Partiamo da un presupposto fondamentale. Quando chiunque si è trovato a leggere questo titolo e ha inoltre saputo che la regista del film era la stessa di Twilight, avrà pensato: cosa c'entra il lupo di Cappuccetto Rosso con i lupi mannari? Perrault e i Grimm si rivolteranno nella tomba? Sarà il solito film commerciale? In fondo, se un regista decide di prendere una fiaba popolare risalente (almeno per le fonti scritte) al quindicesimo secolo e di trasformarla in un horror-fantasy con tutte le caratteristiche di tendenza, è naturale “spaventarsi” per il possibile risultato.

Cappuccetto rosso sangue non si può propriamente definire una versione horror della nota fiaba, ma piuttosto un film che, più semplicemente, prende spunto da alcuni dei suoi elementi più noti e li innesta in una trama completamente diversa. A iniziare dai personaggi: Cappuccetto rosso non è una bambina, ma un'adolescente di nome Valerie (Amanda Seyfried), innamorata del suo amico d'infanzia Peter (Shiloh Ferdandez), taglialegna del villaggio, ma promessa in sposa al fabbro Henry (Max Irons). Dal momento che la regista Catherine Hardwicke aveva deciso di inventare una trama completamente nuova, in cui poter poi inserire gli elementi caratterizzanti della fiaba, sarebbe stato più opportuno studiare qualcosa di più originale del solito triangolo amoroso. Questo avrebbe forse evitato la lentezza esasperante che segna tutta la prima parte del film. La colpa, in parte, è anche da attribuire a un'interpretazione degli attori sin da subito poco convincente. Teniamo presente che i lavori cinematografici più importanti di Amanda Seyefried sono stati Means Girls (2004), Mamma mia! (2008) e Il corpo di Jennifer (2009); quelli di Shiloh Ferdandez Deadgirl (2008) e Red (2008); quelli di  Max Irons La diva Julia (2004) e Dorian Gray (2009). Insomma, non siamo di fronte a dei completi sconosciuti nel mondo del cinema, ma quasi. Al di la' dei tre protagonisti è invece di grande rilievo la recitazione di Gary Oldman nel ruolo dell'ammazza-lupi Padre Solomon, e quella di Julie Christie che interpreta la nonna di Valerie.

Nel film, si possono individuare tre tipi di personaggio: personaggi completamente nuovi rispetto alla fiaba (il fabbro, l'ammazza-lupi, il padre di Valerie, il prete del villaggio, la sorella di Valerie); personaggi tratti dalla fiaba di Perrault o dalla versione dei Grimm e riprodotti abbastanza fedelmente nel loro ruolo (la nonna); infine, personaggi presenti nella fiaba ma stravolti nel film (Cappuccetto Rosso, il taglialegna, la madre di Cappuccetto Rosso, il lupo).

La stessa riflessione si può fare per lo svolgersi della trama: la maggior parte delle vicende narrate nel film sono pura invenzione della regista, come il patto stipulato tra gli abitanti del villaggio di Daggerhorn e il lupo mannaro (l'offerta, una volta al mese, di un sacrificio animale); la rottura dell'accordo e quindi la pretesa da parte del lupo di una vita umana in concomitanza con la luna rosso sangue; gli spietati metodi adottati da Padre Solomon per scoprire chi è in lupo in forma umana; i vari intrighi amorosi che coinvolgono non solo la vita di Valerie, ma anche il passato di sua madre e i segreti di sua sorella maggiore, vittima innocente del lupo. Altri elementi invece sono ispirati liberamente alla fiaba, ma elaborati in modo diverso nel film, con risultati interessanti ed originali: per esempio il fatto che, nella fiaba, il lupo adotti dei camuffamenti, è analogo al modo in cui, nel film, il Lupo Mannaro possiede di giorno un mascheramento umano. Sempre nel film, la famigerata mantella rossa è sì un regalo della nonna alla nipote, ma in vista del suo futuro matrimonio. Valerie vede il Lupo con le sembianze di sua nonna in un sogno e pronuncia le fatidiche frasi: “Che occhi grandi che hai, che mani grandi, che bocca grande che hai”. La pancia del lupo viene riempita di sassi e ricucita, al termine del film, proprio come nella versione della fiaba scritta dai Grimm, ma non dagli stessi personaggi.

Se, nel complesso, questi elementi si amalgamano bene nella trama inventata dalla regista, gravi incongruenze emergono in alcuni momenti: ad esempio la madre di Valerie vuole a tutti i costi che la ragazza sposi Henry, anziché il povero taglialegna Peter, ma Henry è a sua volta un modesto fabbro.

Cappuccetto rosso sangue va considerato più un film giallo che un horror, nel quale tutti i personaggi, nessuno escluso, sono sospettabili degli omicidi commessi. La tensione regge fino alla fine del film e la scoperta dell'identità del lupo mannaro è tutt'altro che prevedibile. Nonostante queste note positive, il film non può essere definito qualcosa di eccezionale, ma è certamente migliore di quanto ci si aspettasse.