Esce anche da noi Un’impresa da Dio, seguito del fortunato Una settimana da Dio con protagonista Jim Carrey nei panni di Dio pro tempore. Il vero Dio, Morgan Freeman nella finzione cinematografica, torna in questo secondo episodio per ordinare all’allibito Evan, (Steve Carell) neoeletto al congresso, la costruzione di una nuova Arca.

Le implicazioni sembrano chiare, eppure lo sviluppo non sarà prevedibile quanto l’ovvio lieto fine.

 

Sfida difficile per Carell cercare di mantenere il film sugli stessi livelli della prima pellicola. A guardare i numeri e i commenti si potrebbe definire l’impresa ‘disperata’: 175 milioni di dollari il budget consistente per un film che aveva evidenti ambizioni e che si deve accontentare di incassarne 157 quando ormai manca solo l’Italia all’appello delle nazioni in cui è stato proiettato.

Il capostipite Bruce Almighty aveva incassato 484 milioni di dollari a fronte di una spesa di 81 milioni.

 

La critica non è stata tenera: 4,5 su 10 per Rottentomatoes, 5,7 su 10 per Imdb, giudizi severi che sembrano non lasciare dubbi sulla qualità dell’opera di Tom Shadyac, che in precedenza aveva girato anche Una settimana da Dio, Dragonfly (2002) Patch Adams (1998), Il professore matto (1996) e Ace Ventura: l’acchiappanimali (1994).

Leggiamo alcuni lapidari commenti apparsi su quotidiani e periodici americani:

The Globe and Mail (Toronto) - Liam Lacey

Sebbene lontano da un disastro di proporzioni Bibliche, Evan Almighty è una commedia innocua, a tratti divertente inserita in una cornice sentimentale e sovradimensionata.

New York Daily News - Jack Mathews

Carell e Freeman insieme sono grandi e Wanda Sykes, con il suo umorismo caustico, è perfetta per il ruolo di assistente di Evan.

Miami Herald - Connie Ogle

Evan Almighty non è abbastanza buono da far gridare ''Alleluia'' ma non è l’equivalente  cinematografico di una piaga d’Egitto.

Entertainment Weekly - Lisa Schwarzbaum

Il messaggio è così buonista, impossibile e fiacco.

ReelViews - James Berardinelli

Divertente a tratti, ma nell’insieme offre poco, e la lezione di moralità è irritante.

Los Angeles Times - Carina Chocano

Carell è adorabile come discepolo di Dio suo malgrado. Ma la commedia è meno che divina. 

Washington Post - Stephen Hunter

In Evan Almighty, Dio va a Washington. Frank Capra si rivolta nella tomba.

Boston Globe Wesley Morris

Solo negli ultimi 30 minuti diventa un film decente.

San Francisco Chronicle - Mick LaSalle

Una commedia lenta, zoppicante e poco divertente.

 

Village Voice - Robert Wilonsky

Marca una sfortunata caduta di tono nella storia recente della commedia americana.

 

Baltimore Sun - Michael Sragow

Una colossale cilecca