Il volume Fiabe Marvel è la raccolta di alcune storie che appartengono a un progetto assai singolare: la narrazione delle fiabe della tradizione popolare utilizzando i supereroi.

Si tratta in fondo di un ritorno alle origini poiché le fiabe non narrano solo di guerrieri e principesse, ma anche, e soprattutto, di personaggi straordinari e dotati di grandi poteri, come maghi, draghi e altre creature fantastiche. Si può quindi affermare, che i supereroi, oltre ad essere una forma di mitologia siano una forma di fiaba.

E' la stessa considerazione che deve aver fatto C. B. Cebulski, scrittore molto versatile, attuale vice presidente della Marvel Comics. Cultore di diverse forme di espressione grafica, si è avvalso di un gruppo di autori pescato in vari angoli del mondo, molti dei quali lontani non solo geograficamente dagli Stati Uniti, ma anche distanti per linguaggio espressivo dal mondo dei supereroi e del fumetto.

Il progetto negli Stati Uniti si è articolato su tre miniserie di quattro numeri, intitolate X-Men Fairy Tales (2006), Spider-Man Fairy Tales (2007) e Avengers Fairy Tales (2008).

Le prime due miniserie sono state raccolte poi in volume, così come la terza, il cui volume però oltre a presentare per intero i quattro episodi dedicati ai Vendicatori, contiene anche il numero uno di quella di Spider-Man e il numero due di quella degli X-Men. Scelta non italiana, visto che il sommario di questo libro è lo stesso della sua versione statunitense.

La prima storia, Tanto Tempo Fa.., è ispirata al Peter Pan di J.M. Barrie, disegnato dal portoghese João Lemos. Steve Rogers noto anche come Captain America è Peter Pan, Wasp è Campanellino e Wanda Maximoff alias Scarlet è Wendy.

I ragazzi perduti dell'Isola che non c'è sono "interpretati" da Iron Man, Thor, Occho di Falco e Pantera Nera. Il capitan Uncino ha le fattezze di Ulysses Klaw.

L'attribuzione dei ruoli principali è ineccepibile visto che Steve Rogers è a tutti gli effetti un "giovane-vecchio". La storia ha un buon ritmo ed ha momenti brillanti. Disegni e colori, come per tutte le altre storie, e quindi non ripeterò il giudizio, sono veramente molto belli.  In comune tutti gli episodi hanno un ottimo senso della narrazione per immagini. Poi è questione di gusti, nel senso che ogni lettore potrà trovarsi più in sintonia con alcuni tratti piuttosto che altri, ma sono tutti di ottimo livello.

Creati Uguali è una straordinaria trasposizione della fiaba di Pinocchio di Collodi. Hank Pym, come un novello mastro Geppetto, spinto dal dolore per la morte della moglie, realizza la Visione, un burattino elettronico che è il figlio che la coppia non ha potuto avere. Il racconto vive di molte sorprese, la prima delle quali è la curiosa fusione  della figura della fata Turchina e del grillo parlante in un solo personaggio, ossia Janet Van Dyne. E' un ritorno alle origini perché i tormenti e l'anelito ad essere vivo e "umano" della Visione erano chiaramente ispirati a Pinocchio. Il racconto non dimentica le altre creazioni di Pym, Ultron e Jocasta, il cui ruolo in questa vicenda è tutto da scoprire.

Disegnato da Nuno Plati, è uno dei migliori racconti dell'albo, superato per una incollatura dalla storia dedicata agli X-Men, di cui parlerò più avanti. 

Cassandra Lang, la figlia di Scott Lang, alias il secondo Ant-Man, è la protagonista di Nel paese delle Meraviglie, omaggio alla Alice nell'omonimo paese di Lewis Carroll. La storia presenta Ant-Man nel ruolo del Brucaliffo, Tigra come Stregatto, e i Giovani Vendicatori nei vari personaggi, come per esempio Hulkling nel ruolo del Cappellaio Matto.

Cebulski non affronta, e fa molto bene il "senso del nonsenso", che obiettivamente è il limite di molte trasposizioni da Alice. Lo scrittore approccia il testo con umiltà, e comunque realizza un lavoro che esprime immenso amore per l'originale, ma allo scopo di raccontare la storia di Cassie Lang, alle prese con il dramma della perdita del padre e con la gestione delle sue emozioni, che si riflettono sui suoi poteri: quando si sente inadeguata rimpicciolisce fino quasi a sparire, quando si arrabbia diventa gigantesca.  Chiaramente di ispirazione manga, anche se la struttura della tavola è occidentale, il tratto di Takeshi Miyazawa.

Molto coinvolgente è Da qualche parte oltre l'arcobaleno, la storia che conclude la miniserie sui Vendicatori, nella quale Jennifer Walters, alias She Hulk è la Dorothy di Il Mago di Oz. Azzeccato il "casting", che vede Capitan America come Leone Codardo, Iron Man nei metallici panni del Boscaiolo di Latta e Thor come Spaventapasseri. Scarlet è una stupenda Strega dell'Ovest. La storia ha ritmo, momenti tenebrosi molto ben azzeccati, grazie ai disegni di Ricardo Tercio.

E lo stesso cartoonesco ma contemporaneamente inquietante segno grafico di Tercio è nella storia di Spider-Man, Fuori dal sentiero battuto, che ha per protagonista una impavida ragazzina dai capelli rossi, Mary Jane Watson, fidanzata del giovane Peter Parker. Il bosco è abitato da malfattori che sono i nemici storici dell'Uomo Ragno e non può mancare il lupus in fabula che sembra un incrocio tra lo Sciacallo e Venom, anche se non è esplicito il legame con un nemico di Spidey. Non mancano neanche J.J. Jamenson, nel ruolo del burbero capo villaggio, la Gatta Nera e la zia May, che è la nonnina della situazione ed accenni agli altri comprimari ragneschi. Non banale sia la gestione della storia, che il finale. 

L'ultima storia, La tartaruga e l'Aquila, è molto più che bella. L'efficace e geniale tratto di Kyle Baker s'integra con il toccante testo di Cebulski per narrare in termini marveliani stavolta una favola tradizionale africana, L'amicizia tra l'aquila e la tartaruga.

La tartaruga nasce con una X sul dorso, ed è pertanto diversa e osteggiata dai suoi simili, mentre l'Aquila subisce le ferite provocate nel suo animo dallo sterminio ingiustificato della sua famiglia. Ecco che quindi anche l'eterno confiltto tra Charles Xavier ed Erik Magnus Lehnsherr, ossia Magneto, riabbraccia la sua metafora primigenia, i suoi archetipi originali, con una storia che ricorda che l'amicizia tra diversi è possibile, a patto che il rispetto sia reciproco. Assieme a quella di Visione/Pinocchio, è la storia più riuscita del volume.

In conclusione siamo davanti a un più che interessante esperimento narrativo, che ha il pregio di essere realizzato con intelligenza.

Per certi aspetti è lo stesso gioco che molti di noi avranno fatto mille volte da bambini, ossia giocare con i propri "pupazzetti" rappresentanti personaggi di diversi universi narrativi, a raccontare delle storie, creando alla fine un proprio mondo fantastico, unico e irripetibile, nel quale per esempio Pinocchio si può incontrare con Spider-Man o con qualsiasi altro personaggio senza problemi di violazione di copyright. 

Se un bambino nella sua stanza dei giochi ha la massima libertà, qualche attenzione deve metterla un adulto che realizza un prodotto che poi va sul mercato, pertanto l'universo di personaggi di proprietà della Marvel è stato quindi fuso a quelle delle fiabe di pubblico dominio.

A differenza di operazioni come Shrek o Fables però, qui non siamo nell'ambito della dissacrazione, ma dell'omaggio. La prova è data dal fatto che molta cura è stata scelta nell'assegnare i giusti ruoli per ogni fiaba, tradendo la forma per aderire alla sostanza.

Come in ogni fiaba (o favola nell'ultimo caso) che si rispetti, i protagonisti affrontano delle prove, dal cui esito comprenderanno il loro posto nel mondo, il loro destino. Scopo dell'autore è quindi raccontare storie edificanti, che diano un insegnamento, non risparmiando però dei momenti tenebrosi.

E' un volume che è in grado di parlare sia ai bambini che agli adulti. 

Ai bambini perché le favole, pur se "interpretate" da altri volti, mantengono per lo pù la loro valenza,  grazie agli ottimi testi, i bellissimi disegni e l'accattivante veste grafica. Agli adulti, e in particolare ai fan Marvel, perché sono in grado di cogliere gli accenni a cinquantanni di continuity sparsi ovunque nelle storie.

La scaletta del volume è per noi italiani un motivo di curiosità ulteriore a questo punto. A differenza degli Stati Uniti le storie dell'Uomo Ragno e X-Men non sono delle ristampe, visto che da noi le altre miniserie non sono state tradotte.

La curiosità di sapere se è prevista una versione italiana per le precedenti miniserie per esempio. Forse si è pensato che l'imminente uscita del film sui Vendicatori, che sta portando il super gruppo al centro dell'attenzione, avrebbe giovato alle vendite del volume che raccoglie le fiabe di cui sono protagonisti?

Probabilmente dovendo fare quadrare i conti, si è optato per il prodotto che meglio consentisse di aprire la strada a delle miniserie fuori dal consueto canone del comic book. C'è da dire che Spider-Man e gli X-Men sono molto popolari in Italia, forse più dei Vendicatori, per cui ritengo che un riscontro ancora maggiore lo avrebbero i volumi a loro dedicati.

Un'altra spiegazione potrebbe essere trovata guardando ai sommari di questi volumi (en.wikipedia.org/wiki/Marvel_Fairy_Tales). Osservandoli si può notare come tutte le fiabe "interpretate" dai Vendicatori siano molto note nel nostro paese, mentre di quelle raccontate utilizzando Spider-Man e gli X-Men non tutte godono della stessa popolarità.

Intanto la bandella della quarta di copertina annuncia la prossima uscita della serie Fiabe Marvel, dal nome Oz. Si tratterà della trasposzione del romanzo di L. Frank Baum The Wonderful Wizard of Oz, scritta e disegnata da Eric Shanower

Le fiabe non finiscono mai...