fu è legato alle memorie del passato ben vive nella mente di Mat, come se episodi avvenuti anche centinaia di anni prima fossero accaduti a lui personalmente.