Marion Zimmer Bradley è un nome di primo piano nel mondo del fantasy. Nell'ambito del suo enorme repertorio è famosa principalmente per la saga di Darkover, il ciclo del Giglio e soprattutto per la serie su Avalon, di cui L'alba di Avalon, pubblicato da Longanesi, è il quinto volume. La coautrice del libro, Diana L. Paxson, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 1981. Ha già collaborato con la Bradley su un precedente volume della saga, La sacerdotessa di Avalon. Vediamo la presentazione del libro dal sito Longanesi:

L'alba di Avalon, di Marion Zimmer Bradley con Diana L. Paxson (Ed. Longanesi, trad. di M. Cristina Pietri, pp. 408, Euro 17,50).

I Regni del Mare, l’arcipelago su cui si sono rifugiati gli abitanti di Atlantide dopo la scomparsa tra i flutti dell’Antica Terra, sono scossi da terremoti sempre più violenti. Micail e Tiriki, re e regina di Atharrath, sono anche i due supremi sacerdoti del Tempio della Luce, dotati di poteri soprannaturali che permettono loro di garantire più a lungo la sopravvivenza dell’isola, il cui destino è però segnato: le antiche profezie avevano previsto l’inabissamento anche della nuova patria, lasciando tuttavia la speranza di una rinascita della fiorente civiltà in un’altra terra. La decisione di partire è inevitabile, e i sovrani invitano tutti i sudditi a ultimare in fretta i preparativi dell’esodo.

Il mattino della partenza, però, un altro spaventoso terremoto scuote l’isola e Tiriki, che ha l’incarico di salvare l’Omphalos, la pietra magica ombelico del mondo, giunge al porto in ritardo, quando la nave su cui doveva imbarcarsi con Micail è già partita. La regina sale allora su un’altra nave che inizia il periglioso viaggio verso le isole Esperidi, dove da tempo fiorisce una colonia atlantidea. Ma una violenta tempesta fa naufragare il vascello in un luogo sconosciuto, abitato da un popolo che adora la Dea madre e vive nelle paludi attorno a una collina chiamata Tor, mentre nel frattempo la nave di Micail è giunta alla sua meta, la colonia alkoniana di Belsairath...

L'autrice in una vecchia foto
L'autrice in una vecchia foto

Un brano del libro tratto sempre dal sito Longanesi:

"Parla Morgana: «La Vista non mi soccorre più come quando ero giovane e lottavamo per riportare la Dea nel mondo. Ora so che Lei è sempre stata qui, e che ci sarà sempre, ma l’Omphalos è la pietra uovo, l’ombelico del mondo, l’ultima magia di una terra sprofondata sotto i mari in un tempo così remoto che anche per noi è leggenda. Quando ero una ragazza, nel Tempio dei druidi c’erano degli arazzi che narravano della sua venuta qui; ora sono polvere, ma io stessa un giorno ho seguito quel passaggio verso il cuore della collina e ho toccato la Pietra sacra; le visioni che ebbi allora sono più vivide nella mia memoria dei miei stessi ricordi. Rivedo ancora la Montagna Stellata incappucciata di fuoco e la nave di Tiriki in bilico sulla cresta dell’onda, mentre la terra condannata viene inghiottita dal mare.»"