Sulle pagine virtuali di Fantasy Magazine abbiamo parlato di lei in veste di autrice fantasy: sua è la Trilogia degli Eldowin (edita Fanucci), di cui sono già stati pubblicati i primi due volumi, Il destino degli Eldowin e La leggenda degli Eldowin. Ma Laura Iuorio è soprattutto autrice fantascientifica: vincitrice, nel 2000, del Premio Solaria con il romanzo Il sicario, ha poi dato alle stampe, sempre con Fanucci, la Trilogia del Sicario, in cui il volume vincitore del Premio Solaria si arricchiva di due racconti inediti, La caccia e Nel profondo.

La sua vocazione fantascientifica, unita alla versatilità nel cimentarsi in forme di narrativa breve, ha portato a un ritorno di Laura Iuorio alla sci-fi con un volume antologico dal titolo Schiavi e Androidi, proposto in versione digitale da Dbooks.it (formati ePub e PDF). Sette sono i racconti presenti in Schiavi e Androidi, e dedicheremo a ognuno di essi uno spazio a sé.

A fare da apripista è Polvere. In una Terra futura in cui il Nord America, irriconoscibile, è ricoperto di polvere e desertificato, il locandiere Zoran Dho teme che un androide giunto in una notte di vento alla sua porta lo stia cercando per ucciderlo nel nome di un antico debito mai saldato. Eppure spesso le cose non sono quel che appaiono. L'ambientazione western resta volutamente sullo sfondo, in un racconto popolato da pochi personaggi (quattro in tutto) che la Iuorio riesce a gestire benissimo. Ben costruito l'intreccio e ben delineato il rapporto di amicizia tra Zoran e il suo aiutante centauriano Kenak. 

Voto: 3 su 5

Ariel è la storia di una amore impossibile. Questa volta non è una sirenetta a esserne protagonista, ma una silfide di Armorea che con il suo canto ammalia Bixby, un impiegato, in tutto e per tutto un "ordinary man". Bixby non potrebbe permettersi l'acquisto di una silfide, eppure in breve tempo Ariel diventa la sua unica ragione di vita. E Bixby non presta ascolto alle dicerie secondo cui l'unico modo per non farsi spezzare il cuore da una silfide è spezzare il suo... Ben delineato lo sviluppo di una storia d'amore tragica e un po' triste, a cui forse manca qualcosa.

Voto: 3 su 5

Il compagno di studi è Delta, un androide progettato per inserirsi in un nucleo familiare come se fosse una persona. Il compito di Delta è quello di aiutare l'adolescente ribelle Reny a studiare per non deludere il padre Aldous e la matrigna Angela. In casa c'è già un altro androide, Alpha, privo di sentimenti perché è un modello precedente. Le angherie messe in atto dal sadico Reny porteranno Delta a una graduale presa di coscienza in un racconto tutto giocato sulle psicologie dei personaggi, che la Iuorio riesce a rendere quanto mai vivide. Si può parlare, in questo racconto, di fantascienza con un'anima.

Voto: 4 su 5

Il favorito è Dénor, il favorito della dominante di Alkeyra, Shabena. Shabena e Dénor si recano sulla nave interstellare Magellano, capitanata da Valeria Saris, in una missione diplomatica per appianare i dissidi tra Alkeyra, pianeta dominato dalla despota Shabena, e i dissidenti repubblicani di Abasid, tra i quali una fazione estremista, gli ashiìn, è dedita al terrorismo. La missione sarà occasione per Valeria di guarire grazie all'aiuto di Dénor da alcune vecchie ferite che si portava dietro da anni. Quel che si apprezza di più del racconto è l'ambientazione alla Star Trek, che evoca viaggi interstellari a bordo di navi spaziali. E non guasta la vena di romance ben amalgamata al resto della storia.

Voto: 4 su 5

Ne La gente di Gorne il capitano di vascello Marko risponde a una richiesta d'aiuto giunta da una nave spaziale che ha riportato danni al sistema di propulsione in seguito a una tempesta elettromagnetica. Ma dietro un SOS può nascondersi qualcosa di molto più pericoloso, come Marko scoprirà a sue spese. Anche in questo racconto, come nei precedenti è l'elemento umano a imporsi all'attenzione del lettore, con una strabiliante capacità da parte della Iuorio di delineare passioni e sentimenti umani. 

Voto: 3 su 5

In Il lungo sonno un terrestre si risveglia dopo trecento anni di ibernazione su un pianeta in cui è costretto a lavorare in miniera. Al lavoro monotono e una realtà circostante diversissima da quella abbandonata si accompagna la consapevolezza di aver barattato gli ultimi mesi di vita da trascorrere insieme alla famiglia e agli affetti con una non vita, poverissima da punto di vista spirituale. Il racconto esprime bene il senso di perdita che prova il protagonista, ma alla trama manca qualcosa e ne risulta uno svolgimento del racconto sin troppo lineare con un protagonista che non sempre riesce a dimostrarsi accattivante.

Voto: 2 su 5

Melli, protagonista del racconto a cui è ispirata la copertina del volume, è un'androide riattivata dopo tredici anni da Bruno, uno dei bambini a cui faceva da baby sitter, ora prossimo alla laurea in ingegneria. Desideroso di far colpo sulla bella Vanessa che non lo degna di uno sguardo, Bruno pensa che facendosi vedere in giro con una ragazza affascinante come Melli potrebbe risolvere tutti i suoi problemi con il gentil sesso. Ma a volte gli androidi sviluppano una coscienza e non sono disposti a essere usati. Una rivisitazione fantascientifica del mito di Frankenstin unita a un clima generale da commedia universitaria con alcuni rimandi a un episodio di Buffy l'Ammazzavampiri. Bel racconto, scorrevole e, come sempre, con personaggi dalla psicologia curata e ricca di sfumature.

Voto: 4 su 5