Una cosa è certa: HBO punta molto su questa serie. Dopo alcuni trailer, parecchie fotografie, video di vario genere, comunicati stampa e interviste ai più svariati membri dello staff, la rete televisiva ha diffuso un interessante video dedicato al “dietro le quinte” di Game of Thrones. Per i fan di George R.R. Martin si tratta di una nuova ghiotta occasione per approfondire la conoscenza di quello che dovrebbe essere l’evento televisivo della prossima stagione.

Certo, le differenze fra il romanzo e gli episodi che costituiscono la miniserie ci sono, e probabilmente molti lettori non mancheranno di fare le pulci a questo o quel dettaglio, come già successo a suo tempo per l’adattamento cinematografico del Signore degli anelli. Se nella versione “ridotta” dell’opera, per esempio, Peter Jackson era stato costretto a eliminare Tom Bombadil, qui è Ser Brynden Tully, soprannominato il Pesce Nero, a brillare per la sua assenza. Ma sono molti altri i dettagli modificati nell’adattamento del primo volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, alcuni dei quali visibili già da questi pochi assaggi.

La scena ambientata davanti al bordello di Chataya con cui si chiude Il trono di spade, per esempio, nel romanzo è ambientata sotto la pioggia, e i due avversari non hanno mai incrociato le spade come si vede in questo filmato. Probabilmente l’intenzione del regista era quella di aggiungere drammaticità alla scena, oltre che di mostrare le capacità guerriere dei due contendenti, visto che quel che conta davvero è l’esito finale del duello e non le sue modalità. Certo vedere queste immagini fa sorgere parecchi interrogativi sulla fedeltà della serie al famoso romanzo. Interrogativi che potranno essere sciolti solo a partire dal prossimo mese di aprile, quando Game of Thrones giungerà sugli schermi.

Jaime Lannister indossa una magnifica armatura, peccato solo che non sia bianca come dovrebbe essere quella di tutti i cavalieri membri della Guardia reale. A questo proposito il sito westeros.org fa due ipotesi. Potrebbe trattarsi di una semplice scelta di Jaime, non troppo propenso a fare sempre ciò che dovrebbe e più incline invece a seguire la sua natura individualista, o potrebbe essere una scelta tecnica perché, pare, le armature interamente bianche creavano problemi di riflessi durante le riprese. Anche qui, per conoscere la verità non resta che aspettare.

Jon Snow appare un po’ troppo maturo, anche se va ricordato che l’età dei personaggi più giovani è stata alzata. Mentre all’inizio del primo romanzo Jon e Robb hanno quattordici anni, qui ne hanno diciassette, così come Sansa è passata da undici a tredici anni, Arya da nove a undici, Bran da sette a otto e Daenerys da tredici a quindici. Come conseguenza, quando Catelyn rievoca gli eventi del passato che li hanno portati alla situazione attuale dice “diciassette anni fa” e non “quindici anni fa”.

Quanto al dialogo fra Ned e Petyr Baelysh, nel quale il Lord di Grande Inverno afferma che forse ha sbagliato a non fidarsi di lui e Ditocorto risponde che non fidarsi di lui è stata la cosa più giusta che Eddard abbia mai fatto, nel libro è ambientato nella stanza di Ned, qui in un giardino.

E poi ci sono un dialogo fra Jaime e Jon, mai avvenuto sulla carta, uno fra Eddard e Benjen, certamente avvenuto ma mai descritto da Martin e il ritrovamento dei metalupi in un paesaggio privo di neve.

Differenze a parte, quel che si vede è davvero notevole. Sulle note di una musica suggestiva appaiono alcuni uomini che camminano in un bosco portando con sé delle torce. Poi è la volta di un gruppo di cavalieri e di un corvo appollaiato su una scultura raffigurante un lupo – se ne vedono solo le orecchie – che gracchia il suo lugubre verso. Perché i corvi, come tutti sanno, sono spesso portatori di oscuri presagi.

Quindi compaiono i protagonisti. Ned e Catelyn, Drogo e Daenerys, Tyrion e via via tutti gli altri, in un susseguirsi di primi piani estremamente intensi. Fra i volti di Jon Snow, Jeoffrey Baratheon e di suo padre Robert appaiono anche immagini delle riprese, con la troupe impegnata al lavoro o ferma per una piccola pausa. E infine arrivano le prime scene, Dany che corre da Drogo, Catelyn circondata dai banditi, lo schiaffo a Jeoffrey sotto lo sguardo del Mastino, l’esecuzione del disertore. Tutte immagini brevi, ma capaci colpire con forza lo spettatore. E poi ancora Daenerys in compagnia di Ser Jorah Mormont, il torneo di Approdo del Re visto tanto dal dorso dei cavalli dei contendenti quanto dalle tribune in compagnia di Sansa e di Petyr Baelish o il confronto fra i due fratelli Clegane. E anche se Conan Stevens, l’attore e body builder scelto per interpretare il ruolo della Montagna che cavalca è più basso rispetto alla gigantesca macchina da guerra descritta nei romanzi, essendo più alto di Rory McCann, che interpreta suo fratello minore Sandor, la scena risulta in tutto e per tutto convincente e fedele a quanto i lettori già conoscono.

Scorci del Castello nero contrapposti a un edificio in pietra chiaramente ubicato più a sud evidenziano la differenza fra le varie ambientazioni, mentre Robert ci avvisa che sente l’approssimarsi di una guerra. E poi ancora primi piani per Cersei, Viserys e Robb, l’incontro di Ned con Gendry, il colloquio nella cripta di Grande Inverno, il primo incontro fra Daenerys e Drogo, la giovane Targaryen con un uovo di drago e l’elmo elaboratamene decorato di Ser Loras Tyrrell.

Molte spade vengono sguainate. Ghiaccio, con Theon Greyjoy che si inchina lievemente a Eddard per facilitargli il gesto, e lame senza nome che vengono puntate contro Tyrion in uno dei punti di svolta della storia, mentre al Castello Nero ci si addestra e quattro uomini ne affrontano venti.

Altre immagini mostrano i lavori di preparazione del set, con la realizzazione di una vetrata o dell’enorme scheletro di un drago, o dettagli quali il pettorale di un’armatura finemente inciso e di un elaborato candelabro.

E infine c’è lei, la giovane Arya Stark dallo sguardo intenso ripreso in questo fermo immagine. “Finì a ridosso di un piedistallo di pietra. Il suo sguardo si alzò e incontrò gli occhi marmorei di Baelor il Benedetto, il re-septon” scrive Martin, aggiungendo che la ragazzina comincia subito la scalata alla statua. “Alla fine Arya si sistemò tra i piedi dell’antico re.” E da lì osserva, e partecipa a una scena che nessuna persona che abbia letto i romanzi potrà mai dimenticare.

Ad aprile la primavera sarà già iniziata, ma sugli schermi americani farà ancora molto freddo.