Due. E' imperativo. Con o senza Eric Bana (notizie/3857/), Hulk 2 si farà. E' questo quello che vuole Avi Arad, presidente dei Marvel Studios (e produttore esecutivo dei vari Spider-Man, X-Men e dello stesso primo episodio di Hulk). A scanso di equivoci Arad ha già ufficializzato il nome del cattivone di turno: Abominio.

Per rilanciare le sorti cinematografiche del personaggio creato dai geniali Stan Lee e Jack Kirby, la scelta cade quindi su uno dei più classici e importanti antagonisti di Hulk. Abominio, colosso dalla pelle verde e irta di scaglie, e dall'aspetto vagamente simile a quello di un gargoyle, è dotato della stessa stazza possente e della stessa furia inarrestabile che caratterizzano Hulk - anzi, le possiede in misura ben maggiore.

Abobinio è perciò la nemesi perfetta di Hulk. E' come avere un secondo Golia Verde. Il ragionamento fila perfettamente: Hulk due, due Hulk.

Due uomini, due mostri

Nei fumetti, Abominio ci viene presentato, prima della sua mutazione, come la spia sovietica Emil Blonsky nativa di Zagabria e intenta a sottrarre segreti militari dal laboratorio di Bruce Banner. Qui, però, Emil scopre un dispositivo capace di emettere raggi Gamma  (gli stessi responsabili della genesi dell'Hulk fumettistico) dai cui viene accidentalmente irradiato. Trasformatosi permanentemente in una creatura mostruosa, pur conservando la lucidità mentale che Banner invece perde quando lascia il posto al Golia Verde, Emil si esalta subito per il potere acquisito.

La genesi di Abominio tratta da "Tales to Astonishing n. 90"
La genesi di Abominio tratta da "Tales to Astonishing n. 90"
Il primo obiettivo di Abominio - immediatamente raggiunto - sarà distruggere il dispositivo a raggi Gamma, perché nessuno possa eguagliare la sua forza. Il secondo sarà tentare di spazzare via l'unico uomo (e mostro) che saprebbe ricostruire il macchinario. Il confronto fra Abominio e Hulk sarà ovviamente uno scontro di titani.

Due domande per Hulk 2

Due domande curiose sul nuovo capitolo cinematografico, così annunciato, si possono formulare facilmente: se nel primo film dedicato a Hulk, l’origine del gigante è stata adattata a tempi più moderni – esperimenti atomici che passano il testimone a quelli biologici, pur se il film conserva, grazie a un ingegnoso espediente narrativo, suggestivi richiami visuali all’epoca dei test nucleari nei deserti del New Mexico e del Nevada - quale sarà l’adeguamento che verrà fatto sulla genesi di Abominio?

E inoltre, vista l’efficacia della resa digitale di Hulk nel primo episodio – autentico punto di forza del film – e nell’ipotesi che Eric Bana dovesse insistere nel rifiuto di partecipare al secondo capitolo, davvero basterà raddoppiare il numero di mostri verdi computerizzati (che promettono indubbiamente sequenze mozzafiato) per mettere in piedi una storia capace di far dimenticare la presenza in carne e ossa dell’attore?

Ma, si sa, a Hulk le domande complicate non piacciono. Lo mettono a disagio… fino alla frustrazione. Per la quale, il golia ha già pronta la soluzione: Hulk spacca! E chissà che, proprio come in un incontro di Wrestling, non spacchi (con due pugni) quella abominevole faccia.