Voto: 4/5

Piattaforma provata: PC

Genere: Azione/Avventura

Sviluppatore: Monolith Productions,  Behaviour Interactive

Distribuzione: Warner Bros

La Terra di Mezzo: L’Ombra di Mordor, è l'ultimo videgame ispirato alle opere di J.R.R. Tolkien.

Giocarlo non è quindi solo immergersi in una dinamica, la scoperta di come affrontare gli avversari e raggiungere gli obiettivi prefissati. Giocarlo è anche vivere una storia interattiva in un mondo che ha un background profondo e complesso, narrato in vari libri e trasposto in altre forme multimediali.

Giocare L'Ombra di Mordor è una immersione nella Terra di Mezzo, scoprendone dettagli che in altre occasioni sono solo accennati. 

Quella che viene raccontata è infatti una vicenda mai narrata, cronologicamente situata tra Lo Hobbit e Il signore degli anelli, i.

Sauron non è ancora al pieno potenziale espresso nella trilogia, ma sta stendendo la suo ombra sulla Terra di Mezzo. Ne ha fatto le spese Talion, un ranger che ha perso anche la sua vita, ma che risorge grazie a uno Spirito di Vendetta che gli darà anche delle abilità e poteri con i quali perseguire la sua personale rivincita contro le forze del male, incrociando la sua storia personale con quella degli Anelli del Potere.

Scopo di Talion, e del giocatore di conseguenza, è radunare un esercito, passando per scontri con terribili avversari e l'intrecciarsi di alleanze. Per farlo il mondo a disposizione è ampio, totalmente esplorabile. Non solo infatti potrà essere vissuta la trama principale, ma sarà possibile perdersi, recarsi in luoghi ininfluenti ai fini della storia, divagando e giocando più o meno liberamente.

Concept art da Shadows of Mordor
Concept art da Shadows of Mordor

È come se potessimo immergerci dentro una di quelle splendide mappe che corredano i libri di Tolkien, con luoghi che però non sono solo delle scritte o dei segni, ma interamente vivibili.

L'immersività, la totale immedesimazione avviene anche attraverso caratteristiche tecniche di pregio, quali la fluidità e il dettaglio molto curato della grafica.

Tante sono le possibilità di esplorare il mondo, sia a piedi che cavalcando animali, tanti i modi per affrontare gli avversari.

Intituitivo, oltre ogni rosea aspettattiva il Nemesys System, ossia la modalità con la quale il giocatore strigne le sue alleanze. Non solo si dovranno vincere dei duelli, ma bisognerà agire con astuzia strategica, muovendo le pedine come su una scacchiera, e in alcuni casi più importante, quando non fondamentale, sarà trovare il modo di convertirli alla propria causa. 

Questo passa attraverso una accurata scelta di chi affrontare e quando, pianificando in modo strategico le dinamiche che verranno scatenate tra le fila avversarie, le lotte per il potere che avverranno quando noi saremo impegnati nella nostra esplorazione.

Se questo sistema è il vero punto di forza del gioco, poco ho gradito lo stile cinematico della fine dei combattimenti, con la "mossa finale" durante la quale il giocatore è spettatore passivo.

È un gusto personale. Da sempre in molti giochi basati sullo scontro fisico questi momenti topici riscontrano gradimento. Non mi ha inficiato il divertimento.

Ritengo, in conclusione, che siamo davanti a un gioco su licenza che finalmente riesce a bucare anche verso chi non subisce il fascino dell'ambientazione, quindi fruibile anche da chi non conosce il mondo di Tolkien o dei film che Jackson ne ha tratto.