The Treatment è il secondo volume della duologia distopica The Program.

Alla fine del primo libro i protagonisti sono in fuga dal Programma, una serie di terapie volte a cancellare i ricordi potenzialmente dolorosi e a creare individui svuotati dalle emozioni, al fine di contrastare l'epidemia di suicidi che sta colpendo i ragazzi minorenni.

Sloane è una ragazza fragile, ha perso suo fratello e la sua migliore amica è stata resettata. L’unica sua ancora di salvezza sono i suoi amici e il suo grande amore James.

James cerca di essere il punto di riferimento per tutti, cerca di spingere gli altri ad essere forti, a ridere anche nei momenti difficili, ad andare avanti un altro giorno. Eppure anche lui dentro di sé ha una voragine. L’essere stato abbandonato dalla madre e aver perso il suo migliore amico lo hanno portato a essere diffidente nei confronti di tutti. L’unica persona che fa entrare nel proprio cuore è Sloane. L’unica che può conoscere le sue paure e le sue speranze.

Sono entrambi sopravvissuti al Programma, perdendo tutti i loro ricordi, ma, contro tutte le aspettative, si sono ritrovati, decisi a difendere il loro ritrovato amore con le unghie e coi denti. Grazie all’aiuto di Realm, l’istruttore del Programma profondamente innamorato di Sloane, riescono a unirsi ai ribelli.

La parte iniziale del libro narra di fughe, traslochi e battibecchi e risulta essere altamente noiosa, ripetitiva e piatta. Manca quella scintilla che riesce a tenere il lettore incollato alle pagine, così come mancano suspense o qualcosa o qualcuno per cui fare il tifo.

Naturalmente c’è la storia d’amore, che ha animato il primo libro, ma, anche se nel secondo volume le effusioni amorose vengono riproposte ripetutamente, finiscono per annoiare. Il triangolo amoroso, Sloane, James e Realm, che poi diventa quasi un quadrato, è l’unico argomento trattato che movimenta un po’ il libro.

I nuovi personaggi che Suzanne Young ha introdotto, come l'ideatore del programma, avevano il compito di stupire il lettore, ma in realtà non sono riusciti a suscitare le emozioni sperate. La storia pare risollevarsi sul finale, quando un tradimento inaspettato da’ una scossa agli eventi e rianima un po’ la trama.

Torna prepotentemente la paura dell’ignoto, torna la crudeltà umana e l’incapacità di riconoscere i propri sbagli. Argomenti che avevano già popolato il primo volume. Dimostrare che è il Programma la causa dei suicidi e non viceversa è il messaggio che inconsciamente i protagonisti portano avanti.

La maggior parte del libro ruota intorno alla "cura", una pillola in grado si restituire tutti i ricordi e cementarli nella propria mente in modo che nessuno possa più portarli via. Alla fine, però, questa soluzione viene abbandonata, facendo perdere di importanza ai capitoli spesi che giravano intorno ad essa.

L'idea di narrare le vicende di Sloane e James con una duologia è stata vincente, in quando la trama non presentava abbastanza spunti per diluire la narrazione e creare un terzo libro.

Infine, l'autrice, ha deciso di fare un regalo ai fan e di scrivere un racconto, pubblicato solo in formato digitale, che narra degli episodi avvenuti subito dopo The Treatment, dal punto di vista di Realm.

Tale personaggio è probabilmente la figura meglio riuscita della saga. Realm non è il classico eroe stereotipato, invece è un ragazzo pieno di luci e ombre, capace di sacrificare tutto per coloro che ama, ma che è anche in grado di farli soffrire profondamente. È un ragazzo sempre alla ricerca del suo lieto fine che gli viene continuamente negato. Per alleviare il senso di colpa, che pesa sul suo cuore, decide di riconsegnare i ricordi che, per colpa sua, sono stati rubati ai pazienti del programma. Iniziando da Dallas la sua ex ragazza.