Norman parla con le persone morte. A parte questo è un normale ragazzino di una normalissima città di provincia statunitense, Blithe Hollow. I bulli lo perseguitano, l'intera cittadinanza, compresa la sua famiglia, composta da una madre fricchettona "peace and love", un padre materialista e concreto e una sorella tutta moda e smalti sgargianti, è quantomeno perplessa su questa sua "facoltà". Non è colpa loro in fondo se i fantasmi (e non solo delle persone) non li vedono. In realtà qualcuno che crede in Norman c'è, il suo compagno di scuola Neil, altro outsider, visto che è un "ciccione".

Però qualcuno che sa che Norman non ha le visioni in paese c'è, ma è quello che si potrebbe considerare il "matto del villaggio", ossia lo zio Prenderghast, che ha deciso che il nipote deve prendere il testimone di un incarico singolare: salvare la cittadina da un'antica maledizione, risalente a 300 anni prima, quando i puritani ne avevano fatto sede di una caccia alle streghe.

Le frenetiche circostanze del film vedranno Norman correre da un lato all'altro del paese e dei suoi dintorni, affrontando zombie, streghe, fantasmi e la ottusa cecità dei suoi concittadini. Attorno a lui, per i motivi più disparati si aggregherà una ciurma sgangherata, composta non solo dal fido Neil, ma anche dalla sorella frivola di Norman, Courtney, dal fratello palestrato di Neil, Mitch, e dal bullo della scuola, Alvin.

Per tutti i personaggi la sfida non sarà solo quella di fronteggiare l'improvvisa invasione di zombie, la magia della strega o l'isteria collettiva, ma anche quella di crescere e maturare, di cambiare le proprie convinzioni preconcette.

La storia scritta da Chris Butler (Giù per il tubo), coregista insieme a Sam Fell (Coraline) ha un ritmo incalzante e divertente, ma non è priva di battute introspettive e di momenti che fanno riflettere. È indubbio però che i bambini si divertiranno come matti.

Non solo per la buona qualità di scrittura del testo, che farà si che il genitore non si annoi, o per l'ottima resa tecnica dell'animazione stop-motion, ma anche perché il film ha proprio quel livello del gusto del macabro e dell'orrido per il quale i bambini vanno matti. 

Il 3D riesce a dare tangibilità ai pupazzi, tanto che viene voglia di afferrarli tanto sembrano reali.

La buona sceneggiatura, i dialoghi fulminanti, le citazioni cinematografiche, le gag da commedia, sono invece il traino perfetto per il genitore o lo zio/a, che con soddisfazione potrà dire senza mezzi termini di essersi divertito con gusto, passando un'ora e mezza spensierata, con un prodotto d'intrattenimento fatto bene.