Il mondo immaginato da Terry Pratchett ha già ispirato un gioco da tavolo (Discworld: Ankh-Morpork) disegnato da uno dei maestri di questi passatempi intelligenti, Martin Wallace. Dalla stessa mano è giunto un seguito intitolato The Witches: A Discworld Game. Il produttore per entrambi i boardgame è la Treefrog Games; il gioco è uscito già da alcuni mesi ma non ha ancora, purtroppo, una versione italiana.

Apparentemente The Witches: A Discworld Game è un gioco abbastanza semplice per tutta la famiglia (fino a un massimo di quattro giocatori). Ha anche la particolarità di essere solo parzialmente competitivo, in quanto vi è la necessità di cooperare per risolvere certe situazioni. In altre parole la rivalità esiste ma se certe minacce (tra cui una invasione di elfi, nel nostro caso) non sono sventate, perderanno tutti i giocatori.

Andando con ordine, i giocatori prendono il ruolo di apprendiste... streghe, e si muovono in una mappa divisa a zone (la Terra di Lancre) che presenta ogni turno un diverso problema da risolvere in una differente zona. I problemi sono di due tipi: facili e difficili (abbastanza intuitivo, fin qui?). Le nostre eroiche streghe possono camminare da zona a zona o volare (a cavallo di un manico di scopa, ovviamente); i loro poteri magici sono rappresentati da carte e suddivisi per tipi diversi di stregoneria.

Piuttosto semplice, il gioco si basa sul movimento attraverso il tabellone e sulla risoluzione dei "problemi" che minacciano la città; non mancano località dove è possibile interagire con personaggi dei libri per ottenere dei vantaggi. La principale differenza con il precedente boardgame ambientato nei mondi di Terry Pratchett è che The Witches: A Discworld Game pur vantando una grafica stupenda è molto più elementare del precedente, un semplice gioco per famiglie. Tuttavia è possibile giocarlo in piena competizione con gli altri giocatori e anche in solitario.