Dalla Giunti Editore arriva L’ultimo sortilegio (2011), primo volume della Trilogia di Aton rivolta ai giovani. Non è dato di sapere chi è l’autore che si cela dietro il nome di Gordon Magloire, un leprecauno che è anche tra i protagonisti della vicenda.

Nel romanzo il personaggio principale è Anita, una adolescente che possiede varie particolarità, fra cui la capacità di vedere gli appartenenti al popolo fatato. Con questo dono ha saputo “catturare” il leprecauno Gordon Magloire, narratore della vicenda.

Tutto inizia il giorno in cui un suo professore, Bruno Corrao, le chiede aiuto perché si trova in pericolo.

Tutto pare far capo a un misterioso oggetto, il dono di Aton, una sorta di amuleto custodito nella tomba di Ramsete II, ma di fattura talmente anomala e avanzata tecnologicamente da far pensare a un ritrovato di altri mondi.

A fianco di Anita, un giovane tanto seducente quanto sfrontato. Uno stramaledetto, ambiguo demone. Ma per fortuna, a vegliare sulla fanciulla c'è un essere eccezionale, intelligente e arguto, certo non bello ma una sicurezza per Anita: è Gordon il leprecauno.

Saranno avventure che porteranno i protagonisti in Spagna, in Austria e in Italia con l’intervento di strani esseri poco amichevoli, interverrà tra gli altri anche il misterioso papà di Anita.

L’autore si presenta 

Il mio nome è Gordon e sono un anziano ometto con la pelle di un colorito verdognolo, dato dalla vetusta età. In termini tecnici, un leprecauno, di quelli che la sera adorano bere birra e fumare la pipa. Sono alto non più di mezzo metro, mi posso rendere invisibile e posso viaggiare nel tempo a mio piacimento: mi basta saper riconoscere i varchi temporali con i loro tremola fosforescenti, simili a miraggi nel deserto.

Posso anche trasformarmi in qualsiasi tipo di animale, ma certi li detesto, per esempio i gatti. La faccenda si complica se ho necessità di assumere sembianze umane: sono in grado di mutarmi soltanto in un dodicenne rosso di capelli, basso di statura, pieno di brufoli, gracile e con la voce chioccia, a cui ho dato il nome di Peter, perché così si chiamava un ragazzino un po' turbolento, conosciuto in tempi assai remoti: a me gli strafottenti sono piuttosto simpatici. Non sono mai stato vanitoso, a quell'epoca però possedevo una bella redingote rossa con sette file di bottoni, un cappello a tricorno e delle scarpe con le fibbie d'oro.

I leprecauni fanno parte del mitico Popolo delle fate, e il mio più diretto avo era Lugh, detto malignamente "il piccolo storpio", che, per quanto non fosse proprio una bellezza, fu capo della nostra gente; è evidente che io tengo molto al mio leggendario casato.

Nella mia carriera ho messo nel sacco contadini che facevano i furbi, professori che si credevano sapientoni, preti ingordi, finti predicatori e belle ragazze troppo pretenziose. Tutti avevano desideri da realizzare ed esigevano che io risolvessi i loro problemi. E quando mi sono rifiutato, mi hanno pregato a mani giunte. Oggi è arrivato però il giorno in cui sono io a dover pregare la Gran Dama.

Un brano 

Anita scoppiò a ridere ed ebbe uno strano slancio di affetto, mi accarezzò la testa come fossi un bambolotto, mentre la sua risata acuta mi scuoteva i nervi.

All'improvviso ridiventò seria e disse: «Gordon, se succedesse qualcosa di terribile, tu mi aiuteresti?».

Ad Anita non bastano i problemi dell'adolescenza, il suo carattere un po' chiuso, la sua difficoltà a riconoscere di essere fin troppo carina.

La quarta di copertina 

Una ragazza introversa e sensitiva, un misterioso e affascinante demone, un padre impegnato in una ricerca segreta.

Sullo sfondo, l'oscura lotta tra la Gran Dama e l'Eroe Tenebroso.

In mezzo, lo scorbutico e bizzarro leprecauno Gordon.

Gordon Magloire, L’ultimo sortilegio. La trilogia di Aton (2011)

Giunti Editore, pagg. 254, euro 14,90

ISBN: 978809616301