Tom Hanks ha ammonito i giornalisti ribadendo che il film non è un cartone animato, né è comparabile ad altre opere realizzate con il computer, come per esempio Toy Story.

Contrariamente ai film di animazione computerizzati, Polar Express disegna i personaggi direttamente da movimenti e interpretazioni di attori in carne e ossa, tramite un processo innovativo definito performance capture, sul quale la nostra rivista vi ha ampiamente ragguagliato in un articolo precedente. Come Hanks ha ribadito a un gruppo di giornalisti la settimana scorsa, dopo una visione d’assaggio, “Nel film, tutte le azioni di un essere umano sono state eseguite da un vero essere umano su un palcoscenico”.

La tecnica era stata finora riservata a video game di ambientazione sportiva e quindi Polar Express rappresenta la prima utilizzazione della performance capture in un film a soggetto. Semplificando ogni spiegazione del processo, i movimenti facciali dell’attore sono catturati da un computer e usati come base per le immagini che genera. Secondo Robert Zemeckis, il vero fascino del libro da cui il film è tratto (un best seller senza tempo di Chris Van Allsburg) sta nelle illustrazioni, molto simili a dipinti a olio, e il problema principale stava nel trarre un film da veri e propri quadri. Finalmente, ecco la soluzione: una resa digitale delle azioni di veri attori!

Hanks ha dichiarato che ogni scena, ogni singolo istante è stato recitato dal vivo per costituire la base del risultato finale. Un vero tour de force per lui, dato che interpreta ben cinque ruoli: lo scettico bambino protagonista, il padre, un vagabondo ferroviario (di quelli che siamo abituati a vedere nei film sulla Grande Depressione), il conducente del treno e Babbo Natale.

All’inizio si era parlato di realizzare Polar Express in modo convenzionale, ma Zemeckis ha dichiarato che il costo preventivato, oltre un miliardo di dollari, sarebbe stato proibitivo. Per fortuna la nuova tecnica e l’animazione computerizzata gli hanno permesso di dare al film l’atmosfera richiesta, la possibilità di conferire il giusto tocco artistico alla storia, che secondo lui non avrebbe funzionato né con l’animazione classica né con quella in CGI usata, per esempio, dalla Pixar. “Doveva essere una via di mezzo e penso proprio che siamo riusciti a ottenerla”, ha dichiarato con molta convinzione il regista. Come lui, speriamo tutti nel fascino di questa nuova tecnica, perché la storia non sembra discostarsi molto dalla convenzionalità natalizia.

L’uscita di Polar Express è prevista, negli Stati Uniti, per il dieci novembre.