Adattare un romanzo per il cinema significa, il più delle volte, tradire la lettera per rimanere fedeli alla sostanza. Almeno questa è una opinione, sulla quale si può discutere. I registi e gli sceneggiatori compiono delle scelte sulla base del loro obiettivo. Tali scelte troveranno sempre e comunque chi le approverà e chi le disapproverà.

E di scelte, di divergenze rispetto al romanzo originale Peter Jackson ne aveva già compiute molte nella trilogia tratta da Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. 

Altre radicali scelte sono state compiute nell'adattare Lo Hobbit, romanzo dello stesso autore. Chi lo ha letto sa che non è presente un personaggio femminile di nome Tauriel, una elfa guerriera, che nel film sarà interpretata da Evangeline Lilly (la Kate Austen di Lost).

L'introduzione di un personaggio femminile risponde a precise logiche dell'industria cinematografica, per le quali un prodotto che si rivolga a un grande pubblico non può non avere personaggi femminili.

Evangeline Lilly sul set di Lo Hobbit: la desolazione di Smaug
Evangeline Lilly sul set di Lo Hobbit: la desolazione di Smaug

C'è da dire che la presenza di Evangeline Lilly non sarà così invasiva se, come ha dichiarato in una recente intervista, ha comunque effettuato relativamente poche pose, approfittando della sua permanenza in Nuova Zelanda per una lunga vacanza in una terra che ha definito "fantastica".

Come è successo per Bloom, anche la Lilly ha avuto più che delle perplessità quando gli è stata proposta la parte, perché sapeve già, da fan dei libri che il suo personaggio era del tutto inventato e non presente nel romanzo originale. L'attrice ha detto di non essere il fan che sa parlare la lingua elfica ma di essere comunque una estimatrice dell'opera di Tolkien, al punto che non avrebbe voluto vedere i precedenti film di Jackson perché riteneva impossibile che potessero catturare la complessità dei romanzi originali. È andata poi a vederli solo dietro insistenza dei suoi familiari e ha avuto occasione di ricredersi, arrivando a pensare che Jackson era riuscito a dare vita alla sua visione dei libri. Parere che anche sua sorella, suo padre e persino i suoi zii, con i quali ha visto il film, hanno condiviso. Secondo Evangeline Lilly, Jackson è riuscito nell'impresa di restituire a ogni lettore la propria visione dell'opera letteraria.

Pertanto l'attrice ha raccontato che quando gli è arrivata la proposta non solo di partecipare a Lo Hobbit, uno dei suoi libri preferiti da ragazzina, ma anche di interpretare un personaggio inesistente nel libro, ha avuto come un sobbalzo e tanta esitazione. Ma riflettendoci si è detta che Jackson e soci conoscessero così bene quel mondo da guadagnarsi ai suoi occhi il beneficio del dubbio.

Quello che secondo la Lilly gli sceneggiatori Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens hanno è stato costruire un personaggio del tutto inventato, ma attingendo a differenti personaggi femminili elfici presenti nel Silmarillion, facendo confluire in Tauriel caratteristiche di ognuno.

Tauriel è nelle intenzioni degli sceneggiatori, un personaggio che è l'incarnazione dello spirito degli Elfi dei Boschi, dei quali Tolkien stesso ha parlato in lungo e in largo nei libri, anche se non specificamente ne Lo Hobbit.  Da un punto di vista cinematografico questo ha consentito di avere un film vario, con tanti personaggi e tante prospettive diverse, per raccontare al meglio la complessità del mondo tolkeniano, che dal romanzo non emergeva.

Non ha nascosto che l'esigenza sia anche legata alle dinamiche del mercato cinematografico.

Il libro originale è "maschio-centrico", assolutamente centrato su maschi alfa, senza alcun personaggio femminile, e l'attrice è convinta che ormai al cinema il pubblico non gradirebbe una tale imposazione e si annoierebbe persino con una vicenda interamente al maschile. Dal suo punto di vista immagina la presenza femminile come una "pausa da tutto quel testosterone". Una esigenza che ha giustificato i cinque minuti della sua presenza in The Hurt Locker per esempio, altra vicenda tutta al maschile o quasi.

Orlando Bloom nei panni dell'elfo Legolas
Orlando Bloom nei panni dell'elfo Legolas
Evangeline Lilly promette però una presenza meno pretestuosa per il suo personaggio, che ha definito molto diverso dagli elfi visti prima nella saga cinematografica di Peter Jackson. Intanto  perché considerata la longevità elfica è molto giovane, avendo solo 600 anni. È molto impulsiva e ancora un po' immatura e ha un approccio molto emotivo alla vita.

L'attrice ha anche detto di essersi molto divertita a recitare con i costumi elfici. Come molti attori quando interpretato film fantastici, ha detto che fonte primaria di divertimento di questo genere di film è proprio la possibilità di immergersi in mondi al di fuori dell'esperienza ordinaria. Nel suo caso oltre ai costumi ha avuto parte fondamentale il trucco, visto che ha dovuto indossare le orecchie da elfa. Si è divertita molto nello scegliere la misura appropriata delle orecchie. Le sono state sottoposte tre misure, small, medium e large, e quella con la quale si è sentita più in parte è stata la large, più grandi tre volte persino di quelle di Orlando Bloom. Così come indossare la fluente parrucca rossa, con i capelli lunghi ma appuntati. Anche i vestiti caratterizzano il suo personaggio in maniera diversa dagli altri elfi. Trattandosi di una guerriera molto pratica, alla testa della Guardia Elfica, non vedremo vesti di seta, ma pratiche divise militari. Tutto per evitare capelli e vesti svolazzanti quando Tauriel affronterà con gusto Orchi e Goblin in duello. 

Tauriel per nella maggior parte delle scene userà due daghe, anche se se la cava anche con l'arco.

Essendo abituata a effettuare da sola i propri stunt in Lost, l'attrice non ha nascosto la delusione di essere stata trattata con troppa deferenza sul set di Lo Hobbit. Ha chiesto più volte di essere appesa alle imbracature per fare tutte le scene d'azione, ma le è stato risposto che era "troppo preziosa per permetterle di procurarsi anche solo dei lividi". 

Questo nonostante l'attrice si sia ovviamente preparata fisicamente al ruolo e all'addestramento delle armi, perché comunque i primi piani dovranno essere credibili. La Lilly ha paragonato i duelli al gioco del calcio, con movimenti brevi e repentini, ai quali aggiungere l'eleganza dello stile elfico.

È confermato che ovviamente Legolas e Tauriel dialogheranno in elfico pertanto i due attori sono stati sottoposti anche un training linguistico necessario per la pronuncia della loro battute. Non un vero e proprio studio della lingua, solo il necessario per recitare la propria parte di copione. Non vedremo, al di fuori del set, Bloom e la Lilly conversare in elfico insomma.

Peter Jackson e Guillermo Del Toro
Peter Jackson e Guillermo Del Toro
Pur tuttavia, nonostante il lavoro di preparazione, chi conosce il mondo del cinema sa che le pagine di sceneggiatura possono cambiare anche durante la lavorazione. E questo avveniva in continuazione sul set del film. È stato comunque grazie un buon lavoro preparatorio se l'attrice è stata in grado di recepire con professionalità le modifiche dell'ultimo minuto, generalmente inviate agli attori alle 19 di sera per l'indomani. Due pagine di lingua elfica da mandare giù entro la notte. L'attrice pensa che molto del lavoro di improvvisazione che si è svolto sul set sia dovuto al cambio in corsa di regista. Molto lavoro preparatorio che era stato effettuato da Guillermo del Toro è stato letteralmente riscritto e buttato quando è subentrato Peter Jackson. Tra l'altro i ritardi accumulati negli anni hanno fatto sì che il piano di lavorazione fosse serratissimo.

Il suo personaggio per esempio, non era previsto nella sceneggiatura iniziale di Guillermo del Toro. Per la Lilly pertanto i cambi di sceneggiatura sono stati comunque positivi, non solo perché le hanno permesso di partecipare all'avventura di Lo Hobbit, ma anche  perché lo stile dei tre sceneggiatori è quello di scrivere le battute adattandosi a chi le reciterà, pertanto l'attrice ritiene che con questo sistema si sia ottenuto un risultato migliore e più stimolante per il suo lavoro sul set, anche se lo ha reso più difficile e intenso. 

Lo Hobbit: La desolazione di Smaug arriverà nei cinema italiani il 13 dicembre 2013.

ATTENZIONE SPOILER

Evangeline Lilly in Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug.
Evangeline Lilly in Lo Hobbit: La Desolazione di Smaug.

Secondo quanto anticipato da Evangeline Lilly, non sono previste scene di Tauriel con Elrond (Hugo Weaving) o Galadriel (Cate Blanchett) che saranno parte di una linea narrativa staccata dalla sua.

Tauriel interagirà con un gruppo di quattro nani e tre umani e non sono previste neanche scene con Bilbo (Martin Freeman). Proseguendo la lista degli spoiler Evangeline Lilly ha alla fine ammesso di avere recitato scene con Aidan Turner (KIli), Dean O’Gorman (Fili), John Callen (Oin), Jimmy Nesbitt (Bofur), John Bell (Bain). Senza dimenticare ovviamente Orlando Bloom e Lee Pace che nel film è il suo Re, Thranduil.