Quest’ultima affermazione su un abbraccio tanto a lungo rimandato, fa riflettere sulla sull'estrema, silenziosa violenza del sistema educativo inglese, esercitata attraverso un sistema scolastico improntato, almeno fino a ieri, a una disciplina anche troppo rigorosa. Non dimentichiamo che sino al 1986 la Gran Bretagna ha permesso, unico Paese in Europa, il ricorso al bastone nelle scuole statali e sino al 1998 in quelle private. È stato un sistema dove ha ampiamente regnato la filosofia del ‘dover bastare a se stessi’, il formalismo del non dovere mostrare le proprie emozioni, in vista di un distacco individualista dal resto del mondo. E non si tratta di un'affermazione arbitraria, bensì di una carenza che lo stesso Gabriel aveva sottolineato tanti anni fa, quando nella biografia ufficiale dei Genesis firmata da Armando Gallo rievocava i giorni alla Charterhouse, prestigiosa public school per rampolli di buona famiglia, ben diversa dall'immagine scintillante e patinata che ci deriva dai film di Harry Potter: "Fu terribile, e la odiavo […]. Sembravamo tutti impauriti e infelici, e molti dei ragazzi nuovi che arrivavano si mettevano a piangere…[…] C'era poi, come saprai, quell'incredibile rapporto di potere fra i più anziani e le matricole, i cosiddetti 'fags' a cui si affidavano i lavori più umili come pulire le scarpe e simili incombenze…".

Tutto l'insieme dà l'impressione di una forma di assurda autarchia che finisce coll’inibire, come conseguenza, la naturale tendenza dei bambini a socializzare. Una sorta di traumatico imprinting </em />che riaffiora poi sotto forma di un istintivo blocco in parecchie situazioni della vita adulta, come del resto hanno testimoniato nei loro testi anche altri artisti britannici come per esempio, in ambito musicale, Marillion e Pink Floyd, o in ambito cinematografico il regista Mike Newell.

E’ importante dare adeguato risalto a queste premesse, perché solo alla luce di questo terrificante background </em />si realizza quanto poetici appaiano i riferimenti del testo oviano che descrivono la riscoperta del rapporto umano figlio-genitore scaturita da un’esperienza di comunione così intima come quella dell’aneddoto sul ritiro spirituale dei signori Gabriel (“padre e figlio, chiusi come una persona sola in questa stanza vuota”</em />). Peter torna bambino, rievocando antichi episodi (“ti ricordi quando mi portavi a scuola?”),</em /> e, attraverso il ricordo, si gode una sensazione di abbandono (“immagino di esser ancora il tuo bambino”)</em /> e di sicurezza che esplicitano quanto sia importante il riferimento paterno per una corretta strutturazione di certe parti della personalità infantile (“Ho trovato da principio il mio coraggio sapendo che Papà poteva corre in aiuto”</em />). Si tratta di sensazioni che, assurdamente, non gli era stato consentito palesare (“non potevamo parlare molto”,</em /> si rammarica nella lirica).

Ed è commovente sentire questo osannato cinquantenne, uomo di successo interplanetario, esternare ora reiteratamente, col candore e la semplicità di una fanciullezza quantomai lontana, la frase “col mio papà al mio fianco”.</em /> Noto in particolare l’uso esplicito della parola ‘papà’, che vanta un calore e una tenerezza sconosciute al distaccato e impersonale vocabolo ‘padre’. Dev’essere qualcosa che ha covato in lui per lunghi anni, visto che già in ‘Mercy Street’</strong /> veniva descritta, seppure attraverso la ‘schermatura protettiva’ di un racconto fatto mediante la terza persona, la scena dell’abbandono nelle braccia paterne (“in your Daddy’s arms again”</em />).

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Nella profondità della meditazione di ‘Father, Son’</strong />, l’abbraccio passa poi da particolare a universale, poiché Peter trascende il proprio quotidiano familiare per racchiudervi la globalità, l’archetipicità universale dei rapporti padre figlio, rivolgendo il pensiero all’istruttore di yoga che – pur estraneo alla relazione dei 2 Gabriel, senior e junior – si allinea e si unisce ai loro mantra rivolgendo anch’egli il pensiero al proprio genitore (“sta guardando in su, sognando anche lui dell’amore del suo papà, col suo papà al suo fianco, ha il suo papà al suo fianco”</em />)…

Fine prima parte