Anche la considerazione relativa alla possibilità per la fantascienza e all’impossibilità per la fantasy di arrivare dalla nostra realtà a quella del romanzo non regge su entrambi i fronti.

Se un’opera per poter appartenere alla fantascienza dovrebbe interrogarsi sul nostro futuro e mostrarci cose che potrebbero avvenire partendo dalla nostra realtà, allora viene da chiedersi come dovremmo considerare, per esempio i cicli dell’Invasione e della Colonizzazione di Harry Turtledove. La consapevolezza che nel corso della Seconda guerra mondiale non c’era stata nessuna invasione extraterrestre non ha impedito a Turtledove di scrivere ben otto romanzi relativi a fatti mai avvenuti.

Forse perciò la capacità di prevedere il futuro è uno dei tanti elementi che possono far parte di una storia di fantascienza ma non è un elemento fondamentale per avere una buona storia. Anche perché altrimenti dovremmo considerare opere di secondo livello i romanzi storici che, proprio perché narrano avvenimenti già accaduti, o che potrebbero essere accaduti a figure minori che non compaiono sui libri di storia, non possono certo mostrarci quale sia il futuro.

Ogni genere ha caratteristiche sue proprie, che non ha senso cercare in altri generi. Ciò non significa che queste caratteristiche siano sempre del tutto assenti.

Passando alla fantasy, Terry Brooks ha scritto una trilogia intitolata Il Verbo e il Vuoto. In essa lo scrittore ha immaginato la nostra realtà, inserendovi però all’interno una forza malvagia che, attraverso Demoni e altre creature invisibili ai più, spinge l’umanità verso un’inesorabile catastrofe. Naturalmente esiste anche una forza positiva, denominata i Cavalieri del Verbo, che li contrasta, ed è costituita da semplici uomini, con i lori dubbi e le loro paure, che lottano per evitare che altri esseri umani compiano le scelte sbagliate. Niente magia con tanto di fuochi d’artificio quindi, ma una storia di pulsioni umane e di persone che devono affrontare la loro parte peggiore per determinare il proprio destino. Ma se a vincere sono le pulsioni negative, nulla esclude che possa anche giungere una catastrofe nucleare capace di modificare geneticamente chi viene colpito dalle radiazioni o di far emergere aspetti degli essere umani fino a quel momento rimasti nascosti nel loro inconscio.

Da Il Demone Brooks è arrivato al mondo di Shannara, mostrando così che il cammino dalla tecnologia verso la magia è percorribile, e infatti proprio nel suo primo romanzo, La spada di Shannara, Terry ha mostrato le rovine di una grande città. Gli edifici, costruiti con imponenti strutture metalliche, erano stati distrutti da una Grande Guerra, guerra combattuta con armi incomprensibili dagli uomini di quel romanzo, e che era stata anche capace di modificare la geografia del mondo fino a riplasmarlo in qualcosa di totalmente nuovo.

Di serie fantasy post apocalittiche ne esistono altre, con riferimenti più o meno marcati a un mondo del passato che potrebbe essere il nostro.

Discorso analogo per le realtà parallele, che mostrano come la magia, nel nostro mondo, sia semplicemente ignota ma possa essere attuata da un mago proveniente da una realtà diversa dalla nostra. Perciò Loren Manto d’Argento, che dal regno di Brennin giunge a Toronto per poi tornare indietro insieme a cinque ragazzi terrestri nella Trilogia di Fionavar di Guy Gavriel Kay, ha come unico impedimento ai suoi viaggi i limiti imposti dalla magia stessa, particolarmente faticosa ma non impossibile, senza che vi sia alcuna sospensione dell’incredulità. E la possibilità che esistano i mondi paralleli di Kay è pari a quella che esistano i mondi alternativi narrati da Isaac Asimov in Neanche gli Dei, romanzo nel quale una società aliena si sviluppa a spese della parallela società terrestre, inviando nel nostro universo la loro “spazzatura” radioattiva.

Sono solo alcuni esempi fra i tanti possibili, ma che dimostrano come l’interpretazione di Sawyer sia riduttiva. Non va dimenticato, visto che gli amanti della fantascienza tengono tanto a sottolineare la scientificità delle opere appartenenti a questo genere, che una volta Albert Einstein disse “Mentre nessun esperimento positivo può darmi definitivamente ragione, un solo esperimento negativo può darmi definitivamente torto”.

Il nostro mondo può portare a un mondo fantasy, basta scegliere le premesse giuste e seguirle in modo coerente. E l'espresso per Howarts parte regolarmente dal binario 9 e 3/4 anche se i babbani non sono in grado di vederlo. Il limite è negli esseri umani, non nella storia narrata da J.K. Rowling.

Ma è davvero necessario fare un confronto per stabilire se un genere sia migliore di un altro? George R.R. Martin, autore di opere di genere fantasy, fantascientifico, horror, e grande amante dei fumetti, ha più volte sottolineato come non sia davvero importante il genere al quale la storia appartiene. Ciò che davvero importa è la storia, e come viene narrata.