Come siete entrati nel mondo dell'animazione?

Cody Cameron: Per me è stato naturale, in casa ero ispirato dal lavoro di mio nonno, Bob Youngquist, che è stato animatore alla Disney dagli anni '30 ai '70. Da bambino lo osservavo disegnare ed ero affascinato.

Kris Pearn: io sono arrivato all'animazione dai fumetti, da storie come Calvin & Hobbs. È la commedia che mi affascina, poter e saper far ridere le persone è un grande regalo.

Siete stati tra gli animatori dell'originale Piovono Polpette, ma in questo secondo episodio avete avuto un incarico molto più impegnativo, la regia. Cos'è cambiato?

C. Cameron: Abbiamo avuto molte più responsabilità, ma anche la possibilità di lavorare in diretto contatto con tutti i dipartimenti d'animazione. Era la prima volta che avevamo il quadro d'insieme di un progetto simile, ed è stato incredibile.

K. Pearn: La regia era un'esperienza nuova per noi, e come in tutte le cose nuove c'è una curva d'apprendimento. Abbiamo fatto errori e abbiamo imparato a risolverli – o a superarli, quando non era possibile risolverli. Per me la cosa più emozionante è stata poter seguire l'intera realizzazione del film, soprattutto perché non riesci a capire davvero se la storia decolla o no finché non c'è la musica, e vedere mentre registravano è stato incredibile. A quel punto per noi non era neppure più lavoro, stavamo lì a saltellare e dire: "è fantastico!" [ride]

C'è qualche aspetto del primo film su cui avete puntato in particolare? O, al contrario, qualcosa che avete voluto cambiare potendolo fare?

C. Cameron: cambiare non direi, diciamo che per questo film abbiamo lavorato sulle basi che sapevamo di avere, ed erano solide. Conoscevamo già buona parte del team creativo, ne avevamo fatto parte, sapevamo quale tipo di umorismo, ironia e "tocco" potevano portare sullo schermo gli animatori – sulla base della sceneggiatura, ovviamente. Eppure siamo rimasti affascinati lo stesso. 

C'è qualche aspetto della produzione di Piovono Polpette 2 che vi ha colpito in particolare?

K. Pearn: Il talento da cui eravamo circondati. Poter osservare il talento all'opera è profondamente emozionante, e vedere tanti artisti al lavoro, vederli portare al film le proprie idee e le proprie esperienze è stata un'opportunità straordinaria per la quale mi ritengo veramente fortunato. C'erano dei momenti in cui dovevo fermarmi e ripetermelo: sto facendo un film, ed è meraviglioso. È una sensazione difficile da descrivere.

Oltre al disegno è la voce che dà vita ai protagonisti dei film d'animazione: avete avuto modo di lavorare con gli attori che hanno interpretato i vostri personaggi?

C. Cameron: Molto. Eravamo nello studio di registrazione con loro, abbiamo potuto dare loro le indicazioni che si danno normalmente a chi deve interpretare un ruolo, il microfono non era un filtro, e loro non erano assolutamente limitati dal recitare solo con la voce. È stato molto, molto divertente, anche perché trovavano sempre il modo di stupirci.

Quali sono i vostri prossimi progetti? Possiamo aspettarci un Piovono Polpette 3?

[entrambi scoppiano a ridere]

C. Cameron: Non ne ho idea ma prima di tutto vogliamo dormire, per sei mesi se possibile.

K. Pearn: Punto ad andare in letargo.

C. Cameron: Magari mi farò crescere una lunga barba.

K. Pearn: Piovono Polpette 2 è stato un progetto di tre anni, ci ha assorbito totalmente. Non so cosa verrà adesso, ma sicuramente dovrà essere qualcosa a cui teniamo. Nell'animazione ci vuole talmente tanto tempo per arrivare al risultato completo che è importante dedicarsi a film in cui si crede, a cui si tiene molto, altrimenti finisci per concentrare anni della tua vita su qualcosa che non ti appassiona davvero, come un matrimonio mal riuscito. Intanto siamo in Italia per promuoverlo, e anche questo è un regalo.