Per chi ancora non lo conoscesse i400 calci è un sito italiano che dal 2009 si occupa di film di genere con una predilezione per l’horror e l’action, dando senza paura una propria visione di ciò che è bello e brutto sul grande schermo. Nella prima categoria rientra anche quello che loro chiamano il “cinema di menare”, genere interessante come specchio delle tendenze che, più in generale, stanno investendo la settima arte oggi. 

dalla pagina Facebook dei i400calci
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Come è caratteristica dei redattori del sito non è necessario prendersi troppo sul serio per dire invece cose molto interessanti, così il primo intervento di questo Secondo congresso mondiale del cinema da menare tenutosi a Lucca Comics, inizia con un contributo filmato di Nanni Cobretti. Si parla di Atto di forza e di come questo film abbia contribuito a distruggere il cinema action degli anni ’80. Mettendo tutto il discorso in una chiave decisamente semi seria, Nanni fa però un’analisi puntuale su come l’eroe Schwarzenegger abbia cambiando pelle tra gli anni ’80 e ’90, trasformandosi da violento e implacabile in una baby sitter in Un poliziotto alle elementari o Last Action Hero e bandendo per almeno due decenni dal grande schermo un tipo di violenza esplicita anche nei blockbuster.  

Il secondo intervento è stato quello di Gabriele Ferreri che ha messo in rapporto due film usciti quest’anno: l’americano The Final Girls e il neozelandese Deathgasm. Entrambi si concentrano sulla figura della scream queen nell’horror, ovvero la ragazza superstite del mostro, ma se il primo fa un ragionamento meta filmico che s’incarta su se stesso, è il secondo a proporre una figura di donna finalmente forte e pronta a spaccare teste senza alcun discorso retorico. Il buon cinema di genere insomma non ha bisogno di troppi sofismi ma deve essere libero di sperimentare.

Surreale l’intervento in clip della redattrice in arte Cicciolina Wertmuller con una carrellata sui film contenenti scene in cui uomini utilizzano le carcasse di animali come rifugio. Epica quella di Ian Solo che protegge Luke Skywalker dall’assideramento in L’impero colpisce ancora, oppure quella in cui Leonardo di Caprio in Revenant sventra un cavallo e ci si rifugia dentro.

Gabriele Triolo chiamato Jackie Lang mette in parallelo la saga di Rocky e la vita del suo creatore Sylvester Stallone, dimostrando quanto autore e personaggio siano da sempre intrecciati. Se l’ultimo film dal titolo Creed non può essere visto come sequel, è però anche dei film successivi a Rocky Balboa, come il ciclo dei Mercenari, che si vede come l’antico modo di fare film action oggi sia di nuovo amato.

Marco Triolo ha voluto invece sottolineare come quest’anno anche il cinema di genere italiano sia rinato, e come si stia cercando una nuova strada soprattutto per quanto riguarda il linguaggio degli attori. Pellicole come Veloce come il vento o Lo chiamavano Jeeg Robot non usano più dell’italiano perfetto né scene recitate in modo teatrale, ma il dialetto e un montaggio sporco con una messa in scena più autentica, sintomo che qualcosa sta cambiando anche qui da noi.