Torna in libreria il nome della scrittrice Katherine Howe con il romanzo La casa di velluto e cristallo (The House of Velvet and Glass, 2012).

Si tratta di un romanzo che unisce fantasy, occulto, storia d’amore. Il tutto sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale e la tragica fine dei passeggeri del Titanic.

Di Katherine Howe i lettori italiani hanno già letto il suo romanzo d’esordio: Le figlie del libro perduto (Salani – 2010) un romanzo fantasy e contemporaneamente un thriller, una storia d’amore di alchimia di streghe del passato e moderne. Le streghe descritte dalla Howe erano donne, coraggiose e forti che sapevano curare malanni con erbe, preghiere e qualcosa di buono che avevano nel loro animo, il tutto narrato in una forma veramente avvincente che incanta il lettore.

Ora, nel romanzo La casa di velluto e cristallo l’autrice cambia epoca, è il giorno 14 aprile 1912 sul Titanic, al suo primo e unico viaggio, i ricchi passeggeri sono tutti riuniti nella grande e sfarzosa sala da ballo fra di loro Helen Allston e sua figlia Eulah di Boston che dopo un viaggio in Europa rientrano in patria. Ma per le due donne il viaggio terminerà nelle fredde acque del mare.

A Boston Sibyl Allston appresa la notizia della morte della madre e di sua sorella, vive una quieta disperazione, nella elegante residenza di famiglia, accanto al padre sempre taciturno e con il fratello.

Sono passati tre anni dalla tragedia e Sibyl frequenta molto spesso “gli studi” di varie medium nel tentativo di entrare in contatto con la madre e la sorella.

La sua tranquilla vita viene scossa il giorno che suo fratello viene cacciato da Harvard e resta praticamente plagiato da una misteriosa donna. Per risolvere questo problema interviene Benton Derby, professore di psicologia. Sibyl e Benton, si sono conosciuti in passato e tra loro c’è stata della tensione, ma ora questa conoscenza si sta trasformando in un altro sentimento

Sibyl, sempre alla ricerca di un contatto con la madre e la sorella si reca un giorno in una fumeria d’oppi do Chinatown per interrogare una misteriosa sfera divinatoria e in questa sfera vedrà la poppa di una nave, forse il confine tra passato e futuro, tra sogno e realtà.

Fantasymagazine in occasione dell’uscita del romanzo Le figlie del libro perduto aveva intervistato l’autrice. Vedi:

Katherine Howe, ritorno al New England

Katherine Howe, ritorno al New England

Articolo di Pino Cottogni Mercoledì, 17 febbraio 2010

Quattro chiacchiere con una scrittrice esordiente che rispolvera il mito della streghe di Salem

Leggi

Riportiamo l’ultima domanda che avevamo posto alla scrittrice che accennava proprio al presente romanzo:

- Dopo “Le figlie del libro perduto”  sta scrivendo altro? Di cosa tratterà?

Il libro che sto scrivendo è un romanzo ambientato a Boston nel 1915, quindi si tratta anche in questo caso di un romanzo storico ambientato nel New England ma in un periodo diverso, C’è anche qui una svolta occulta in quanto il 1915 rappresentava un anno di transizione per Boston, che si affacciava alla modernità e rappresentava anche la fine del movimento spiritualista, quando tutti credevano ancora nelle sfere di cristallo, al magnetismo elettrico ecc. ecc. Un periodo in cui le persone si interrogavano sui limiti della propria percezione. C’e’ dell’oppio, c’è la morte in questo romanzo ed è molto  divertente.

Il titolo provvisorio nella versione inglese è The Scrying Glass.  Un termine antico  che significa vedere il futuro in una sfera di cristallo dalla superficie riflettente.

La quarta di copertina

14 aprile 1912. Ellen Allston e sua figlia Eulah si godono i fasti dell'alta società in una sfarzosa sala da ballo del Titanic, ignare della tragedia che travolgerà i loro destini. Boston, tre anni dopo. Sibyl Allston partecipa alle sedute spiritiche tenute in casa di una veggente nel disperato tentativo di contattare la madre e la sorella scomparse. Rimasta l'unica donna in famiglia, ormai 'troppo vecchia per sposarsi', Sibyl indossa con riluttanza i panni di un'impeccabile padrona di casa, rassegnata a fare ciò che tutti si aspettano da lei. Mentre l'amicizia per il suo amico Ben si trasforma lentamente in qualcosa di diverso, in una fumeria di Chinatown Sibyl interroga una sfera divinatoria e vede cose sconvolgenti e misteriose. La poppa di una nave nella sfera di cristallo è il confine tra passato e futuro, tra sogno e realtà. Esplorando le sue nuove, inquietanti facoltà Sibyl inizia un viaggio in cerca di se stessa che la porta, sulle tracce della storia familiare, a imbattersi in un segreto da lungo tempo custodito...

Una storia di amore e mistero, intrigo e occulto in un'accurata ricostruzione della società americana agli inizi del Novecento. Una donna tenera e sorprendente, tenace e indomabile. Una battaglia tra fato e libertà, nel disperato tentativo di trovare la strada giusta per vivere la propria vita. Una storia capace di cambiare la percezione delle cose e di noi stessi.

L’autrice

Katherine Howe è nata a Houston, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia e Letteratura americana e del New England all'Università di Boston. Il suo romanzo d'esordio, Le figlie del libro perduto, bestseller negli USA ha venduto oltre 500.000 copie e ha ricevuto grandissimi consensi di pubblico e di critica, consigliato dai librai indipendenti americani e recensito entusiasticamente da centinaia di lettori. Pubblicato da Salani, in Italia ha superato le 50.000 copie.

Katherine Howe, La casa di velluto e cristallo (The House of Velvet and Glass, 2012)

Traduzione Maria Concetta Scotto di Santillo

Salani Editore - Pag. 520 - 16,80 €

ISBN 978-88-6256-053-5