Un po’ di coda all’uscita dell’autostrada, altrettanta per entrare ai padiglioni e ci siamo: Modena Play 2021, la prima grande fiera dopo i lockdown. Gli stand di più case editrici di quanto sia possibile seguirne, una valanga di libri che si vorrebbero leggere, manuali nuovi fiammanti di giochi di ruolo che saranno sicuramente bellissimi, il mercato di Feudalesimo e Libertà, la gente che gira con gli zaini, qualche libro da farsi autografare, e le tigelle. Un mix perfetto.

In questo report del Modena Play 2021, che si sviluppa su vari aspetti, partiamo dalla base. Il gioco. Il bambino (che è in noi). Come dice il saggio, “men needs play and danger”. Un altro saggio ancora disse che il “bambino” è un’entità che rimarrà sempre presente, ed è ben capace di manifestarsi nell’essere umano adulto, se gli viene lasciata un po’ di briglia sciolta. E lì, in attesa di qualcosa di divertente o colorato. 

Il padiglione C è appunto dedicato ai più piccoli. Ci sono i tavoli dove l’associazione Genitori di Ruolo ha organizzato una demo sempre presente del progetto Ruolando s’impara. Due ragazzi entusiasti di indossare una maglietta con su scritto “Dungeon Master” alla postazione di Kids and Legends, con l’occhio un po' provato di chi ne ha masterizzate parecchie ma ha ancora energia da vendere. 

Una grande quantità di postazioni ed espositori armati di pazienza, quelli di Haba in particolare, pronti a far provare ai bambini i diversi tipi di gioco da tavolo. Carte da scoprire e opportune reazioni da mettere in atto prima dei compagni di gioco, pietre preziose da collezionare facendo salti sulle nuvole o da scovare nelle profondità di una miniera, armati di martello. Impossibile non divertirsi.

Martelliamo con attenzione…
Martelliamo con attenzione…

In un secondo momento siamo passati ad approfondire un tema “cardine” di questa edizione, il librogame

Tra la folla in cui provava a nascondersi, e grazie a un atto di corruzione materiale (una bottiglia di vin santo della Torrigiana) siamo riusciti a scovare Mauro Longo (Acheron Books).

Scrivi la tua avventura.
Scrivi la tua avventura.
Buongiorno Mauro e grazie per le due chiacchere fatte insieme. Ci siamo accaparrati una delle ultime copie fisiche – se abbiamo capito bene – di “Scrivi la tua avventura” (2019), nel quale insieme a Mala Spina e Matteo Poropat figuri come autore. Data l’importanza del librogame in questo Modenaplay 2021, ci parleresti un po’ dell’opera in questione?

Il tempo di riprendermi dalla botta di vinsanto e sono tutto tuo. :D 

Scrivi la tua avventura! è un manuale teorico e pratico per ideare, progettare, realizzare e perfino pubblicare librogame, storie a bivi e altri tipi di librigioco. È la summa di decenni di passione, studio, collezionismo, analisi, critica e naturalmente scrittura e curatela editoriale, riguardo tutte le forme di narrativa interattiva, mia e degli altri autori.

Nel libro ricostruiamo la storia completa del genere, analizziamo le diverse (e a volte molto differenti) forme di librogioco – dal racconto fiabesco a bivi per bambini ai videogame testuali per device moderni – e poi forniamo decine di dritte, trucchetti, suggerimenti e spunti, per guidare aspiranti autori e autrici dall'ideazione alla fase di revisione, test e correzione finale del loro librogioco. Infine, la guida contiene le istruzioni per trovare i migliori tool di scrittura pensati espressamente per i librogame, indirizzi utili per proporre i propri lavori alle case editrici di riferimento, indicazioni per l'eventuale autoproduzione e perfino un racconto-game esemplificativo finale. Il tutto in 450 pagine scritte belle fitte! :D

Discutendo con amici appassionati di gdr ci è nata spontanea una domanda: consiglieresti la lettura, e perché, anche a chi preferisce il gdr, appunto, rispetto al librogame?

Uno dei tipi più diffusi di scenari per i giochi di ruolo è quello delle avventure in solitario, e il libro ne parla abbastanza proprio come di una delle tante forme di librogioco. In realtà il segreto di Pulcinella è che sto da anni lavorando a un secondo volume di Scrivi la tua avventura! espressamente dedicato a "giochi di ruolo e avventure in solitario". Il lavoro procede, ma attualmente mille impegni e alcune difficoltà editoriali stanno rallentando l'uscita. Anche in quel caso si tratterà di una summa di esperienze professionali, personali ed editoriali che conta tre decenni.

In merito: è una nostra impressione o la meccanica del librogame sta influenzando la meccanica del gdr?

Librogame e giochi di ruolo, anche tramite le avventure in solitario, sono due fenomeni intrecciati da sempre in maniera strettissima. Ci sono linee di giochi di ruolo con tante solo adventure, librogame tratti da gdr, gdr tratti da librogame, e un'altra gamma di situazioni intermedie. Quello che vedo attualmente è che lo studio delle strutture dei librogame, come quelle analizzate nel manuale, sta diventando molto utile nella realizzazione di avventure per i giochi di ruolo: strutture a checkpoint, a tronconi, sequenziali, a trama portante, a mappa, e tante altre tipiche "feature" dei librigioco sono comodissime anche nei gdr. D'altra parte la stessa cosa sta avvenendo anche nel mondo dei boardgame con elementi narrativi: Sherlock Holmes Consulente Investigativo, Tainted Grail, Above and Below e tanti altri titoli simili testimoniano meglio di mille parole questa compenetrazione VINCENTE tra i giochi.

Ultima domanda: dove si dirige lo “stato dell’arte” dei librogame? Quali sono le tendenze attuali e cosa ti aspetti per il prossimo futuro?

I librogame sono ormai diventati consapevoli, variegati e sfaccettati come i boardgame: ci sono ormai titoli per tutti i gusti, tutti i generi, tutti i pubblici, tutti i gameplay e tutte le strutture. Ognuno oggi può trovare qualcosa che gli piace, dal bambino all'educatore, dal gamer esperto al casualone babbano che vuole leggere solo una bella storia interattiva. In Italia in particolare, C'È TUTTO. E questo è un bene!

Se dovessi scommettere sul filone più assaltato nei prossimi due o tre anni, punterei sulla fascia per ragazzini (10-12 anni), quella più bistrattata finora.

Grazie!

Grazie a te e alla prossima bott… INTERVISTA!

Altra tappa del report. Fantascientifica.

Allo stand Plesio niente popo di meno che Mala Spina, autrice che sembra sfuggire alle consuete coordinate spazio-temporali. La vediamo sulla copertina de I viaggi di Sinbad (Delos, 2021), la becchiamo a scrivere un’avventura sul manuale di Brancalonia e a impaginare i romanzi di Italian Sword&Sorcery. Sarà sempre lei? O al soprannome corrispondono diverse persone? Fatto sta che eccola a fare due chiacchiere con noi su Sotto i soli di Gwalthur (Plesio, 2020), il suo nuovo romanzo “sword & planet”, o forse “spear & planet”.

Sotto i soli di Gwalthur
Sotto i soli di Gwalthur

Sotto i soli di Gwalthur, Sotto le lune di Marte… è solo un caso, giusto?

Ovviamente no! Se c’è il sospetto che qualcosa scritto da me sia una citazione, un omaggio o un easter egg… allora lo è di sicuro. Non ho mai nascosto questo gioco che mi piace fare da sempre quando racconto una storia.

Sotto i soli di Gwalthur è nato proprio per colpa di una rilettura della saga di John Carter di Marte e dell’idea di ispirarmi a quel tipo di fantascienza. Era inevitabile che tirassi in ballo Burroughs, in un modo o nell’altro, e tanto valeva farlo nel titolo. Se dovessi stilare una lista dei libri, film e fumetti che in qualche modo hanno contribuito sarebbe un elenco lunghissimo. Per esempio, nessuno ha ancora notato la somiglianza con Le avventure di Robinson Crusoe.

Dinosauri, lance e astronavi… una festa per gli appassionati dell’avventura “oltre il reale”. Com’è stato mettere insieme tutti questi elementi?

Aggiungiamoci anche escursioni nel cyberspazio, mutanti e mostri giganti meccanici. È stata una sfida: come rendere plausibili elementi così eterogenei e in certi casi volutamente estremi o fumettistici? Prima di tutto, usare una buona dose d’ironia e poi divertirmi io per prima a creare questa storia che in realtà mi è sempre sembrata simile a un giro sull’ottovolante. Spero di esserci riuscita e di aver dato la mia interpretazione modernizzata dello Sword and Planet.

C’è più fantasy o più fantascienza? Oppure non è necessario, nel tuo libro, porre questa linea di confine?

Per quanto alcuni aspetti della storia rientrino nel “fisicamente impossibile”, non ho tirato in ballo magia e sovrannaturale. Per come divido io fantasy e fantascienza, Sotto i soli di Gwalthur rientra nel secondo caso anche se l’aspetto tecnologico è volutamente tenuto a bada perché non è il fulcro della trama. Diciamo che ho seguito la terza legge di Clarke: qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia. Lo Sword and Planet, quella derivazione della Space Opera in cui si parla di esplorazione di pianeti alieni primitivi con pochi elementi futuristici, era l’ideale per uscire dalla comfort zone del fantasy e anche per sperimentare un’avventura con suggestioni ereditate da I Guardiani della Galassia, Avatar e Flash Gordon.

Al volo, soprattutto per l’ambientazione, ci sono venuti in mente i videogiochi vintage “Chrono Trigger” e “Phantasy Star IV”. Questo tipo di immaginario videoludico, magari anche sotto altri titoli, ti è stato d’ispirazione?

In realtà non sono mai stata una grande appassionata di videogiochi, a parte brevi parentesi con Stracraft e Ultima Online… per cui sono andata a vedere di cosa si trattava su Wikipedia. Chrono Trigger non c’entra nulla, ma capisco bene come mai vi sia venuto in mente. Invece Phantasy Star IV ha dei punti in comune ed è probabile che abbia avuto le mie stesse fonti di ispirazione.

Ci diresti due parole anche sulla casa editrice Plesio?

Ho conosciuto Plesio qualche anno fa, frequentando le fiere dei comics e dell’editoria, Successivamente siamo stati in contatto per via della mia attività di grafica. Avevo quindi un’idea chiara della passione di Giordana Gradara per questo mestiere. Le ultime revisioni e riscritture di Sotto i soli di Gwalthur sono state fatte avendo in mente di proporlo proprio a Plesio. Sono stata soddisfatta della resa finale e di come l’editore si è mosso tra fiere e distributori.

È una piccola realtà in crescita che tratta narrativa del fantastico e che ha una collana di fantascienza ancora poco popolata a cui mi piaceva partecipare, tra l’altro conosco personalmente gli scrittori coinvolti. È un piacere collaborare con loro anche a livello umano, il che non è sempre scontato.

Ti sfidiamo, in poche battute, data l’abbondanza in loco di pubblicazioni, a convincere un lettore scettico a leggere “Sotto i soli di Gwalthur”.

All’interno di una delle copie di Sotto i soli di Gwalthur si nasconde un codice che farà vincere al fortunato lettore una prestigiosa vacanza in resort su un pianeta a scelta.

Ti ho convinto?

Se non troverai il famigerato codice, puoi sempre consolarti con un’avventura al cardiopalma su un pianeta zeppo di dinosauri mutanti, sapendo che ai protagonisti della storia è andata molto peggio che a te.

Grazie e arrivederci alla prossima dimensione!

Ultima e infernale tappa nel report. 

Non poteva che concludersi nelle segrete di Acheron Books, dove abbiamo trovato il fac-totum Masa (I trionfi del vuoto, 2021) ancora incatenato a impacchettare e spedire materiale. Approfittando della sua ora d’aria, e dello stordimento e della tensione dovuti al primo giorno di fiera, gli abbiamo estorto qualche confidenza su Dolomites – Cuore di Rovi, l’ultima produzione narrativa ‘fantastica’ di Acheron.

Dolomites – Cuore di rovi
Dolomites – Cuore di rovi
Gentile Masa, ci diresti due parole sull’opera in questione?

Ciao Juri, e un saluto a tutti i lettori di Fantasy Magazine. Riguardo l’ultimo libro di Sara, è presto detto: prendi le leggende delle Dolomiti, le creature del folklore locale e uniscile a uno dei capitoli più oscuri della nostra storia. Questi sono gli ingredienti di Dolomites – Cuore di rovi. Dopo essere stato ingiustamente accusato di tradimento, il giovane Dola lotta per essere accettato di nuovo dai salvanes tra cui è cresciuto. Per farlo è disposto a tutto, anche ad allearsi con la persona che odia di più al mondo, e a imbarcarsi in un'impresa suicida per salvare la sua casa e il suo regno dagli invasori goti.

Qui si parla di Dolomiti e di folklore locale, giusto? Ci potresti raccontare come questi elementi si coniugano col fantastico?

La storia è liberamente ispirata alla leggenda di re Laurino e del giardino delle rose e mette in scena creature tipiche del folklore alpino. Il sistema magico di Dolomites è una reinterpretazione di alcuni elementi già presenti nelle storie ladine. La sfida era prendere questi elementi suggestivi, ma finora mai toccati dalla letteratura contemporanea, e inserirli in un impianto narrativo accattivante, con protagonisti ben strutturati e un ritmo serrato. Guerre, incantesimi, storie d'amore non devono per forza essere ambientate nei panorami nordici cui i capisaldi del fantasy ci hanno abituati. Dolomites ci mostra come anche l'Italia possa essere un'ottima ambientazione.

Fantastico all’italiana.. spaghetti fantasy ecc. Sta diventando difficile trovare linfa sull’argomento, o gli autori e il folklore ci nascondono sentieri ancora inesplorati?

Io non direi. L'Italia ha un patrimonio culturale e leggendario vastissimo che gli autori hanno appena cominciato a riscoprire. C'è un vero e proprio tesoro sommerso da reinterpretare e far rivivere, e l'unico limite è l'inventiva degli autori.

A proposito, cosa bolle, in vista delle prossime stagioni, nel calderone di Acheron?

Dopo un rallentamento delle uscite, causa pandemia, stiamo pian piano riprendendo il ritmo delle uscite, vista anche la ripresa delle fiere di settore. Abbiamo diversi romanzi su cui stiamo lavorando. Per gli amanti dell’horror, i loro palati saranno soddisfatti nel tardo autunno, mentre l’inizio dell’anno prossimo avremo nuovi romanzi fantasy e di fantascienza. Se vuoi anticipazioni più chiare… beh, se avete visto il nostro format Pitchnado sul canale N3rdcore di Twitch, il primo talent live dove gli autori si mettono in gioco con le loro storie, forse troverete qualcosa di cui si è già parlato!

Ringraziamo i lettori per aver letto questo report! Appuntamento a Lucca!