Lo sceneggiatore delle Crociate William Monahan ha ricevuto un altro "epico" incarico dalla Warner Bros: occuparsi dello script di Marco Polo, nuova trasposizione cinematografica del celebre viaggiatore veneziano che nel 1271, a diciassette anni, partì insieme a padre e zio verso il lontano Oriente, dove rimase venticinque anni.

A interpretare Marco Polo pare sia stato già contattato Matt Damon e la speranza e quella di sempre: che non venga rovinata anche questa storia e sia fatta con la giusta dose di calma (certo, non come quella ventennale di Marco Polo in Oriente, ma il genere epico e il cinema, come si è visto, abbisognano di pazienza).

Marco Polo

(Venezia 1254 - 1324). Il viaggio che Marco Polo compì nel 1271 fu compiuto via terra e attraverso l'Anatolia e il Caucaso fino a Tabriz, la Persia occidentale fino a Hormuz e l'attuale Afghanistan settentrionale, quindi i mercanti veneziani raggiunseo gli altopiani del Pamir, il Turkestan cinese e il deserto della Mongolia. Alla corte di Kubilai Marco Polo imparò a parlare la lingua della regione e ottenne prestigio presso il sovrano. Dopo diciassette anni nel Catai

Marco Polo, Matt Damon
Marco Polo, Matt Damon
(odierna Cina, ma Polo esplorò alcune le regioni confinanti), il viaggiatore tornò a Venezia nel 1295, attraversando il Mar Nero e "Gostantinopoli".

Il Libro delle Meraviglie

Nella sua avventurosa vita, il viaggiatore veneziano conobbe anche il carcere: nel 1298, al comando di una nave, Polo fu arrestato dai genovesi nella battaglia dell'isola di Curzola (Dalmazia). Nel 1299, in carcere, dettò al compagno di prigionia Rustichello da Pisa (uno dei "volgarizzatori" del Ciclo Bretone, specializzato nella compilazione e il rifacimento di romanzi cavallereschi) il resoconto dei suoi viaggi in Oriente: Il Milione (da Emilione, appellativo della famiglia Polo) o Libro delle Meraviglie

Scarcerato e tornato quello stesso anno a Venezia, Polo morì nella città lagunare tra il 1324 e il 1325 all'età di circa settant'anni.

Il libro di Messer Marco Polo Cittadino di Venezia detto il Milione, dove si raccontano le Meraviglie del Mondo

Marco Polo dedicò tutta la sua vita ai viaggi d'esplorazione e ai commerci, e oltre a questo a partire dall'agosto 1307 diffuse il suo libro Il Milione. Una copia venne consegnata a Carlo di Valois, fratello del re di Francia Filippo il Bello. Altre

copie furono fatte recapitare a numerosi nobili e principi e nei primi anni del Trecento il libro divenne un vero e proprio... bestseller. Scritto in lingua provenzale con il titolo Le divisament dou monde, Il Milione venne tradotto in latino e in altre lingue europee. L'originale è andato purtroppo perduto e inevitabilmente le varie edizioni tradotte presentano evidenti contrasti.

Scritto nel 1299, l'anno prossimo il testo potrà festeggiare comunque il traguardo dei settecento anni dall'inizio della diffusione. Che sia basato su questa data il progetto hollywoodiano?

Una curiosità: nel 1307 un certo Dante Alighieri cominciava invece a buttare giù le prime righe di un divino progetto...

La razionalità e il meraviglioso

Nel primo capitolo del libro, Rustichello da Pisa precisa che Marco Polo vide in oriente certe cose, ma "ancora v'à di quelle cose le quali elli non vide, ma udille da persone degne di fede, e però le cose vedute dirà di veduta e l'altre per udita,

acciò che 'l nostro libro sia veritieri e sanza niuna menzogna". Polo infatti pare abbia descritto anche terre che in realtà non visitò personalmente, ma si basò su informazioni e racconti.

Come naturalmente poteva capitare agli antichi viaggiatori che si trovavano nel bel mezzo di cose mai viste, e per la loro terra lontanissime dalla realtà, Marco Polo tentò di descrivere puntigliosamente (e il più possibile con lucidità e razionalità) tutto ciò che di straordinario vide in Oriente, lasciando tuttavia, ma con ogni probabilità senza intenzione, appunti che in alcuni tratti strizzano l'occhio alla passione tutta medievale per il Meraviglioso e il leggendario.

Fantasy Milionaria

Primo grande libro di viaggi prodotto in Europa, Il Milione di Marco Polo raccontò di paesaggi, usi e costumi bizzarri e straordinari, fornendo anche descrizioni di animali favolosi.

Fra le grandi meraviglie descritte, le coste iraniane del Mar Caspio, dove il viaggiatore vide diverse fontane che invece di gettare acqua facevano uscire una sorta di olio nero particolarmente adatto a bruciare nelle lampade.

E ancora: le montagna dell’Armenia su cui le leggende dicevano ci fosse l’arca di Noè, il luogo di sepoltura dei Re Magi in Persia, la scoperta dell'amianto che si estraeva nella regione del Sinkiang Uighur, i "sassi neri che bruciano" (il carbone) del Catai, riti magici.

Un testo, insomma, che è una splendida via di mezzo tra il resoconto di un viaggio (che Polo tenta in tutti i modi di scrivere in modo realistico e "distaccato") e il puro genere fantastico.