L’opera certamente più famosa del fantasy, Il Signore Degli Anelli, portò fama al suo autore J.R.R. Tolkien allo stesso tempo dandogli prestigio e accendendo delle critiche talvolta feroci contro il suo lavoro. Tuttavia, praticamente fin dalla pubblicazione (a metà degli anni ’50 del secolo scorso) l’opera principale di Tolkien fu un grande successo, un fenomeno inatteso e strano, e con pochi punti di contatto con il mondo letterario dell’epoca. In altre parole, non era semplice per gli accademici valutare Tolkien, ma era anche difficile ignorarlo.

Si scopre oggi che una giuria molto prestigiosa dovette confrontarsi con questo “oggetto imprevedibile:” il Comitato del Premio Nobel.

Infatti, poiché la documentazione relativa alle scelte della giuria viene rivelata 50 anni dopo le assegnazioni, solo adesso veniamo a sapere che nel 1961 Tolkien era stato inserito in una lista di cinquanta possibili candidati per il Nobel alla letteratura. La lista doveva essere scremata per arrivare a un vincitore: le considerazioni che portano alla scelta finale non vengono mai rese di pubblico dominio, salvo il commento all'annuncio dell'assegnazione, ma sappiamo con quali giudizi gli esclusi vennero scartati. Tra questi nominativi c’era appunto anche Tolkien, che era stato candidato dall’amico C.S. Lewis, autore delle Cronache di Narnia. Oltre a Tolkien c’erano altri nomi che molti ricorderanno, come Graham Greene, Karen Blixen, John Steinbeck, Alberto Moravia. Il vincitore fu lo scrittore Yugoslavo Ivo Andric, per la “forza epica delle tematiche con cui parlava dei destini umani nella storia del suo paese.” Andric, nato in quella che oggi sarebbe la Bosnia, è oggi ricordato soprattutto per Il Ponte sulla Drina.

Il 1961 è il primo anno in cui il nome di Tolkien compare. Può darsi che sia stato preso in considerazione successivamente. Tuttavia la sua esclusione fu piuttosto severa: uno dei membri della giuria, Anders Österling, scrisse che il lavoro di Tolkien non si può in alcun modo accostare a prosa di alta qualità. Insomma, Tolkien scrittore di Serie B.

Moravia fu giudicato invece troppo monotono. Altri scrittori furono esclusi per motivi di età: a quei tempi il Nobel non era visto come un riconoscimento alla carriera, ma in anni più recenti questo ostacolo non esiste più. Chissà se prima o poi gli accademici di Svezia prenderanno in considerazione gli autori del fantastico, o se il genere è rimasto letteratura di Serie B come evidentemente era negli anni ’60.