La saga di Avalon ha sempre mescolato l’elemento fantastico a quello storico e religioso, dando grande importanza e spessore alle figure femminili. Quanto sono importanti questi argomenti nel suo lavoro di scrittrice e in quanto co-autrice della saga?

Ho cercato di identificare gli elementi del lavoro di Marion che i suoi lettori amavano, e di amplificarli e svilupparli. La maggior differenza è che mi curo molto di più dell'accuratezza storica di quanto facesse lei. Quando la sostituii in Le querce di Albion, la prima cosa che dovetti fare fu decidere quale dei tre secoli ai quali si era riferita nella bozza era quello in cui la storia aveva avuto luogo. Nei miei romanzi di Avalon, il solo elemento per il quale non c'è qualche base storica o archeologica è la comunità e la tradizione della stessa Avalon.

Ms. Paxson, a cosa sta lavorando attualmente? Un nuovo volume di Westria? Un nuovo romanzo storico? E quali sono i suoi progetti per il prossimo futuro?

Sto lavorando a un sequel di The golden hills of Westria e sto mettendo insieme delle proposte per qualche nuovo fantasy storico. Il mio altro progetto è quello di mettere tutto il mio vecchio lavoro in pod e in e-book. La mia prossima pubblicazione sarà un saggio, Seeing for the people, riguardante gli oracoli.

In Italia stiamo ancora aspettando di poter leggere Sword of Avalon, per ora l’ultimo capitolo della serie. Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova storia?

Sword of Avalon racconta la storia della prima forgiatura di Excalibur alla fine dell'età del bronzo. Il clima dell'Europa del nord cambia (si fa più freddo), e le culture mediterranee sono sotto attacco. Uno dei personaggi principali è un fabbro da Tirinto in Grecia che finisce in Britannia, dove con l'aiuto della grande sacerdotessa di Avalon, forgia "una spada dalle stelle per la mano di un re".

Ci chiedevamo anche se fosse già in progetto un nuovo libro di Avalon. E se sì, ci può raccontare qualcosa?

Sfortunatamente, per il momento, i miei editori non sono interessati a produrre altri libri su Avalon. Comunque ho idee per altri romanzi di Avalon, e in un modo o nell'altro potrebbero essercene ancora, un giorno.

Oltre alla scrittura, lei ha fondato la Society for Creative Anachronism, scrive per il magazine Sagewoman, ed è una vera e propria leader nelle comunità Neopagane ed Etene. Quanto tutto ciò ha influito nella sua carriera di autrice?

La narrativa può essere un buon modo per insegnare, perché ti permette di trasmettere le esperienze del fare rituali e magia. Il mio lavoro come sacerdotessa oggi mi ha dato il background per scrivere sulla religione pagana del passato, e la ricerca che faccio per i libri mi aiuta a ricreare la pratica delle religioni pagane. Le persone che incontrano per la prima volta i miei romanzi possono interessarsi a cosa c'è dietro, e spero che le persone che leggono per la prima volta la mia saggistica, come Taking up the runes e Trance-Portation, leggerà anche i romanzi.

Diana L. Paxson
Diana L. Paxson
La nostra rivista è letta da molti giovani aspiranti scrittori che sperano di vedere, un giorno, le proprie opere in libreria. Ms. Paxson, ha qualche consiglio per loro?

Il primo passo è leggere molti libri del genere di cui vuoi scrivere e analizzare cosa ti piace di questi. Il secondo passo è continuare a scrivere. Lavorare con un gruppo di scrittura o con amici, rivedere il tuo lavoro, provare cose nuove e rivedere ancora, fino a quando tu capisci cosa stai facendo. Il terzo passo è la pubblicazione, sia essa con un editore di professione o per conto proprio. Il business del libro è soggetto a molti cambiamenti in questo periodo, e gli e-book e i pod stanno portando a molti cambiamenti. Se persegui l'autopubblicazione, comunque, trova un amico che possa fungere da lettore-prova e da editor, così avrai, alla fine, un prodotto che non ti causerà imbarazzo.

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