La versione breve della trama di Avengers: Age of Ultron?

Gli Avengers, pur tra qualche tentennamento, menano Ultron e salvano il mondo.

La sintesi è questa. Siamo davanti a un film di supereroi propriamente detto, non a un action (Iron Man 3), un fantasy spaziale (Thor: The Dark World), un thriller (Captain America: The Winter Soldier) o una space-opera (Guardiani della Galassia), nei quali sono protagonisti eroi dei fumetti.

Quali sono gli elementi del film di supereroi perfetto?

Quelli del fumetto di supereroi perfetto:

1) i supereroi si picchiano fra loro, a causa di un fraintendimento iniziale, o di una macchinazione del Cattivo;

2) il Cattivo ha un piano complesso per conquistare e/o distruggere il mondo;

3) una volta compreso di essere stati ingannati, i supereroi troveranno la giusta coesione e picchieranno il Cattivo, salvando il mondo;

4) dimenticavo, il Cattivo fa dei monologhi fighissimi.

In Avengers: Age of Ultron c'è tutto questo, unito a quella imprescindibile tendenza, dagli anni '80 in poi, a inserire nelle storie di supereroi il concetto base che nel bene c'è un po' di male, e che tutto sommato anche nel male c'è qualcosa di bene, almeno nelle intenzioni. Purtroppo se buoni e cattivi possono anche essere d'accordo sul fatto che il mondo è un posto pieno di difetti e problemi, divergono sul modo di risolverli.

Ultron, intelligenza artificiale creata da Tony Stark in modalità Von Frankenstein/Mastro Geppetto, ha preso molto sul serio la programmazione del suo creatore, che implica la pace nel mondo. Una pace che secondo Ultron può essere raggiunta eliminando i fastidiosi esseri umani, veri distruttori del nostro pianeta.

Joss Whedon materializza in questo film l'ancestrale paura dell'Intelligenza Artificiale, dando forma narrativa ad alcune delle obiezioni elencate dal matematico inglese Alan Turing nell'articolo Computer Machinery and Intelligence (1):

1) L'obiezione chiamata “testa nella sabbia”: le conseguenze delle macchine pensanti sarebbero terribili; speriamo che esse non possano esistere;

2) l'obiezione basata sulla considerazione che ammettendo che la macchina possa dar prova di intelligenza, questa andrebbe considerata null’altro che un riflesso di quella del suo creatore, analoga alla teoria che tutto il credito per le scoperte dell’allievo debba andare al maestro.

Turing le elencava senza condividerle, anzi confutandole, ma sono ancora oggetto di dibattito scientifico, insieme ad altre obiezioni, sia di speculazione di tanta fantascienza letteraria e cinematografica (Terminator e Matrix, tanto per fare due esempi cinematografici).

Avengers: Age of Ultron distilla e mescola i suoi concetti di base nella maniera più spettacolare possibile. Sfruttando al massimo un budget elevato per dare al pubblico innanzitutto un bello spettacolo, godibile al di là di una “chiave di lettura”. La sceneggiatura scorre, i dialoghi sono inframezzati dai classici scambi “alla Whedon”.

L'aspetto cinematografico, come sempre più spesso capita con registi appassionati ma allo stesso tempo colti, è curato e non banale. Piani sequenza, scambi basati su efficaci campo/controcampo, scene d'insieme realizzate in profondità di campo. Whedon dimostra che sotto la crosta del cinema di puro intrattenimento è un cineasta più che capace.

L'unico vero limite di Avengers: Age of Ultron è anche il suo “punto di forza”, ossia la sua mancanza di autonomia narrativa. Una grossa differenza, da comprendere se si vuole entrare nella filosofia narrativa del MCU, rispetto ad altre saghe, è che questo film non è il seguito di The Avengers, bensì è il momento culminante di un progetto cinematografico di ampio respiro, che ha coinvolto Iron Man 3, Thor: The Dark World, Captain America: The Winter Soldier e (sia pur in modo tangente) Guardiani della Galassia

È un difetto? No, perché è tutto intenzionale, lo scopo è fidelizzare lo spettatore, facendolo tornare al cinema periodicamente, cercando di convincerlo a collezionare in home video tutto quanto afferisce al progetto: film, telefilm e fumetti. Un ritorno alla serialità cinematografica di quando non esisteva ancora la TV.

Se non è un difetto, è però un limite per la comprensione dello spettatore occasionale, che si rende conto che se vuole comprendere appieno il film deve recuperare almeno i film precedenti. Siamo arrivati al punto in cui forse è inevitabile dare qualche spiegazione, perché al cinema, a differenza della TV non c'è il teaser iniziale che mostra alcune scene delle puntate precedenti. Pertanto tale compito è affidato ad alcuni dialoghi, ma l'effetto per chi invece ha già seguito le puntate precedenti è didascalico e ridondante.

Dall'introduzione del film comprendiamo che gli Avengers hanno già fatto squadra altre volte dopo gli eventi di New York, perché il tempo è passato nel Marvel Cinematic Universe parallelamente al tempo reale. Gli Avengers, come lo S.H.I.E.L.D. della serie TV, sono stati impegnati di tanto in tanto in missioni contro i resti dell'HYDRA, incontrando forse dei superumani.

Questo meccanismo replica alla perfezione quello degli albi a fumetti. Anche nell'universo fumettistico i personaggi vivono le loro avventure nelle loro serie, per poi incontrarsi di tanto in tanto nei crossover. Quello che manca è la "testata di gruppo", nella quale nei fumetti sarebbero state raccontate le missioni contro l'HYDRA che non abbiamo visto. Forse le vedremo nei fumetti, chissà.

Quello che sappiamo è che l'arco di molti dei personaggi principali (Cap Thor, e Iron Man) si è svolto autonomamente in altri film, pertanto la storia di questo episodio sviluppa meglio gli altri eroi, da Clint Barton/Occhio di falco a Natasha Romanoff/Vedova Nera, senza dimenticare Bruce Banner/Hulk e le new entry, Wanda e Pietro Maximoff (Scarlet e Quicksilver) e Visione.

Tirando le fila del discorso possiamo guardare il quadro d'insieme.

La Fase Uno del MCU è stata il momento dell'enunciazione della Tesi ossia l'introduzione dei personaggi e dei concetti di base, di costruzione del mondo narrativo; la Fase Due, che rimescola molte delle carte messe sul piano di gioco, è l'Antitesi, ossia il momento in cui tutto quello che credevamo vero viene ribaltato o visto da un diverso punto di vista e messo in profonda crisi; pertanto il compito di questo film è stato di portare all'estremo questa crisi, traghettandoci verso la Fase Tre, ossia della confutazione e conclusione definitiva. Dopodiché, non fosse anche per sopraggiunti limiti di età di molti degli attori, il Marvel Cinematic Universe dovrà essere ripensato.

Ma per questo c'è tempo, la via maestra da qui al 2020 è stata tracciata e porterà alle due parti di Avengers: Infinity War.

Oggi godiamoci lo spettacolo.

(1) A. M. Turing (1950) Computing Machinery and Intelligence. Mind 49: 433-460

PS. Sono circolate voci su una presunta seconda scena post-crediti, con Spider-Man. Anzi è stato diffuso anche un video. Quello che posso dire è che durante la proiezione stampa abbiamo visto solo una scena a metà dei titoli di coda. Ho aspettato fino alla fine dei titoli, ma la scena con Spider-Man non l'ho vista.

Se poi questo significhi che il video che gira in rete sia una fake non lo so.

Quando vidi il primo The Avengers la scena dello shawarma non venne proiettata, anche se poi lo fu nelle sale.

Aggiornamento. Trattavasi di fake: 

http:/www.fantascienza.com/magazine/notizie/20000/avengers-age-of-ultron-sbanca-al-botteghino-mondia/