È questo uno degli obiettivi del Demone che agisce a Hopewell, nell'Illinois: sfruttare le tensioni tra lavoratori e la dirigenza di un'acciaieria, per farne la scintilla scatenante di un incendio dilagante. Una storia comune al giorno d'oggi: tagli effettuati da dirigenti incompetenti per non perdere guadagni con la scusa del periodo di crisi, centinaia di posti di lavoro persi per far continuare ad arricchire chi era già ricco a sufficienza. 

Le barricate, la resistenza opposta da sindacati e lavoratori per mantenere uno stipendio che li aiuti a sopravvivere, per proteggere diritti conquistati che invece vogliono essere tolti in nome del profitto. Trattative fallite perché la parte forte, quella della ditta, non vuole concedere nulla, capace solo di pretendere; e dal fallimento scaturisce un lungo sciopero che reca danni a tutto l'indotto e alla cittadina, portando a spaccare il paese in due parti, una crisi che coinvolge tutti. Atti sempre più gravi si susseguono: la ditta che non riconosce il sindacato, tentando con la forza di superare i picchetti degli scioperanti, scontri, risse che devono essere sedate con l'intervento della guardia nazionale. Un clima di tensione crescente, acuito dalla dirigenza che per ottenere ciò che vuole licenzia tutti i lavoratori. 

In un'atmosfera del genere basta un niente per scatenare l'inferno: una testa calda, un animo malato. Un fomentatore. 

Ed è quello che il servitore del Vuoto è venuto a cercare per attuare il suo piano.

Certo, portare caos a Hopewell, come lo è per ogni altro luogo, è un successo per un Demone, ma questo è solo un piccolo tassello, un diversivo per fargli raggiungere una vittoria più grande, capace di mutare il destino del mondo e di far volgere la guerra tra Verbo e Vuoto a favore di quest'ultimo. Un gesto all'apparenza insignificante, ma nessun gesto lo è e nessuno può prevedere l'esito d'ogni azione, buona o malvagia che sia. 

Nessuno, a meno che non si tratti di un Demone. 

O un Cavaliere del Verbo.

È così che John Ross giunge nella cittadina, scendendo da un autobus, appoggiandosi al bastone che lo aiuta a camminare a causa della sua zoppia. 

Zoppia e bastone, segni distintivi del suo retaggio di Cavaliere, legati indissolubilmente l'uno all'altro; simbolo del potere conferito dal Verbo e del cammino intrapreso al suo servizio. Simbolo del passaggio che l'ha trasformato, segno del suo nuovo essere e del nuovo modo di percorrere le vie del mondo. Un difensore dell'equilibrio, forte, saldo, disposto a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo e impedire al Vuoto di far avanzare il suo germe. È in John Ross che cominciano a scorgersi le basi di quelli che nella saga di Shannara saranno i Druidi: una figura che perseguita un fine, ma di cui non rivela mai completamente la natura perché consapevole che la verità è un peso che può schiacciare se non si è abbastanza forti, se non si è preparati. Un'esistenza solitaria, troppo lontana da quella delle persone comuni, che porta a essere evitato, perché si lascia sempre il maggior numero possibile di sedili tra sé e la Morte, come asserisce lui stesso.

I Cavalieri del Verbo come i Druidi sono depositari di una conoscenza sconosciuta, riescono a  riconoscere i segni dei tempi che i più non sono in grado di fare. Ma non è l'unico punto in comune: c'è anche l'acqua, simbolo della spiritualità e del legame che esiste con altri mondi. In Shannara il Perno dell'Ade era il lago che permetteva di collegarsi con il regno dell'Aldilà e attingere al suo sapere; in questa saga, l'acqua è il legame che permette di comunicare con il Verbo. E se in Shannara le figure che apparivano erano gli spettri dei Druidi scomparsi, in questa è la Signora del Lago a fare la sua comparsa e a dare voce alla volontà del Verbo, il fautore dell'Equilibrio. 

Come i Druidi, i Cavalieri del Verbo hanno rinunciato a tutto per servire la causa. Sono figure dedite completamente alla ricerca affidata, lottano da sole e sole rimangono una volta terminato il compito. Il loro fato è uguale in tutto e per tutto; nelle due storie c'è un evento che caratterizza ulteriormente la vicinanza tra i ruoli, mostrato dalle figure di Bremen, Allanon, Walker Boh e John Ross, una sorta di cerimonia che si protrae da tempi antichi, destinata a perdurare.

Ma John Ross, non è un paladino senza macchia, non è l'incarnazione della purezza e della perfezione, è un uomo e come ogni uomo è fallibile, con le sue debolezze e le sue mancanze; a lungo è stato uno come tanti, che cercava un proprio posto nel mondo, senza mai trovarlo, sempre in cerca. È quello che succede a ogni persona che non trova la vera natura del proprio essere, finché un incontro o un evento non lo indirizza nella giusta direzione. Il più delle volte sembra avvenire per caso, quasi una coincidenza, ma le energie che guidano il destino di un uomo sono tante, per lo più invisibili e incomprensibili, almeno per la parte razionale dell'animo umano.